Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 21 giugno 1999
200 persone in Belgio e 100 in Francia si sono intossicate bevendo Coca Cola
• 200 persone in Belgio e 100 in Francia si sono intossicate bevendo Coca Cola. Cause dei malori secondo l’azienda: anidride carbonica di cattiva qualità nelle bottiglie di vetro da venti centilitri prodotte nelle fabbriche belghe di Wilrijk (Anversa) e Gand; abuso di fungicida in una partita di cassette portalattine destinate al Belgio nella fabbrica francese di Dunkerque (mettendo le cassette una sopra l’altra il fungicida ha sporcato la parte superiore delle lattine sottostanti: chi ha bevuto dalla lattina ha appoggiato le labbra sul fungicida).
• Secondo gli esperti la spiegazione della Coca Cola è insufficiente. I fattori indicati provocherebbero gli effetti riscontrati sugli intossicati (vomito, tremiti, vertigini) solo se la bevanda fosse stata ingerita in grandi quantità. Quanto alla contaminazione esterna l’alluminio avrebbe dovuto emanare un cattivo odore mentre nessuno se n’è accorto.
• I manager del gruppo adombrano l’ipotesi del sabotaggio. John McIntyre, direttore del Centro tecnologico della Georgia: «I rapporti tra Coca Cola ed Europa erano già tesi per le incursioni della multinazionale su aziende come l’Orangina e la Cadbury Schweppes» (in Francia era intervenuto l’Antitrust).
• Secondo Bernard Rimè, professore di Psicologia sociale, si tratta di psicosi collettiva: «Se la causa fosse davvero un agente tossico i malori dovrebbero essere avvertiti da strati diversi della popolazione. Finora, invece, si tratta quasi esclusivamente di ragazzi. Potrebbero essersi suggestionati a vicenda».
• Georges Edeline, dipendente della sede di Atlanta: «Noi siamo tranquilli qui, non c’è un cliente che ci abbia chiesto qualcosa, tutti bevono che è un piacere. Vede, è che qui leggono poco i giornali, nessuno sa. Ma poi cosa c’è da sapere? solo una questione di gas sbagliati, no?».
• Nel ’98 la Coca Cola Beverages (che controlla tutte le attività europee) ha perso il 13% in Borsa a Londra. Il primo semestre si era chiuso con un passivo di due milioni di sterline. Motivo: le vendite andate malissimo in Bielorussia e in Ucraina. Sono seguiti i cali di vendita in America Latina e in Asia. Il primo trimestre del ’99 si è chiuso con 100 milioni di dollari di utili in meno e si sono registrati cali anche nel Nord America. L’unico mercato in cui la Coca Cola non aveva registrato gravi cali di vendita era quello europeo.
• « la sua stessa gigantesca espansione a creare le premesse per gli ”incidenti” sul tipo di quelli accaduti in Francia e in Belgio. Un po’ perché la quantità di lattine e bottigliette da sfornare, spedire e far arrivare nei frigoriferi di tutti i bar di tutti i continenti è veramente enorme. Probabilmente si tratta di uno dei più grossi processi industriali in corso sulla terra. Ed è ovvio che risulta complicato, se non impossibile, controllare che ogni confezione sia in regola [...] Inoltre l’imbottigliamento della Coca Cola viene dato in concessione a vari operatori nei diversi paesi [...] Insomma, probabilmente l’impero è ormai così grande che il sole non riesce a illuminarne tutti gli angoli».