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 2016  novembre 11 Venerdì calendario

Con papà Renato, ufficiale di Marina, festeggiava il compleanno nello stesso giorno: l’1 novembre, sotto il segno dello Scorpione

• Con papà Renato, ufficiale di Marina, festeggiava il compleanno nello stesso giorno: l’1 novembre, sotto il segno dello Scorpione. Ma lui, tipo tranquillo ma caustico, era classe 1896, mentre Riccardo Garrone ha visto la luce esattamente 30 anni dopo, nel 1926. Mamma Assunta, bravissima sarta, era titolare di un atelier di moda prima a via Veneto e poi a via del Babuino. Il fratello più grande, Sergio, ha un negozio di antiquariato. La famiglia Garrone ”unita da tanto affetto poco manifestato’ ha traslocato passando da piazza Vittorio a via Urbana fino alla casa definitiva di piazza Bologna. (Inquadratura su Riccardo Garrone)
• La nonna Rosa aveva un ristorante nei pressi di piazza Vittorio. In cucina tutti conoscevano i ”nipoti della sora Rosa” e soprattutto Riccardo che andava spesso a fare assaggini di nascosto. «Però una volta papà mi ha scoperto. D’altronde era impossibile non accorgersi che avevo riempito le tasche di un cappotto nuovo di cammello con ogni ben di Dio di fritti: polpette, carciofi, zucchine. In quell’occasione papà mi ha dato uno schiaffone, l’unico ricevuto da lui». Il piccolo Garrone, anche lontano dai fornelli, era comunque un bambino pestifero, che trovava pace con il meccano o con l’adorato trenino. (Inquadratura su Riccardo Garrone)
• Volentieri in castigo alle elementari in un istituto nei giardini di villa Rossini a via Nazionale. Spiegazione: le maestre punivano la vivacità di Riccardo mandandolo dietro la lavagna nelle classi femminili. Lui, che si divertiva a sbirciare le bambine, non ne faceva certo un dramma. Anzi. Al punto che papà Garrone è stato chiamato e addirittura invitato a ”fare curare il figlio”. Sarà per questa insensibilità didattica che Riccardo non ha mai molto amato la scuola? (Inquadratura su Riccardo Garrone)
• Volontario nel secondo conflitto mondiale con il Battaglione San Marco. Un anno nel campo di concentramento di Taranto («un’esperienza allucinante, tanti mesi chiusi nelle tende, sono riuscito a scappare con altri amici e nessuno ci ha cercato»). Alla domanda ”cosa farò dopo la guerra?” non sa rispondere. Prova nella sartoria materna, tenta nel ramo delle assicurazioni, alla fine si iscrive all’Accademia d’arte drammatica Silvio D’Amico. D’altronde Garrone aveva già avuto a che fare con palcoscenico e dintorni. Parecchi artisti, tra cui Emma Grammatica, erano stati infatti clienti del ristorante di nonna Rosa. Riccardo comunque molla pure l’accademia perché «lì non succedeva niente». Aveva però capito che quella era la strada. Nel 1950 debutto a teatro con la compagnia Gassman-Torrieri-Zareschi. (Inquadratura su Riccardo Garrone)
• «A San Pie’, in paradiso me trovi un posticino bbono?». A Riccardo Garrone le richieste gli arrivano per strada dai fan del suo San Pietro capellone, star di una marca di caffé con Tullio Solenghi. Per l’attore romano, con un curriculum di tre pagine che va dal teatro al cinema (vedi ”La dolce vita” e ”Il bidone” di Fellini, ”La Romana” e ”Il vigile” di Zampa, ”Eva” di Losey), dal doppiaggio al musical e alla tivvù, la pubblicità non è novità. Già testimonial di un dentifricio, di un panettone, di un liquore e di un fissatore per dentiere. Ora è su Raiuno nel cast del campione Auditel Un medico in famiglia e su Raidue in Un prete tra noi 2. Un solo cruccio: mai un ruolo da protagonista. «Ho sempre diviso il successo con altri. Persino l’unico premio ricevuto, il recente Nastro d’argento per ”La cena” di Scola, me l’hanno assegnato in comune con tutti gli interpreti maschili del film». (Inquadratura su Riccardo Garrone)
• Un nonno assolutamente ”rimbambito” dalla gioia. Tutta colpa di Alice, nata a Milano il 14 novembre 1998 e figlia dell’unicogenita Francesca. Un po’ più ”lucida” sarebbe invece la nonna di Alice, cioé sua moglie Grazia Maria. Si sono conosciuti nel 1947 e sposati nel 1956. «Siamo l’uno l’opposto dell’altra. In tutti i sensi. Lei, ad esempio, è davvero la mia metà perché arriva al metro e sessanta di altezza. In più Grazia Maria vorrebbe sempre uscire, andare in centro, mentre io amo molto fare il casalingo». (Inquadratura su Riccardo Garrone)
• «Il difetto più grande di Riccardo? E’ laziale». E alla romanista Claudia Pandolfi, Alice figlia di Garrone in Un medico in famiglia, proprio non va giù. «A parte questo è un signore galante, di vecchio stampo, che conosco dai tempi della prima serie di Amico mio». «Ve lo immaginate un San Pietro che parla esclusivamente della sua squadra del cuore? A me non dà fastidio perché sono genoano»: lo ”perdona” Tullio Solenghi al fianco di Garrone nel famoso spot paradisiaco. «Girare con lui è un piacere. E’ sempre ”buona la prima”. Abbiamo però dovuto ripetere la scena quando il regista si è accorto che sul vassoio la zuccheriera somigliava ad una teiera. E in una pubblicità del caffé...». (Inquadratura su Riccardo Garrone)
• Colleziona cucchiaini d’epoca, timbri, scatole di fiammiferi, bicchieri di rosolio. Costruisce modelli di navi. In difficoltà con la tecnologia («non so cosa sia il computer, con mia moglie ci scambiamo consigli sull’uso giusto del telefonino e ho problemi anche con la pentola a pressione»). Da quando nel 1987 gli hanno applicato quattro by pass controlla di più le previsioni del tempo: «Prima dell’intervento se sentivo una piccola fitta pensavo che stesse per piovere, adesso ad ogni dolorino mi domando ”sono le nuvole o sto per andarmene?». Ironico. A suo dire un po’ bugiardo («però nei limiti della decenza»). Pronto alla battuta («il cardiochirurgo mi ha imposto di dire sempre quello che voglio»). Pantofolaio, ma senza rischio di claustrofobia nel suo salone di 70 metri quadrati. (Inquadratura su Riccardo Garrone)
• Indossa ancora le scarpe di trent’anni fa. Il segreto? Calzature su misura. E camicie su misura, idem per gli abiti, perché durano di più. Vestito di tutto punto non gli dispiace guardarsi allo specchio («quindi per regola lo evito appena alzato dal letto»). Assicura che per lui gli anni che passano non sono motivo di ansia. (Inquadratura su Riccardo Garrone)
• Dieta dissociata e passeggiate in montagne del genere ”chi mi obbliga a queste fatiche disumane?”. Così si tiene in forma Garrone (altezza un metro e 87, peso 91 chili) che si dichiara cuoco provetto, chef dagli antipasti ai dolci. Quando c’è lui tra i fornelli è vietato mettere piede in cucina. Ne sa qualcosa la consorte. (Inquadratura su Riccardo Garrone)