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 2016  novembre 11 Venerdì calendario

Non le parlate più di settimane bianche

• Non le parlate più di settimane bianche. Continua ad adorare la neve, ma assicura di averne fatto il pieno. D’altronde Natasha Stefanenko è nata negli Urali, e precisamente a Sverdlosk, il 18 aprile del 1971 («quando da noi la neve è ancora alta così»). Papà Boris e mamma Svetlana, lui ingegnere nucleare e lei maestra d’asilo specializzata in bambini con difficoltà comportamentali, non le hanno comunque fatto mancare le pellicce («in Russia sono una necessità, in Italia se ne può fare a meno e anche nell’inverno più freddo va benone il cappotto»). L’unica sorella, Elena, è ingegnere metallurgico. (Inquadratura su Natasha Stefanenko)
• Pattinaggio sul ghiaccio no stop per la piccola Natasha scortata da papà Boris, che la reggeva per la sciarpa. In pista sembrava un’angioletta bionda che volteggiava leggiadra. Però tolti i pattini era tremenda: capelli corti da maschiaccio e grinta da bulletto. «Ho preso alla lettera il consiglio paterno di imparare a difendermi da sola. Quindi prendevo spesso a sberle i maschietti e ovviamente mi capitava di tornare a casa ammaccata». Là doveva fare i conti con la severità materna: «Non me ne lasciava passare una. Mi ha insegnato soprattutto a evitare di parlare gesticolando. In Russia è segno di maleducazione». (Inquadratura su Natasha Stefanenko)
• Fissata con le favole («mi piacevano molto ”Cappuccetto rosso” e ”Buratino” cioé Pinocchio») la Stefanenko sognava di diventare da grande una romantica principessa, tipo favorita alla corte dello Zar. In realtà la giovane Natasha pensava di essere bruttissima, troppo alta e magra. Si consolava con il nuoto. Ore e ore in piscina mentre le sue coetanee già flirtavano. Si vedeva insignificante pure a Mosca nel periodo dell’università alla facoltà di ingegneria metallurgica. (Inquadratura su Natasha Stefanenko)
• ”Qui si sta bene, non ti manca pane e latte”. Questo era il ritornello made in Urss, che ha accompagnato l’infanzia e l’adolescenza di Natasha. Un tormentone per la Stefanenko che, invece, non vedeva l’ora di girare il mondo. Soprattutto le boutique. «Ero stufa di entrare nei negozi e trovare soltanto capi di abbigliamento tutti uguali, una sorta di divisa socialista». Così, a suo modo e per farsi notare, comincia una vestiar-rivoluzione mettendosi magari le scarpe da ginnastica con gli abiti eleganti o i calzini bianchi con i tacchi alti. La Russia, insomma, le stava stretta e quindi non le è parso vero di accettare l’invito di un amico per partecipare alle selezioni moscovite per ”Look of the year ’92”. Lei la prende ridendo, sfila con aria sorniona, lancia battute agli organizzatori, ma vince addirittura il concorso. (Inquadratura su Natasha Stefanenko)
• Ha rinunciato a partecipare alle Olimpiadi di nuoto nel 1984 e otto anni dopo, all’ultimo momento, dice di no al trasferimento a New York. A sorpresa, infatti, mette una pietra sopra la carriera americana da indossatrice e preferisce prendersi la laurea da ingegnere nel Paese ”del pane e latte assicurato”. Però, con il pezzo di carta, sceglie di andarsene a Milano per arruolarsi in una nota agenzia di fotomodelle. Con il suo accento esotico risulta simpatica, si fa notare al punto di ritrovarsi al fianco di Gerry Scotti ne La grande sfida. Nel 1996 eccola nella giuria di Miss Italia e Fabrizio Frizzi la vuole come partner a Per tutta la vita. Va avanti incurante delle critiche, sul genere ”non ci sono troppe signorine straniere nella nostra televisione?”, che non riguardano solo lei. Attualmente si divide tra il surreale Target di Canale 5 ed il comico Ciro di Italia 1. (Inquadratura su Natasha Stefanenko)
• Innamorata pazza da sei anni. Moglie entusiasta da quattro. Il fortunato consorte (che le regala penne con la dedica ”alla mia principessa”) si chiama Luca Sabbioni, splendido modello conosciuto a Milano nel 1993 sulle passerelle. Tra Natasha e Luca nessun colpo di fulmine, ma tante risate. Spiega la Stefanenko: «Ad essere sincera io non so cosa sia la seduzione. In Russia non si usano tecniche per conquistare gli uomini, sono loro a fare il primo passo. Guai, ad esempio, se ti viene in mente di invitare a ballare un ragazzo». (Inquadratura su Natasha Stefanenko)
• Ha i piedi troppo lunghi. Lo dichiara ridendo l’innamoratissimo Luca, da qualche tempo imprenditore di moda. E aggiunge: «Natasha ha la capacità di evitare ciò che è negativo. Tiene in considerazione i valori familiari e non è vero che sia digiuna di seduzione. Così, se vuole fare la sexy, i suoi pigiamoni diventano per incanto pigiamini quasi invisibili». La maestra di mezzo punto, nonché cuoca, è sua suocera Tania: le ha insegnato a ricamare e, quando ha preso la cittadinanza italiana, le ha preparato un menù tricolore: «Per scaramanzia non vorrei dire che con Natasha sia tutto rose e fiori. Però ho sempre pensato di averla già incontrata in una vita precedente». (Inquadratura su Natasha Stefanenko)
• Pazienza da puzzle. Natasha è capace di sistemare al posto giusto addirittura 5 mila pezzetti di cartone, che formano mappe antiche da incorniciare. Si considera già felicemente arrivata nel campo del lavoro. Vive con il marito a Milano in una casa piccolissima con panorama mozzafiato. Il suo carattere? Secondo lei è elastico («finché non mi danno fastidio sopporto di tutto»). Non nasconde abbondanti dosi di orgoglio. Ammette di essere ansiosa oltre i limiti consentiti dal buon senso. Perfezionista, insicura, mai rilassata («dovrei fregarmene di più»). Per tranquillizzarsi ricama tappeti. Colleziona elefantini portafortuna, quindi rigorosamente con la proboscide in su. Con i soldi ha un rapporto di grande rispetto e confessa che le servono anche per dare un aiuto ai suoi in Russia. (Inquadratura su Natasha Stefanenko)
• Orgogliosa delle sue gambe muscolose («odio quelle mosce»). Soltanto da pochi anni ha imparato a guardarsi con piacere allo specchio: «Pensavo che le mie tinte chiare fossero un handicap, mi vedevo eccessivamente slavata. Poi ho scoperto che la mia faccia bianca era invece la lavagna giusta da colorare con fantasia». (Inquadratura su Natasha Stefanenko)
• Una ragazzona alta 1 metro e 84. Solo 65 chili di peso. A sentir lei mangia di tutto, comprese quelle che la Stefanenko chiama ”schifezze” ossia cioccolata e noccioline. Per mantenersi in forma non rinuncia mai alla palestra. A ”sfamarla” ci pensa il consorte Luca, abilissimo ai fornelli. Natasha invece sa apparecchiare la tavola. (Inquadratura su Natasha Stefanenko)