Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 11 novembre 2016
Faccia un passo avanti chi non si è mai visto rovinare una gita o un giorno di vacanza dalla puntura di un insetto o dalla «carezza» di una medusa
• Faccia un passo avanti chi non si è mai visto rovinare una gita o un giorno di vacanza dalla puntura di un insetto o dalla «carezza» di una medusa. Fortunatamente le conseguenze non sono mai gravi. Solo in casi eccezionali e in persone predisposte, morsi e punture possono portare portare seri problemi: « lo «shock anafilattico, una reazione allergica che provoca un abbassamento improvviso della pressione», spiega il dottor Primo Botti, responsabile del Centro antiveleni dell’azienda ospedaliera Caroggi di Firenze, «che impedisce al sangue di arrivare ai tessuti e di ossigenarli. Può essere molto pericolosa». Con piccole precauzioni e un po’ di buon senso, però, il rischio di questi spiacevoli incontri si riduce notevolmente. «Per una passeggiata in montagna o nei prati, ad esempio, evitate di mettere scarpe aperte», dice Botti, «meglio calzare scarponcini alti e indossare pantaloni lunghi e spessi: vipere e scorpioni riescono a perforare solo tessuti leggeri». Se fate un’escursione in montagna o una passeggiata in campagna non frugate a mani nude tra rovi e massi: rischiate un incontro ravvicinato con animali pericolosi che, sentendosi minacciati, potrebbero provare a difendersi attaccandovi. Se, nonostante questi accorgimenti, venite punte o morse ricordate di non usare mai l’ammoniaca: «Non solo non dà sollievo, ma aumenta l’infiammazione».
• Attenta alla vipera. Se vi morde, niente panico: non è detto che abbia anche iniettato il veleno. Gonfiore e dolore sono normali; i segni dell’eventuale intossicazione (cefalea, tachicardia, nausea) compaiono dopo un paio d’ore. Nel frattempo evitate il siero antivipera: se usato a sproposito provoca danni peggiori del morso. Avete tutto il tempo di raggiungere un ospedale.
Il morso: causa due forellini, a circa un centimetro di distanza l’uno dall’altro.
Da evitare: correre o cercare di succhiare il veleno: agitandovi, ne accelerate la diffusione.
Cosa fare: fasciate l’arto su cui siete state morse, ma senza stringere troppo.
• Puntura di medusa
Sintomi : Rossore e gonfiore. A seconda del tipo di medusa, forte prurito o bruciore.
Cosa fare : La zona irritata non va assolutamente esposta
al sole.
Cosa evitare :In mancanza di una crema al cortisone, l’acqua di mare è un ottimo lenitivo.
• Puntura di tracina
Sintomi: un dolore intenso, spesso associato a torpore diffuso.
Cosa fare: no ai rimedi improvvisati: incisioni o lacci stretti attorno alla puntura.
Cosa evitare: bagnate la zona con acqua caldissima. O premeteci una moneta arroventata al sole.
• Puntura di l’ape
Sintomi : Bruciore e gonfiore, preoccupanti solo per chi è allergico.
Cosa fare : Non provate a togliere il pungiglione, rischiereste di romperlo.
Cosa evitare : Se non avete a portata di mano antistaminici, il sollievo ve lo dà il ghiaccio.
• Puntura di malmignatta
Sintomi : Dolore bruciante, piccole contratture muscolari, dolori addominali, pressione alta.
Cosa fare : Non stringete lacci attorno al morso e non spremete fuori il veleno.
Cosa evitare : Usate antibiotici locali e cortisone. I sintomi svaniscono in pochi giorni.
• Puntura di tafano
Sintomi : Non inietta veleno, causa solo lievi arrossamenti e un po’ di gonfiore.
Cosa fare : Non grattate, non spremete e tenete pulita la parte attorno alla ferita.
Cosa evitare : Usate acqua fredda, disinfettate e curate come fareste con un taglio.
• Puntura di zecca
Sintomi : In sé non è pericolosa, ma può trasportare germi che causano infezioni e gonfiori.
Cosa fare : Non tentate di toglierla: potrebbe rimanere sotto pelle e infettarsi.
Cosa evitare : Fatela saltar via con la punta di un coltellino e poi disinfettate bene la ferita.
• Vi costringe a stare al buio, ad ungere la pelle e a dormire con le finestre chiuse anche d’estate. Sì, stiamo parlando della zanzara e in particolare della famigerata «zanzara tigre» che da qualche anno popola le città italiane. Gli esperti suggeriscono di combatterla lì dove si riproduce. Provate dunque a seguire queste regole: non abbandonate all’aperto contenitori che possono accumulare acqua (bidoni, sottovasi, innaffiatoi), copertoni d’auto (riparateli con un telo); chiudete ermeticamente con una zanzariera o con un coperchio i bidoni all’aperto; svuotate i sottovasi dall’acqua almeno una volta la settimana oppure sistemate nel sottovaso fili di rame lungo tutta la circonferenza. Il rame ha un effetto tossico (dura almeno un anno) sulle larve delle zanzare.