Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 11 novembre 2016
Lei dice che tutte le leggi fisiche hanno un´origine collettiva
• Lei dice che tutte le leggi fisiche hanno un´origine collettiva. Anche la meccanica classica?
"Certo. Per capire da dove arrivano le sue leggi si divide la materia in pezzetti sempre più piccoli, e a un certo punto ci si accorge che quelle leggi cessano di valere, e vengono rimpiazzate dalle leggi della meccanica quantistica. In genere si pensa che ci debba essere una "deduzione" delle leggi della meccanica classica da quelle della meccanica quantistica, ma in realtà non c´è. Il fatto è che le leggi classiche semplicemente svaniscono se le si guarda troppo da vicino, ed emergono solo quando ci si allontana, come succede coi dipinti di Monet" (Robert Laughlin, premio Nobel per la fisica 1998, a Piergiorgio Odifreddi) (segue).
• In biologia la cosa è ancora più evidente, immagino.
"Esatto. Ad esempio, anche le persone sono come i dipinti di Monet, e si possono mettere a fuoco soltanto allontanandosi gradualmente dalle cellule. Le cellule possono "diventare" persone: infatti, ciascuno di noi contiene materiale genetico per creare cinquecento volte più gente di quanta ne sia mai venuta al mondo. Ma non sono persone, e sostenerlo è tanto ridicolo quanto dire che un granello di sabbia è una spiaggia, o una molecola d´aria un vento (Robert Laughlin, premio Nobel per la fisica 1998, a Piergiorgio Odifreddi) (segue)
• Come si arriva dalle cellule a una persona?
"Gradualmente appunto, in maniera emergente, e questo significa che anche i diritti della persona dovrebbero crescere gradualmente. L´idea che il significato di una cosa sia contenuto nelle sue parti è una credenza riduzionistica, non un fatto. E a volte è una credenza così radicata, che non si può sradicarla neppure con le prove sperimentali, che pure esistono".
(Robert Laughlin, premio Nobel per la fisica 1998, a Piergiorgio Odifreddi) (segue)
• Però lei non sembra avere una grande opinione della biologia, che considera sostanzialmente un´ideologia.
"Perché è ancora una pseudoscienza, nel senso della definizione datane dal premio Nobel per la chimica Irving Langmuir: la maggior parte dei suoi concetti, infatti, non si può chiarificare facendo esperimenti più accurati, per la semplice ragione che non esiste la tecnologia per farli".(Robert Laughlin, premio Nobel per la fisica 1998, a Piergiorgio Odifreddi) (segue)
• Non oso chiederle cosa pensa della teoria delle stringhe, allora.
"Che è solo una forma di autoerotismo. Senza esperimenti che distinguano tra teorie corrette e scorrette non si può fare scienza, e non si è moralmente superiori ai guru religiosi".
(Robert Laughlin, premio Nobel per la fisica 1998, a Piergiorgio Odifreddi) (segue)
• Quanto alla matematica, cosa pensa dell´osservazione di Galileo che essa è il linguaggio in cui è scritto il libro della natura?
"Galileo aveva visto giusto, ma non si era accorto di un piccolo particolare: che alcuni capitoli del libro della natura sono troppo lunghi per poter essere letti. Io preferisco questa citazione di Arthur Eddigton: "La matematica non c´è, fino a quando non ce la mettiamo noi".
Cosa vorrebbe dire?
"Che la matematica deriva dalla natura, e non viceversa. L´idea che sia la natura a derivare dalla matematica è meravigliosa, logica e confortante, ma sfortunatamente è confutata dagli esperimenti".(Robert Laughlin, premio Nobel per la fisica 1998, a Piergiorgio Odifreddi) (segue)
• E da dove emerge la matematica, allora?
"Poiché viviamo in un mondo emergente, dobbiamo anche accettare che ad alcune importanti domande non si possa rispondere immediatamente, perché non sono ancora state fatte le scoperte necessarie. Bisogna essere pazienti, e dare tempo al tempo"
(Robert Laughlin, premio Nobel per la fisica 1998, a Piergiorgio Odifreddi) (fine)