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 2016  novembre 11 Venerdì calendario

E’ vero che l’aglio è difficile da digerire

• E’ vero che l’aglio è difficile da digerire. Ha un sapore caratteristico molto forte e piccante che rende gradevoli le pietanze. Ma può creare disturbi alla digestione specialmente a chi soffre di ulcera o gastrite. Responsabile del fastidio è una sostanza chiamata allicina, un olio essenziale che contiene zolfo (consulenza del dottor Paolo De Cristofaro, responsabile regionale fisiopatologia della nutrizione, presidio di Giulianova, Asl Teramo).
• Non è vero che non bisogna far mangiare l’aglio ai bambini. E’ invece molto consigliato aggiungerne nei pasti dei più piccoli. L’aglio sa rendere i loro piatti più saporiti, li abitua a mangiare sano, ma soprattutto è un prezioso alleato per il buon funzionamento del loro intestino: è infatti un ottimo «spazzino» dell’organismo, capace di tenere sotto controllo la flora intestinale (consulenza del dottor Paolo De Cristofaro, responsabile regionale fisiopatologia della nutrizione, presidio di Giulianova, Asl Teramo).
• E’ vero che l’aglio aiuta a tenere la pressione sotto controllo. I medici consigliano 3 spicchi al giorno al naturale, oppure 500-600 mg di estratto secco: contribuiscono a riequilibrare la pressione. Ma le sue virtù terapeutiche non finiscono qui: l’aglio è un antibiotico naturale, vero toccasana per la salute. Assunto nelle dosi consigliate agisce come antisettico dell’intestino, antivirale, vermifugo e antifungino, tanto che può essere utilizzato per curare alcune forme di candida che nascono proprio nell’intestino. E inoltre favorisce il funzionamento delle vie respiratorie (consulenza del dottor Paolo De Cristofaro, responsabile regionale fisiopatologia della nutrizione, presidio di Giulianova, Asl Teramo).
• L’aglio è sconsigliato alle mamme durante l’allattamento. Le mamme che allattano non dovrebbero mangiarne: il sapore troppo forte modifica quello del latte e può creare disturbi di inappetenza nel neonato (consulenza del dottor Paolo De Cristofaro, responsabile regionale fisiopatologia della nutrizione, presidio di Giulianova, Asl Teramo).
• Non è vero che l’aglio è preferibile cotto. Se cucinato, l’aglio perde tutte le proprietà. Eliminare la parte centrale, quella verde, come si fa comunemente, ne attenua il sapore (consulenza del dottor Paolo De Cristofaro, responsabile regionale fisiopatologia della nutrizione, presidio di Giulianova, Asl Teramo).
• E’ falso che al contatto con la pelle può provocare reazioni allergiche. L’aglio di per sé non ne provoca. Semmai può disturbare chi è già sensibile a determinate piante come porro, cipolla o asparago che appartengono alla famiglia delle liliacee (consulenza del dottor Paolo De Cristofaro, responsabile regionale fisiopatologia della nutrizione, presidio di Giulianova, Asl Teramo)..
• E’ vero che l’aglio fa bene alla circolazione. Utilizzato crudo, a pezzetti, tritato oppure strofinato (per esempio sulla classica bruschetta), svolge un’azione benefica per i vasi sanguigni: favorisce infatti la vasodilatazione, fluidifica il sangue e riduce il colesterolo. Contiene inoltre minerali importanti come il selenio e il germanio, molto importanti per l’organismo e ricchi di proprietà antitumorali perché antiossidanti e protettivi delle cellule (consulenza del dottor Paolo De Cristofaro, responsabile regionale fisiopatologia della nutrizione, presidio di Giulianova, Asl Teramo)..
• E’ falso che l’aglio combatte l’atrosi di mani e piedi. Il semplice contatto non può svolgere un’azione realmente terapeutica. Va dunque sfatata la credenza popolare secondo cui si può curare l’artrosi solo immergendo l’arto dolorante in un sacchetto pieno di spicchi di aglio schiacciati. L’eventuale beneficio sarebbe solo suggestione (consulenza del dottor Paolo De Cristofaro, responsabile regionale fisiopatologia della nutrizione, presidio di Giulianova, Asl Teramo).