Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 29 settembre 2001
Detta in due parole: siete tornate
• Detta in due parole: siete tornate. Ovvero: eccovi lì, allo specchio a raccogliere i cocci dell’abbronzatura che fu e a dirvi che «l’aspetto, però, è migliore» oppure «che forse non valeva la pena darsi tanto da fare». Bene, avete finito il consuntivo? Al lavoro: star lì con le mani in mano serve poco. E quindi cominciate andando dal parrucchiere. Non è il caso di fare impacchi di midollo di bue come faceva vostra nonna, è più rapido farsi fare un «ristrutturante» di oli vegetali alle radici. E poi, tassativo, un controllo ai peli superflui: sono ricresciuti e vanno eliminati di nuovo. Però attente: in questo momento la pelle delle gambe è squamata come quella di una lucertola, quindi meglio trovare un sistema depilatorio delicato o saranno dolori. Mani e piedi: sono allo stato selvaggio, soprattutto i piedi, quindi prendete un appuntamento dal podologo. Nell’attesa datevi da fare con un pezzetto di carta vetrata «00»: è più morbida della pietra pomice e, usata tutte le mattine, dopo la doccia, elimina tutte le ruvidezze.
Rughe e rughette: ora si vedono di più perché col sole sono diventate bicolori, chiare all’interno scure all’esterno. Potete farvi fare microiniezioni di collagene dal dermatologo, ma se quando la tintarella si schiarirà i solchi non saranno più così evidenti, basterà una buona crema.
• Olio di mandorle prima del bagno.
La nonna non prendeva tanto sole e quindi potreste pensare che al ritorno dalle vacanze non avesse problemi di pelle irritata come noi. E invece ne aveva: perché in vacanza stava tre volte tanto il tempo che stiamo noi. E poi era sempre molto coperta, gli indumenti «le facevano caldo», le procuravano orticarie, arrossamenti, pelle squamata a non finire. Il suo rimedio? L’olio di mandorle, se riusciva a procurarsene. Altrimenti di oliva, lo stesso che usava per fare da mangiare. Per esempio si ungeva ben bene nell’olio dalla testa ai piedi, poi entrava nella vasca da bagno e strofinava la pelle con del sapone di Marsiglia, infine si sciacquava. Provate anche voi, il sistema è ottimo e la pelle, dopo, è liscia e pulitissima. Anche i dermatologi dicono che è valido. Il difetto sta nell’odore che dopo rimane addosso: l’olio di oliva ha un fondo acre difficile da nascondere.
O vi procurate l’olio di mandorle (in farmacia, reparto igiene neonati) o rinunciate. Oppure provate il latte di capre di Poppea: ma dove trovarlo?
• le buone abitudini...
• Smetti di lamentarti
La pelle sarà forse più ruvida e a squame, con l’abbronzatura che sta andandosene, però è anche più compatta e ossigenata per la vita più sana che ha fatto. Non andate in depressione: le creme sono state inventate apposta per eliminare le ruvidezze.
• Prendi una decisione
Mandar via del tutto la tintarella (e le pelli morte che si sollevano di conseguenza) o cercare di conservarla ancora per un po’? Nel primo caso: fate un bagno caldo, state a mollo qualche minuto nella schiuma e poi via a lavorare di detergente esfoliante (insomma: quello con la scritta «scrub») e guanto di loofah (una spugna vegetale, molto morbida). Nel secondo caso fate il contrario: niente bagni caldi (meglio una doccia tiepida) né prodotti schiumosi (inaridiscono la pelle ancora di più), scrub o sfregamenti. Meglio massaggiarsi delicatamente con un olio.
• Prova con i prodotti mare
Se vi sono avanzati abbronzanti o doposole, non buttateli: passateli sulla pelle dopo la doccia. Contengono sostanze idratanti di cui ora avete bisogno.
• Disseta la pelle con l’acqua
Bere tanta acqua e mangiare tanta frutta come facevate in vacanza per combattere la sete? Fatelo ancora, anche se la sete sembra diminuita; gli stiramenti che sentite sono il modo che ha la pelle di chiedere da bere.
• Inventa una routine
In questo momento la pelle è più arida del solito. Quindi, anche se non avete mai usato un idratante per il corpo dopo la doccia, cominciate a farlo. E magari vi piacerà così tanto che vorrete continuare anche dopo.
• ...e le cose da non fare
• Non sottovalutare i pruriti
Al corpo, braccia o gambe che siano. Sono una richiesta d’aiuto della pelle quando è irritata. Potrebbe anche trattarsi di allergia: ma poiché questo capita solo con i prodotti usati per la prima volta, facile che sia davvero solo un’irritazione «da desquamazione» o, per dirla come i dermatologi, «da cemento intercellulare alterato».
• Non temere le macchie scure
Tutto dipende dalla vostra età; sotto i 50 anni ignoratele: nel 90% dei casi si schiariscono da sole, e se non vanno via del tutto potete sempre andare dal dermatologo a farvele cancellare col laser. Dopo i 50 vanno via lo stesso ... ma sappiate che torneranno con la prossima abbronzatura. Potreste usare una crema schiarente, ma dovrete essere pazienti: sono creme che fanno effetto dopo due o tre mesi di uso costante, due volte al giorno. In questi casi, poi, anche il laser non dà (mai) risultati al 100%.
• Non equivocare
Se al contrario sul viso aumenta l’untuosità o si riaffaccia l’acne, non è «per tutti quei pasticci presi in vacanza». I dermatologi la chiamano «acne di settembre» e viene fuori per effetto rebound: se le ghiandole sebacee sono state troppo essiccate dal sole adesso, per reazione, «buttano fuori» più unto di prima. Non fate niente, passerà da solo.
• Rigènerati con il burro
Nell’ordine: il sole, il vento, il sale. Però anche l’uso di sistemi depilatori troppo abrasivi, emulsioni che non idratano granché e ultimo, anche se non minore, il lavaggio affrettato degli indumenti, soprattutto un risciacquo che non elimina tutti i residui di detersivo: queste le cause della desquamazione della pelle a fine vacanza, evidenziate dagli esperti di quel gigante della cosmesi farmaceutica che è la Vichy. E la meccanica? Semplice, dicono gli esperti: la pelle si inaridisce perché una di queste cause distrugge il film idrolipidico che la protegge. E a questo punto si irrigidisce quasi come se fosse un cuoio, poi tira, prude e infine si squama. Non rimaneva che cercare il rimedio: ai laboratori Vichy l’hanno trovato ricorrendo a una delle sostanze naturali più antiche mai usate per calmare le irritazioni, un burro che si estrae dalle noci del karité, un albero che cresce nelle foreste tropicali; a questo burro sono stati aggiunti glicerina, olio di oliva, ribes e avocado, più l’urea, che aumenta la flessibilità della pelle. Ne è derivato un prodotto di reidratazione molto efficace, anzi, ne sono usciti due: uno che si chiama Lipidiose 1 e risolve le desquamazioni della pelle arida, l’altro che si chiama Lipidiose 2 e risolve quelle delle pelli aridissime. Funzionano? Dai test fatti è risultato che nel 90% dei casi (e nel 92 di chi aveva la pelle aridissima) il risultato era stato immediato.
Lipidiose 1 e Lipidiose 2 costano 19.500 lire l’uno, possono essere utilizzati su qualsiasi parte del corpo (ma non sul viso) e si trovano in farmacia.