Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 11 novembre 2016
Il Latte uht non e’ meno nutriente di quello fresco
• Il Latte uht non e’ meno nutriente di quello fresco. Comunque scegliate, tra latte fresco e a lunga conservazione non esistono differenze nutrizionali. Fatta eccezione per pochissime vitamine termolabili (che possono cioè essere alterate dall’esposizione ad alte temperature), potete scegliere senza timore il tipo di latte che, per praticità, vi risulta più comodo (consulenza del professor Ezio Di Flaviano, primario del reparto Disturbi della nutrizione della clinica Villa Pini di Chieti).
• La conservazione ne cambia il sapore. Effettivamente il nostro palato percepisce, in maniera più o mena velata, un sapore differente tra il latte a lunga conservazione e quello fresco. Il gusto di quest’ultimo, infatti, può definirsi più corposo e per certi versi aromatico (consulenza del professor Ezio Di Flaviano, primario del reparto Disturbi della nutrizione della clinica Villa Pini di Chieti).
• Il latte appena munto non è sempre il migliore. Attenzione ai miti privi di fondamento: certo, il latte appena munto è sicuramente buono, ma a volte può nascondere insidie. Non sempre quello che arriva dalla campagna fa bene alla salute, in particolar modo quando non si conoscono gli standard di pulizia delle stalle o il tipo di alimentazione delle mucche. Durante le scampagnate domenicali, dunque, meglio diffidare del latte offerto dal contadino: quello a lunga conservazione è sicuramente meno gustoso, ma garantisce dei livelli di sicurezza maggiori (consulenza del professor Ezio Di Flaviano, primario del reparto Disturbi della nutrizione della clinica Villa Pini di Chieti).
• Va bene per bambini e anziani. Anzi, in molti casi è addirittura consigliabile. Il latte a lunga conservazione, in virtù del processo che subisce per arrivare sugli scaffali dei supermercati, offre maggiori garanzie di buona conservazione. Per bambini e anziani, con un sistema immunitario più fragile, rappresenta un prodotto a «rischio zero» (consulenza del professor Ezio Di Flaviano, primario del reparto Disturbi della nutrizione della clinica Villa Pini di Chieti).
• Se nel frigo è rimasta solo la confezione scaduta da un giorno, niente panico. Il latte, in particolar modo quello a lunga conservazione, si può consumare con tutta tranquillità fino a due giorni dopo la data di scadenza riportata sulla confezione (consulenza del professor Ezio Di Flaviano, primario del reparto Disturbi della nutrizione della clinica Villa Pini di Chieti).
• una questione di grandi numeri. Non necessariamente il latte prodotto e distribuito in una zona ristretta del territorio è più scadente rispetto a quello maggiormente «globalizzato», cioè prodotto da grandi marche e in seguito distribuito intutta Italia. Ma di una cosa possiamo essere certi: il latte che parte dall’Alto Adige per essere consumato in Sicilia viene sottoposto, lungo il tragitto, ad un numero maggiore di controlli sanitari (consulenza del professor Ezio Di Flaviano, primario del reparto Disturbi della nutrizione della clinica Villa Pini di Chieti).
• Si può utilizzare per preparare torte e besciamelle. Le leggere differenze di sapore tra latte fresco e quello a lunga conservazione spariscono quando il latte, mescolato ad altri ingredienti, viene messo sul fuoco per preparare ricette dolci o salate. In questo modo, infatti, il latte viene «cotto»: un processo che elimina eventuali differenze di sapore tra i due tipi (consulenza del professor Ezio Di Flaviano, primario del reparto Disturbi della nutrizione della clinica Villa Pini di Chieti).