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 2016  novembre 11 Venerdì calendario

L’allergia è il risultato di una reazione di difesa del nostro sistema immunitario, che confonde il polline con una sostanza nociva

• L’allergia è il risultato di una reazione di difesa del nostro sistema immunitario, che confonde il polline con una sostanza nociva. La prima volta che i pollini entrano in contatto con le mucose degli occhi e delle vie respiratorie, il nostro organismo produce anticorpi, detti IgE, che si installano su una cellula particolare, il mastocita. Al secondo incontro, il polline si è trasformato in un allergene, cioè una sostanza che genera allergia, e si attacca agli anticorpi IgE. A questo punto i mastociti liberano l’istamina, che scatena la reazione allergica.
• Allergie. Le terapie: Antistaminici. Agiscono bloccando l’istamina. Quelli di ultima generazione, come la mizolastina e la fexofenadina hanno ridotto al minimo gli effetti collaterali. E soprattutto non provocano sonnolenza. Cromogliato disodico. E’ una sostanza che aumenta la resistenza dei mastociti, impedisce la liberazione di istamina e di conseguenza la reazione allergica. Cortisonici. Svolgono un’azione antinfiammatoria, antiallergica e aiutano a dilatare i bronchi, ma è meglio prenderli solo per contrastare forme acute di allergia. Vaccino. E’ la terapia più radicale perché agisce sulle cause e non solo in caso di asma. La vaccinazione è basata su una serie di iniezioni, che contengono la stessa sostanza che ha scatenato l’allergia. Protegge dall’azione dei pollini nell’80% dei casi, ma per una copertura totale la cura si deve protrarre per almeno tre anni. Ricordate che il vaccino va assunto in periodi diversi da quelli in cui si scatena l’allergia.
• Graminacee. Queste piante si insediano in ogni piccolo spazio di terra che trovano. L’80% dei prati cittadini è occupato da pannocchiette, gramigna, fleo e loglio. Il polline delle graminacee può essere portato dal vento anche a notevole distanza dal luogo di formazione, per questo spesso lo starnuto arriva, inaspettato, anche al chiuso. Il momento di massima fioritura oscilla fra metà aprile e metà maggio a seconda delle zone, ma la presenza di questo polline nell’aria continua fino a tutto giugno.
• Betullacee. La tipica allergia primaverile, o pollinosi, è provocata dagli alberi che appartengono alla familgia delle Betulacee. I più pericolosi per il naso sono: il nocciolo, l’ontano e la betulla. Tipica dei paesi scandinavi, la pollinosi da betulla è aumentata in Italia, da quando, circa 15 anni fa, architetti e urbanisti decisero di utilizzare questo albero per abbellire le strade cittadine. Provoca disturbi da febbraio a marzo, ma il picco massimo è ad aprile.
• Nel 1991 gli allergici in Italia erano il 15% della popolazione. Oggi il loro numero ha raggiunto il 18%. Questo incremento può essere attribuito a diversi fattori. L’aumento delle sostanze inquinanti: lo smog cittadino si mescola con i pollini e li rende più aggressivi. Il cambiamento delle condizioni atmosferiche: gli inverni più miti anticipano i tempi di impollinazione e quindi allungano il periodo critico per le allergie. Lo stile di vita: secondo una teoria recente, siamo più sensibili alle allergie a causa delle buone abitudini igieniche e alimentari. Il nostro sistema immunitario, infatti essendo meno impegnato a combattere virus e batteri, rivolge le sue attenzioni anche a sostanze innocue come i pollini.
• Per sapere se si tratta proprio di allergia al polline bisogna consultare un allergologo che vi sottoporrà a una prova allergica cutanea. Questo test consiste nel disporre sugli avambracci una serie di goccioline che vengono poi fatte penetrare sotto la pelle pungendola. Ogni goccia contiene un allergene. Entro 15 minuti si avrà la reazione che rivela l’allergia con una bolla simile a quella di zanzara. Se la prova cutanea non è sufficiente, va fatto il Rast, un esame specifico del sangue che elimina ogni dubbio.
• Allergie. Difenditi così: Tenete le finestre chiuse durante la notte. Installate in casa un condizionatore. Evitate di fare attività fisica all’aperto (passeggiate comprese). Quando siete in auto, tenete chiusi i finestrini. Non rasate il prato nei periodi critici. Preferite la vacanza al mare piuttosto che in montagna. Per chi viaggia, puo essere utile sapere in anticipo il periodo di massima presenza di polline nell’aria. Sul sito www.isao.bo.cnr.it trovate il bollettino dell’Associazione italiana di aerobiologia che rivela, regione per regione e mese per mese, le diverse concentrazioni nell’aria dei 16 pollini più allergizzanti.