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 2016  novembre 12 Sabato calendario

Nella Borsa del video Paperone è una donna

• Nella Borsa del video Paperone è una donna. Il Giornale 29 ottobre 2006. Quando appare sullo schermo come una Madonna, alle otto del mattino dal parterre della Borsa di New York, in centinaia di uffici di Wall Street l’esercito dei traders si fa muto di colpo. Squawk Box, Cnbc, stazione via cavo della Nbc: è qui che compare Maria, morettina, occhi verdi, capelli a caschetto. Stamattina veste di rosso. Ed è il tripudio. I traders si abbracciano felici. Perché se Maria Bartiromo veste di rosso vuol dire sicuro che la Borsa salirà. Abiti e pettinature vengono scrutati dagli analisti come indicatori del mercato. Maria, 38 anni, è la giornalista economica più seguita d’America, Time l’ha inserita tre le dieci donne più influenti del Paese. Andrea Mitchell, moglie di Alan Greenspan dice di lei: «Attira l’attenzione grazie alla bellezza, la mantiene grazie alle capacità». Da piccola la chiamavano Bullet «Proiettile» perché arrivava sempre prima di tutti. E nata l’11 settembre, è una predestinata, ma non la più ricca. Nessuno, nemmeno tra gli uomini, è più pagato di Katie Couric, 49 anni, inviata di guerra e specialista in pettegolezzi tv. Tredici milioni di dollari per condurre il più importante tg americano, le Cbs Evening News, quello che fu di Dan Rather e Walter Cronkite, il «Tiffany delle notizie», la gioielleria dell’informazione. Vent’anni fa si presentò alla Cnn e fu bocciata: «Con una voce così stridula scordati di fare strada in tv». Ben detto... Massimo M. Veronese
• Da reginetta delle news a padrona del gossip. Il Giornale 29 ottobre 2006. La chiamano «Micina» ma il suo nome significa Tortino e a giudicare dalle misure non ci andiamo troppo lontano: un metro e sessantacinque, 45 chili, nessuno buttato via. Pensare che Patty Hou, la star della news di Taiwan, Azio Tv, adora la pasta in tutte le salse. Ma non piglia un grammo nemmeno se fa indigestione. Un sorriso che ti stende («la cosa migliore che ho»), non fuma, non beve, adora i genitori e ha un solo difetto «ho pochi capelli, ma tante idee in testa». A 28 anni l’hanno sposata con tutti i pezzi grossi del Paese, rampolli di ottima famiglia, dinastie celebri, figli di ministri, ma lei ha preferito mettersi, scandalo degli scandali, con il re del rockabilly di Taiwan Jay Chou. Lui si è presentato in studio da lei con il suo nuovo cd e non se ne è più andato dalla sua vita. In Asia non si parla d’altro, la loro storia è stata classificata come l’avvenimento più popolare in Cina del 2005 e adesso i paparazzi non li mollano un minuto perché non c’è tabloid che per alzare le vendite non vada a cercare dove sono il re del rockabilly e la principessa delle news. Lei del resto se c’è da mettersi in mostra non si tira indietro: canta sul palco ai concerti del suo ragazzo e getta il reggiseno alle sue fans. Da quando sta con lui ha cambiato anche look da ragazzina collegiale a divetta maliziosa, ha pubblicato un libro sull’amore e recitato in una soap opera che ha spopolato persino nella Cina comunista. La Cina è micina... Massimo M. Veronese
• Mille meraviglie arabe sulla trincea dei Tg. Il Giornale 29 ottobre 2006. Al Jazeera ha tanta facce, una più incantevole dell’altra. Ha gli occhi azzurri e il viso da fatina della libanese Jumana Nammour, l’araba più amata dagli arabi. Quando sparì dal video per la maternità milioni di telespettatori ignari telefonarono per protestare. Ma la notizia più bella, lo scoop della sua vita, aveva preferito tenerlo per sé. Al Jazeera porta il velo di Jadiya Bin Kena che per ritornare se stessa ha dovuto chiedere aiuto al tribunale. «Mi truccavano con la frangetta e il tailleurino delle americane della Cnn. Ma io sono araba e musulmana, è giusto che io parli ai musulmani e al mondo da musulmana». Ha chiesto perciò di andare in video con il suo bel hiyab arancione. Stava da dio. E stavolta l’hanno notata tutti. Ma la guerra in Libano ha lanciato un visino nuovo tra il sangue, le bombe e le macerie di Beirut: Rima Maktabi, 24 anni, occhi verdi, tipino semplice ma con un bel caratterino. Al Arabiya l’ha gettata sul fronte delle news, lei che fino a qualche tempo fa presentava il meteo e i programmi per ragazzi. E in trincea ha seppellito tutti con collegamenti dalle zone di fuoco, sempre a un sospiro dalla morte. Solo una volta una tv, che non era la sua, l’ha beccata spettinata e fuori posto. Quando un’autobomba uccise Gibran Tueni, direttore del quotidiano Al Nahar, antisiriano, amico suo. Piangeva disperata. Ma non ha fatto un passo indietro. Massimo M. Veronese
