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 2004  novembre 13 Sabato calendario

La moda allo specchio. Comunicare la moda: strategie e professioni

• Cinestesie. Matteo Ceccarini, di anni 32, si è inventato una professione, il sound designer: ”Prima di me nelle sfilate si usava un sottofondo di musiche da hit parade, sono stato io a introdurre l’emozione del suono. Ho una dote, che mi facilita: sono cinestetico, grazie a questa sensibilità vedo la musica”.
• Modelle. La carriera di una modella oggi dura due anni. ”E poi si riciclano per cataloghi, show room oppure smettono e si sposano” (Piero Piazzi, direttore di Women, agenzia di modelle).
• Allure. Negli anni ’90 si distinguevano le indossatrici dalle fotomodelle: ”Poi Versace ha preso Linda Evangelista, una fotomodella, che non sapeva camminare e l’ha fatta sfilare... Così ora non interessa più se una modella sa camminare o non ha allure” (Piero Piazzi).
• Passatempi. Tra le ultime forme di consumo: ”andare per outlet”, gli spacci dove si acquistano capi griffati a basso prezzo. Questo nuovo passatempo rappresenta ormai l’otto per cento del giro d’affari complessivo del settore dell’abbigliamento e tessile.
• Stock manager. Figura professionale emergente, si occupa di vendere la rimanenza della merce: ”Oggi si deve ordinare al buio: prima di cominciare a vendere, dobbiamo fare gli ordini per l’inverno successivo... bisogna cercare di sbagliare il meno possibile, così abbiamo creato uno spaccio aziendale nella sede centrale e degli outlet. Il consumatore fidelizzato è rassicurato;: sa che acquista un prodotto passato, ma di marchio, sinonimo di garanzia. Nell’outlet si paga con uno sconto del 40 per cento” (Romolo Montanari, direttore commerciale WP Lavori in Corso).
• Esse. Sviluppatasi negli Usa negli anni ’60, l’arte del visual merchandising si fonda sulla ”teoria delle cinque S”, parametri da osservare in un punto vendita: servizio, selezione (la merce offerta deve rispondere a ogni richiesta del cliente), speed (velocità di riassorbimento e modifica del negozio), staff (formazione del personale), seemless (letteralmente ”senza cuciture”, ovvero a cerchio: indica la struttura ideale per l’esposizione, ispirandosi al comportamento umano, che si ripete secondo schemi precisi e ripetitivi).
• Celebrity dressing. Attività promozionale di un marchio, che consiste nel vestire le celebrità. Il responsabile tiene contatti con gli uffici stampa che lavorano per attori cinematografici per conoscere in anticipo i film e le fiction in produzione, e poi prende accordi per vestire gli attori valutando la compatibilità con i personaggi interpretati.
• Ritorni. Anziché ricorrere a testimonal a pagamento, alcuni marchi, quando si accorgono che un vip usa il loro prodotto, glielo regalano: ”Capita spesso di vedere sui giornali un attore che indossa una borsa o una valigia, probabilmente acquistata a prezzo pieno in un nostro punto vendita. Questo non può che farci piacere, così ci mettiamo in contatto per informarlo che siamo a disposizione per qualsiasi richiesta... Il caso più noto? il rapporto che si è instaurato con Valeria Marini, ama le nostre cose e noi la riforniamo di tutto ciò che desidera, in questo modo abbiamo un ritorno d’immagine notevole – (Mario Gastaldin, responsabile direzione marketing e pubblicità Alviero Martini).
• Esuberanze. ”La pelliccia è legata alla felicità personale, la percezione e la dimensione ssensoriale con l’esperienza di un corpo gioioso, esuberante. cambiato il modo di presentare la pelliccia, non più come capo elegante, ma divertente, un puzzle di materiali intercalati fra loro” (Francesco Morace, sociologo, fondatore di Future Concept Lab, laboratorio di consulenza con cinquanta cool hunter, cacciatori di idee in 25 paesi del mondo).