Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 1999  giugno 21 Lunedì calendario

Sabato 12 giugno si è aperta la Biennale di Venezia

• Sabato 12 giugno si è aperta la Biennale di Venezia. Artisti e opere: Paola Pivi 28 anni un aereo militare ribaltato, Veronika Bromova (33 anni) «sconvolgenti nudità ottenute con la deformazione fotografica computerizzata», Grazia Toddei (36 anni) due video, «fantasie evanescenti», Giovanni Rizzoli (36 anni) un’anfora funebre con un lungo aculeo, Pipilotti Rist (37 anni) una macchina che produce bolle di fumo, Tim Hawkinson (39 anni) «Pentecoste in Poliuretano», Maurizio Cattelan (39 anni) ha chiesto a un fachiro di stare per tutto il tempo della mostra in una cripta sottoterra dove una persona normale non riuscirebbe a stare più di 10 minuti, Bruna Esposito (39 anni) una panchina fasciata di specchi e messa a galleggiare sull’acqua, Rosemarie Trockel (47 anni) un «terribile occhio indagatore», Jenny Holzer (49 anni) un percorso di scritte luminose, Dieter Appelt (64 anni) foto e video, Louise Bourgeois (88 anni) manichini di stoffa mutilati.
• Il gruppo austriaco WochenKlausur non ha esposto nulla e ha organizzato una lotteria per finanziare scuole in Macedonia.
• Paul McCarthy&Jason Rhoades nel loro spazio espositivo mandano un video porno «per ironizzare sui film prodotti dalla Disney».
• Katharina Fritsch. «Sedici grossi topi che fanno girotondo, le cui code si intrecciano in un nodo intricato sono il primo benvenuto ai visitatori [...] A Venezia il ratto fu portatore della peste; le code sono intrecciate in una solidarietà forzata».
• All’interno del padiglione tedesco Rosemarie Troeckel offre lettini sui quali riposare riabilitando il sonno; in quello della Slovacchia fanno tatuaggi; il giapponese Tatsuo Miyajima ha creato un buio tecno mistico per gli adulti e un chiaro dove i bambini possono disegnare e giocare; la belga Veronica Janssens produce un fumo bianco in cui immergersi «per perdere visione, equilibrio fisico e cognizione».
• «Paradossalmente proprio questo percorso, concepito come un lungo dialogo con i visitatori è destinato ad aumentare i consueti problemi di rapporto con il vasto pubblico: tutti ammiriamo un fachiro che riece a respirare anche sottoterra, come ci mostra l’opera struggente di Maurizio Cattelan; a tutti piace incollarsi davanti a immagini che scorrono, sedersi su poltroncine, guardare bolle di sapone. Ma non piace quasi a nessuno, se non al circolo degli adepti, che ciò venga presentato come arte, termine al quale si ammette l’attesa di manufatti permanenti ed espressivi. Alberto Sordi potrebbe ancora girare tra le sale con l’aria di chi non capisce e si adegua assai a malincuore al fatto che l’arte, nella sua storia, abbia cambiato tante volte il suo statuto [...] Questa mostra asserisce che l’arte oggi è al culmine di una di queste transizioni. così per ogni attività dell’uomo, perché mai non dovrebbe per la più celebrata?».