• La doppia vita di Katya tra Putin e «Playboy». Il Giornale 29 ottobre 2006. Per mettere all’angolo Putin le bastano un paio di occhiate, coltellate di velluto. «Signor Presidente, la prego, non sia evasivo con me...». Si figuri signorina, e chi vuole scappare da lei. Yekaterina Andreyeva è fatta così, uno strato di ghiaccio sciolto dentro un vulcano. Stile duro sul lavoro, tipo spia che mi amava anni Sessanta: pettinature sempre in ordine, severe, tono di voce aggressivo, padronanza di sé, poca soggezione nei confronti dei potenti. Ma fuori di lì Yekaterina è un’altra persona: si fa chiamare Katya, viaggia in Jaguar, sa maneggiare ogni tipo di arma da fuoco, ha il brevetto di pilota professionista e muscoli tosti costruiti nelle palestre, posa per servizi glamour con un cruccio che la tormenta: «Non sono abbastanza magra per Playboy». Ha trent’anni, è di San Pietroburgo e prima di arrivare in tv era giudice, il più delle volte pubblico accusatore. Se ti metteva le manette ai polsi avevi poco di che godere. Ha un’unica rivale, Tatyana Mitkova di Ntv, che è l’esatto opposto suo, occhi azzurri, capelli color rame, dolce, gentile, materna, ma un tantino più carogna nelle interviste. Yekaterina va in onda tutte le sere su Ort Tv Channel, l’unica tv che arriva in tutti gli angoli di Madre Russia, di proprietà mista tra lo Stato e Boris Berezovski, ex Richelieu del Cremlino ed ex socio di Roman Abramovich. Il suo è un tg di mezzo, un po’ news e un po’ rotocalco. Si chiama Vremya, cioè «Tempo». Lei di certo non è tipo che ama perdere il suo... Massimo M. Veronese
• Le veline della notizia messe a nudo dalla tv. Il Giornale 29 ottobre 2006. Chen si è tolta il reggiseno tenendosi addosso solo un po’ di broncio, Sharon si è sfilata le mutandine con lo sguardo di una fuggitiva. Un po’ dura quando hai gli occhi di tutti puntati addosso e niente da metterti. Due facce note sotto mentite spoglie. La prima: Sharon Reed, emittente televisiva Woio-tv, gruppo Cbs, di Cleveland, Ohio, nera, bellissima, splendida tenuta in curva. La seconda: Chen Dan, Women’s Channel di Chansha, Cina, bellezza orientale, una porcellana formato bonsai. Ognuna ha combinato la sua. Sharon dallo studio ha lanciato un servizio da Tunick, oggetto: una mega scultura vivente di Spencer Tunick, il fotografo che fissa migliaia di corpi nudi in piazze famose. Tra quei nudi c’era il suo. Il servizio ha fatto impennare gli indici d’ascolto e non solo quelli, diventando un must su internet. Chen invece aveva prestato il corpicino senza veli per una buona causa, la campagna pubblicitaria di prevenzione medica rivolta alle donne nel sud est della Cina, lo slogan «Le brave ragazze si amano ancora di più». Cartelloni che invece di sensibilizzare hanno innervosito. Polemiche, proteste, grida. Un tale putiferio che Chen ha dovuto chiedere pubblicamente scusa e far ritirare tutti i poster. La morale della favola? Sharon Reed è diventata una star negli Stati Uniti. Chen Dan è stata licenziata in tronco. La realtà nuda e cruda. Massimo M. Veronese
• La più sexy del mondo si chiama Melissa T. Il Giornale 29 ottobre 2006. Se volete innamorarvi al primo sguardo fate un salto sul sito www.melissa-theuriau.fr, buttatevi sulla sezione video e cliccatene uno a caso. Vi sentirete dire, occhi negli occhi, «Bonjuor a tous...» e non capirete più un tubo catodico. Capirete invece perché il tg dell’alba è il più seguito di tutta la Francia. O almeno lo era fino a un paio di mesi fa. E perché per quella ragazzina dal visino d’angelo la Francia ha scatenato una rivolta che nemmeno le banlieues. Melissa Theuriau, detta Melissa T., ogni giorno interrompeva le sue notti alle 2.30 per presentarsi fresca al tg delle 6.30. Tutti i giorni dal lunedì al giovedì. Charme a presa rapida per una bambina che il britannico Daily Express ha già eletto la presentatrice più sexy del mondo. Una sex symbol che però va a letto presto, non frequenta party, né serate mondane, che dice finta ingenua «vorrei essere riconosciuta per le mie capacità più che per la bellezza», ma poi ti guarda in quel modo lì e tu vai subito fuori sintonia. Nata a Grenoble, 28 anni, ha già decine di siti dedicati, un esercito di paparazzi alle calcagna e blog che s’infiammano per lei, pieni di lettere, messaggi, poesie «Qu’elle est douce, l’info délivrée par Vénus... Mélissa tu illumines mes matins». Ha appena fatto armi e beauty case per passare alla concorrente M6: per fare l’inviata di Zone Interdite ha rifiutato il tg della sera e un film da protagonista. Brucia le tappe ma dice: «Odio i carrieristi». Trovatele un difetto se siete capaci... Massimo M. Veronese