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 2016  novembre 12 Sabato calendario

E se un giorno vi capitasse di indossare i panni del bagnino (si fa per dire), siete proprio sicure che riuscireste a cavarvela come i protagonisti della serie televisiva «Baywatch»? Sareste in grado di prestare soccorso a qualcuno che si trova in difficoltà in mezzo al mare? Se siete a digiuno di tecniche di salvataggio, non potete non conoscere le semplici regole che trovate in queste pagine

• E se un giorno vi capitasse di indossare i panni del bagnino (si fa per dire), siete proprio sicure che riuscireste a cavarvela come i protagonisti della serie televisiva «Baywatch»? Sareste in grado di prestare soccorso a qualcuno che si trova in difficoltà in mezzo al mare? Se siete a digiuno di tecniche di salvataggio, non potete non conoscere le semplici regole che trovate in queste pagine. «Nel caso in cui qualcuno, al mare o al lago, avesse bisogno d’aiuto», dice Nicola Soliman, della Società nazionale di salvamento, «è importante mantenere il sangue freddo. La prima cosa da fare è cercare di raggiungere la persona in difficoltà e riportarla subito a riva». Sulla spiaggia inizia l’operazione di primo soccorso (riprodotta nella sequenza a pagina 27). «Se possibile, chiamate subito un medico o telefonate al 118», consiglia Soliman, «poi controllate se la persona respira. In caso contrario intervenite con la respirazione artificiale e il massaggio cardiaco. essenziale non perdersi d’animo, anche se i vostri sforzi non sembrano dare frutti. Continuate a ripetere le operazioni di rianimazione fino all’arrivo del medico. Spesso ci vuole del tempo, prima che la persona soccorsa dia segni di ripresa. Ricordate però di non mettere mai un fazzoletto tra la vostra bocca e quella della persona in difficoltà: la respirazione perderebbe ogni efficacia».
• La persona da soccorrere è in mare aperto: quali sono gli accorgimenti da prendere per riuscire a riportarla a riva? «Per raggiungere qualcuno in difficoltà in mezzo al mare», spiega Nicola Soliman, «ricordate innanzi tutto di nuotare sempre con la testa fuori dall’acqua così da non perdere di vista la persona in pericolo. Lo stile libero va bene, ma, per non consumare tutte le energie nell’andata, vi conviene nuotare con bracciate a stile libero e gambe a rana. Se, una volta raggiunta, la persona è troppo agitata, voltatela di spalle. Quindi immobilizzatela tenendola con una mano sotto il mento e bloccando con l’altra un braccio dietro la schiena. Eviterete così che vi trascini sott’acqua. Se invece la persona in difficoltà non è in preda al panico, cercate subito di tranquillizzarla. La riporterete a riva più facilmente».
• In gergo si chiama «iperestensione del capo» ed è fondamentale per la riuscita della respirazione artificiale. Poggiate una mano sulla fronte della persona da rianimare; premete due dita dell’altra mano sotto il mento, spingendolo verso l’alto e allontanandolo dal petto. Fate ruotare la testa inarcando la nuca, in modo che la lingua non ostruisca il passaggio dell’aria. Quindi, accostate un orecchio alla bocca e, guardando verso il petto, cercate di capire se la persona in difficoltà respira ancora.
•  il momento dell’«insufflazione»: si tratta di soffiare con forza nei polmoni della persona soccorsa. Prima, però, è necessario tappargli bene il naso con le dita (in gergo si dice «pinzare») per evitare che l’aria esca dalle narici. Fate aderire perfettamente la vostra bocca a quella sua. L’insufflazione deve essere ripetuta due volte, in modo profondo e prolungato. Se la persona dovesse espellere dell’acqua, voltate la sua testa su un lato: gli eviterete di soffocare.
• Dopo due insufflazioni potete iniziare il massaggio cardiaco. Mettete le mani una sull’altra al centro del petto, sul cosiddetto «punto di compressione». Intrecciate le dita per non provocare problemi alle costole premendo in modo sbagliato sulle ossa del torace. Spingete con energia per quindici volte, con i gomiti sempre tesi. Se soccorrete bambini al di sotto degli 8 anni, basterà fare pressione con una sola mano. Ogni ciclo di compressioni deve essere seguito da due insufflazioni e così via.