Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 11 novembre 2016
Claudia Vinciguerra è nata a Napoli il 2 gennaio
• Claudia Vinciguerra è nata a Napoli il 2 gennaio. Di quale anno? «L’età è la mia unica debolezza. Non me la calo però non la dico». Segno del Capricorno («ne sono orgogliosa e lo rappresento alla perfezione»). Papà Mario a pieno diritto può essere definito ”uno dei padri della Patria”. Tra i fondatori del Partito d’azione, eminente storico, giornalista, scrittore, è stato per 25 anni presidente della Siae («dopo aver rifiutato il Parlamento, la direzione di giornali e la presidenza Rai»). Mamma Renata De Paolis è morta quando Claudia, figlia unica, aveva appena compiuto due anni. L’hanno cresciuta le zie. (Inquadratura su Claudia Vinciguerra)
• Una bimba buonissima, magari un po’ isolata («e molto felice lo stesso»). La piccola Claudia tirata su da zia Lilia, moglie del famoso critico teatrale Adriano Tilgher, e da zia Ada, consorte del sindaco di Capri, era comunque seguita passo passo dal papà ”mito”. «Non mi risparmiava sculaccioni per capricci, piagnistei, disordine. Ancora gli sono grata per l’educazione rigida, senza troppe carezze ma sacrosanta che mi ha impartito. Inoltre era uno stupendo maestro. Mi ha insegnato a riconoscere i colori giocando con gli spaghi variopinti, mi spiegava con pazienza la storia sacra, le poesie di Leopardi, la tavola pitagorica». (Inquadratura su Claudia Vinciguerra)
• Odiava le bambole. Claudia preferiva leggere e scrivere. Prima collaborazione giornalistica a meno di dieci anni («senza neanche un errore di ortografia») sul Corriere dei Piccoli. La sua carriera scolastica si è svolta tra Roma e Milano. Maturità classica e, spronata dal papà, pure quella magistrale («nella vita non si sa mai»). Cresciuta in una famiglia di letterati ha voluto scegliere la facoltà di Scienze biologiche. Si è laureata con una tesi sugli animali domestici. (Inquadratura su Claudia Vinciguerra)
• Con nessuna intenzione di dedicarsi all’insegnamento Claudia debutta nel mondo del lavoro scrivendo articoli in inglese (ma parla benone pure francese, tedesco e spagnolo) per l’agenzia Reuter: «Mi hanno cercato loro, e così è sempre successo nella mia vita. Io non ho mai dovuto chiedere nulla a nessuno». Poi la Vinciguerra ”passa al cinema” come segretaria della Rank. Un’occasione d’oro per conoscere da vicino l’ambiente dello spettacolo. Litiga con i titolari della casa cinematografica e se ne va sbattendo la porta. Appena 24 ore di disoccupazione e la chiamano all’ambasciata britannica. Il suo nuovo ruolo è ”ufficiale di collegamento con la stampa”. Lascia anche questo incarico, nonostante un atteso contratto in piena regola, e si butta a capofitto nel giornalismo della carta stampata. (Inquadratura su Claudia Vinciguerra)
• Per anni colonna della redazione spettacoli de’Il Giorno”. Sono firmati Vinciguerra anche un numero infinito di articoli scientifici e di cultura. Si specializza nel settore televisivo e la sua presenza alle conferenze stampa Rai, Mediaset, eccetera, resta un appuntamento da non perdere. La risata di Claudia diventa famosa, idem per le frecciate agro-dolci, che dispensa qui e là senza guardare in faccia nessuno. Otto anni fa una telefonata. E’ Michele Guardì, comitato-condominio-signor Ventanni, che le propone una rubrica di critica televisiva nel suo Mattina In famiglia. Lei chiede «perché proprio io?», ma il provino, per la serie ”buona la prima”, va poi in onda così com’è. I suoi interventi domenicali a In famiglia di Raidue raggiungono ormai il 45 per cento di share. Roba da divi, al punto di suggerire a Teo Teocoli un’esilarante imitazione della Vinciguerra nell’ultimo Sanremo. (Inquadratura su Claudia Vinciguerra)
• Un marito toscano giornalista («convivente per 18 anni, consorte per 2») scomparso nel 1990 e di cui la Vinciguerra, gelosa della privacy, non dice il nome. «Era un pazzo furioso peggio di me. Colto, ironico, simpatico, educatissimo. Il nostro matrimonio è stato del genere ”ti ho sposato per allegria”». Poi confessa di avere avuto, prima del fatidico sì, parecchie storie sentimentali con uomini non brutti ma neanche belli. Più dell’aspetto fisico è attratta dalla personalità. Però non nasconde l’ammirazione per George Clooney. (Inquadratura su Claudia Vinciguerra)
• Non sopporta sdolcinature e complimenti («meglio sapersi prendere in giro»). Le piacciono i gatti. Nelle situazioni più drammatiche detesta chi si strappa i capelli: «Ho imparato a non esternare, comunque preferisco tirare fuori i sorrisi e tenermi dentro rabbia e dolore ». Sui suoi difetti ha poco da dire: («mi prendo così come sono»). Non ha paura di niente, a parte i topi («mi fanno orrore anche in tivvù»). Con i soldi non ha un buon rapporto («mi accontento di vivere decorosamente»). Da anni ha buttato la patente e gira per Roma in autobus, metro e taxi. Se Claudia dovesse dare una definizione di Claudia? «Senz’altro ”il piacere della coerenza” ». (Inquadratura su Claudia Vinciguerra)
• La vogliono nelle giurie di prestigiosi premi teatral-televisivi. Scrive sulla rivista della Confcommercio ”50 e più”. La domenica alle 18, preceduta dalle note di ”Vipera”, la Vinciguerra è titolare di uno spazio all’arsenico in Strada facendo su Radiodue. Al regista Daniele Lucchetti è dispiaciuto di non aver pensato a lei per una parte nel film ”La scuola”. Insomma la vitalissima Claudia non ha un attimo di tregua, anche dopo essersi ritrovata ”a spasso” dopo la chiusura della redazione romana de ”Il Giorno”. «Anzi, adesso mi sento ancora più padrona del mio tempo». Vive in un bell’appartamento al quartiere Aurelio, circondata dai libri e dalle onorificenze di papà, insignito della Legion d’Onore, della Gran Croce della Repubblica e nominato Sir dalla regina Elisabetta. (Inquadratura su Claudia Vinciguerra)
• Ottima padrona di casa e cuoca. Ne sa qualcosa chi ha gustato, ad esempio, la sua zuppa di lenticchie (rigorosamente di Castelluccio) o i suoi peperoni imbottiti. Allo specchio si piace? «Non mi sono mai considerata bella». Si trucca e si pettina da sola anche prima delle performances tivvù. Nei vestiti di gusto classico predilige il rosso. (Inquadratura su Claudia Vinciguerra)
• «Non sono alta e non so quanto peso». Di certo la Vinciguerra è una buongustaia («al limite dello schizzinoso, non sopporto i cibi grassi e pesanti»). Vegetariana non integralista. Fa personalmente la spesa al mercato vicino casa. Lì viene coccolata soprattutto dalla signora Maria, che le porta le verdure coltivate con le sue mani. (Inquadratura su Claudia Vinciguerra)