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 2004  settembre 18 Sabato calendario

Belle parole. I grandi discorsi della storia dalla Bibbia a Paperino

• Svanimenti. Il generale McArthur (1880-1964), formatosi nell’accademia militare di West Point, comandante in capo delle truppe Usa nel Pacifico nella Seconda guerra mondiale, nel 1951 fu destituito dal presidente Truman per aver richiesto un maggiore impegno militare contro la Cina comunista, che sosteneva la Corea del Nord. Dal suo ultimo discorso al Congresso degli Stati Uniti: "Come ripetevamo a West Point, i vecchi soldati non muoiono: semplicemente svaniscono. Ora io chiudo la mia carriera, e tocca a me svanire nel nulla. Vi saluto".
• Vigore. Nel dicembre 1931 Gandhi, dopo il fallimento delle trattative con la Gran Bretagna per ottenere una Costituzione indiana, continuò il suo viaggio in varie città europee, tra cui Roma. Ricevuto da Mussolini, assistette prima a un incontro di rugby, poi a una parata di balilla e invitato a rivolgere un discorso ai ragazzini in camicia nera, se la cavò con poco: "Sono lieto di vedere che siete tutti sani e vigorosi".
• Equità. Socrate (469’399 a.C.), accusato di "empietà e corruzione dei giovani", quando i giudici gli proposero di patteggiare la pena e di indicare lui stesso i termini di una punizione equa, rispose che in base a equità gli spettava semmai un "beneficio" che fosse alla sua altezza: "Che significa all’altezza di un uomo come me, disagiato filantropo che ha bisogno solo di un po’ di pace e tempo per l’opera di stimolo nei confronti vostri? Niente di meglio, signori, niente di più adatto che [...] gli alimenti a vita. [...] Assai più che se uno di voi ha trionfato alle Olimpiadi con il cavallo, il carro o la quadriga: quello si limita a darvi l’impressione momentanea della felicità, io do ”la” felicità, e di solito quello non ha bisogno di essere mantenuto, io sì". Gli toccò, invece, bere la cicuta.
• Onore. Lisia (445-380 a.C.) di mestiere faceva il logografo, cioè scriveva discorsi di difesa per gli imputati che li recitavano poi davanti ai giudici, non potendo avvalersi, secondo il diritto vigente, di un avvocato. Tra le sue difese più celebri, l’orazione Per l’uccisione di Eratostene, un caso di delitto d’onore. Famoso il passo di chiusura, in cui Eufileto, accusato di aver ucciso l’amante di sua moglie dopo averli sorpresi in flagrante, riferisce le parole rivolte alla vittima prima di ucciderla: "Non io ti ucciderò, ma la legge della città, che tu, calpestando, hai ritenuto meno importante dei tuoi piaceri".
• Convenzioni. Teodora di Bisanzio, nata intorno al 500 d.C., di origini umili, faceva la ballerina prima d’avere una crisi mistica e sposare Giustiniano, nipote dell’imperatore d’Oriente Giustino I, che nel 527 associò entrambi al trono. Nel 532 il palazzo reale di Bisanzio era assediato da ribelli fomentati dalla nobiltà e la corte stava per fuggire in Tracia, quando Teodora si alzò dal trono e con un discorso improvvisato convinse il marito a resistere: "Signori, l’attuale occasione è troppo seria per consentirmi di rispettare la convenzione per la quale una donna non dovrebbe prendere la parola in un consesso di uomini. Chi vede i propri interessi minacciati da un pericolo estremo, dovrebbe pensare solo al comportamento più saggio e non alle convenzioni".
• Esecuzioni. Thomas More (1478-1535), Gran Cancelliere di Enrico VIII d’Inghilterra, processato per non aver prestato giuramento all’Atto di Supremazia (1534), con cui il re aveva proclamato la rottura con la Chiesa di Roma, durante il discorso di difesa augurò al suo accusatore di raggiungerlo in Paradiso, mentre prima dell’esecuzione incoraggiò per scherzo il boia a non sbagliare il colpo: "Coraggio, buon uomo, non aver paura di compiere il tuo dovere. Fa’ però attenzione di non colpire storto, perché il mio collo è molto corto e potresti rovinarti la reputazione".
• Promenade. Nel 1808 Ugo Foscolo, accettata la cattedra di Eloquenza all’Università di Pavia, contrattò a lungo per ottenere un aumento dello stipendio offerto, almeno da mantenere il reddito a cui aveva diritto come capitano dell’esercito. Definita la lite inaugurò il corso il 22 gennaio 1809, con una prolusione di novanta minuti, in cui esaltò la funzione della fantasia umana, che con l’unico aiuto della parola, "sdegna la terra, vola oltre le dighe dell’oceano, oltre le fiamme del sole, edifica regioni celesti, e vi colloca l’uomo e gli dice: ”Tu passeggerai sovra le stelle”".
• Pudori. Nel 1919 nel Parlamento italiano si discuteva un disegno di legge per estendere il diritto di voto alle donne, escluse quelle schedate come ”meretrici” dalle autorità di pubblica sicurezza. Dall’intervento, contrario all’esclusione, di Turati: "Sono stato in galera, e ho difeso qui dentro ripetutamente i reclusi, e sono stato a tempo mio nei postriboli, e difendo a viso aperto quelle recluse, senza ombre di pudori falsi e bacchettoni".