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 2016  novembre 12 Sabato calendario

Evitare il bagno al mare dopo aver mangiato

• Evitare il bagno al mare dopo aver mangiato. Il pericolo di una congestione è direttamente proporzionale alla quantità e al tipo di cibo che abbiamo mangiato. I carboidrati come pane, pasta e riso, ad esempio, sono più digeribili dei grassi (soprattutto se integrali), mentre un pasto a base di frutta è assimilabile anche nel giro di un’ora. La fase digestiva, però, può durare anche cinque ore se si è banchettato con pasta al ragù e coniglio al forno. In linea generale è bene entrare in acqua almeno tre ore dopo un pasto normale.
• Fare il bagno in acqua fredda non fa bene e in molti casi è addirittura pericoloso. In mare, il bagno può considerarsi sempre freddo, visto che raramente si superano i 25-27 gradi. Quando poi la temperatura scende ulteriormente il bagno non è consigliabile a chi soffre di cuore, agli ipertesi, agli anziani e persone affette da malattie nervose.
• E’ bene immergersi in acqua per gradi soprattutto se il bagno arriva dopo ore trascorse sotto il solleone. Entrare gradualmente in acqua ci aiuta a superare un eventuale shock termico. Sotto il sole, infatti, il nostro organismo è impegnato a bilanciare l’evaporazione, cioè la perdita di liquidi: entrare di colpo in acqua equivale a sottrarre bruscamente molte delle nostre energie a questo importante processo.
• Non è vero che prima di una nuotata bisogna bere poco. I nuotatori che affrontano lunghe gare, anche di 20-25 chilometri, sono abituati a bere molto e molto spesso (ogni quarto d’ora). Anche se non state per cimentarvi in una vera e propria maratona acquatica è importante bere in abbondanza, a piccoli sorsi e frequentemente. Da evitare bevande troppo fredde o gassate che possono provocare una congestione.
• Non è vero che i bambini possono restare a mollo quanto vogliono. Secondo gli esperti, i bambini di due o tre anni non dovrebbero rimanere in acqua per più di cinque, dieci minuti. Per i più grandi, se proprio non si riesce a farli uscire dall’acqua, è bene accertarsi che non restino «a mollo», ma che siano in continuo movimento.
• E’ bene uscire dall’acqua appena ci si sente affaticati. Regole precise per la durata dei bagni non esistono (la regola delle «rughette» sui polpastrelli non vale). Affidatevi al vostro buon senso e fate sempre in modo di riguadagnare la riva appena si avvertono i primi segni d’affaticamento. Il rischio maggiore è l’ipotermia: quando l’organismo comincia a raffreddarsi e il corpo reagisce provocando sonnolenza e torpore.