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 2016  novembre 11 Venerdì calendario

I mercati al tempo di The Donald: una piccola guida

L’America entra in un mondo nuovo con la vittoria a sorpresa di Donald Trump: non deve sorprendere che gli investitori, dopo un attimo iniziale di smarrimento, si siano subito ripresi e nello stesso tempo abbiano cercato di ripararsi in beni rifugio come l’oro. 
Il senso di smarrimento immediato di fronte a questa svolta epocale nella politica americana sta facendo spazio, però, a una valutazione più sobria dei rischi reali. Le conseguenze più immediate saranno sulla Fed. La probabilità di un rialzo dei tassi di interesse a dicembre, seguito da altri due rialzi nel 2017, è di molto diminuita. Il dollaro, che stava guadagnando prima del voto, ha invertito la rotta. E questi due fattori erano una insidia per la crescita dei mercati. Ora questa prospettiva è stata allontanata. La politica monetaria rimarrà quindi accomodante.
Il mercato aveva considerato come scenario di riferimento la vittoria di Hillary Clinton. Trovarsi davanti a una presidenza Trump inevitabilmente ha creato un iniziale moto di volatilità. Sotto un punto di vista fiscale, monetario, commerciale e legislativo Trump è stato visto da molti come una fonte di incertezza. Per questo motivo si è creata la corsa ai beni rifugio. Nel breve termine gli osservatori prevedono un aumento delle oscillazioni del dollaro americano, in considerazione delle incertezze sulle politiche commerciali. Maggiori incentivi fiscali, rimpatrio dei capitali e protezionismo dovrebbero sostenere il dollaro statunitense nel medio lungo periodo, soprattutto contro peso messicano e renminbi, la moneta cinesi. 
Non a caso Trump ha preso di mira il multilatelarismo, cioè gli accordi commerciali con il Messico e la Cina in svariate circostanze e alla stessa stregua il tycoon si è comportato dichiarandosi in favore di un forte inasprimento dei controlli sull’immigrazione. I comparti più esposti alle restrizioni di Trump in quest’ultimo campo sono quelli con elevate quote di stranieri, come l’agricoltura. 
A livello settoriale, nella sanità si potrebbe assistere a un probabile rialzo in conseguenza della sconfitta della Clinton, mentre il successivo andamento sarà deciso quando Trump avrà chiarito le proprie intenzioni riguardo all’Affordable Care Act (Obamacare) e alla politica dei prezzi dei farmaci. Altre ricadute potrebbero aversi sulla finanza visto l’annuncio di Trump di ridurre la regolamentazione. Infine una riduzione dell’aliquota per le società sarebbe favorevole al mercato azionario, quantomeno nel breve e medio termine. Trump vuole incentivare fortemente la spesa in infrastrutture. Anche il budget della difesa ha peraltro subito dei tagli negli ultimi anni e il neo presidente si è espresso per un aumento della relativa spesa. Ciò è stato in parte già scontato dal mercato, ma entrambi i settori offrono nondimeno importanti opportunità di investimento.
Guardando al 2017 l’economia americana rimane in salute e gli osservatori concordano su un miglioramento a un ritmo moderato. La crescita sarà supportata con buona probabilità da un mercato del lavoro solido, da forti consumi e dalla costante ripresa dell’immobiliare. In generale, le opportunità di investimento negli Usa sono ancora numerose, ma risulta al contempo importante essere selettivi.