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 2016  novembre 11 Venerdì calendario

Un pulcino di nome Elsa

• Un pulcino di nome Elsa. Altro che bambolotti. Gli otto figli di Felice, usciere alle Ferrovie, e di Santina Martinelli (sette femmine ed un maschio, Elsa era la penultima) in campagna giocavano con i cuccioli di cani, galline, eccetera, battezzandoli con i loro nomi. (Inquadratura su Elsa Martinelli)
• La guerra? Uno dei periodi più belli della sua vita. «Effettivamente - racconta Elsa Martinelli, grossetana, segno dell’Acquario - ho in mente solo episodi sereni. Noi in provincia non risentivamo molto delle privazioni. Non si nuotava nell’oro, ma ho imparato a dare il giusto valore ad una fetta di pane con il pomodoro». Unico ricordo così e così: quella volta che l’hanno messa in castigo per aver rubato 5 lire a casa di un’amica della mamma. (Inquadratura su Elsa Martinelli)
• Fiera di un paio di sandali bianchi fatti a mano dalla mamma. A scuola fino alla quinta elementare, poi le lezioni private del professor Ajello. Nel 1944 trasferimento a Roma, a Trastevere, e la sorpresa di trovare la casa arredata con mobili di tutti i colori dipinti dal papà. (Inquadratura su Elsa Martinelli)
• Infilava perline a 11 anni in un negozio di cappelli. Commessa a 14 anni in un bar a via del Tritone, poi cassiera in un bar a piazza Quadrata. In una boutique di via Frattina la sua vita è diventata una favola o giù di lì: era entrata per comprare una gonna e, grazie al fisico giusto, è uscita con un futuro da indossatrice a quattro stelle. Ha sfilato per i più grandi stilisti del mondo. Ha collezionato le copertine delle riviste più prestigiose. (Inquadratura su Elsa Martinelli)
• Manca solo il Papa. Forse. Elsa Martinelli ha conosciuto tutti quelli che contano. Basta dare un’occhiata all’autobiografia ”Sono come sono” (dove non c’è traccia di date di nascita). Protagonista della dolce vita romana, coccolata negli studios americani. Ha condiviso caviale con i divi di Hollywood. E’ stata spesso ospite di John Wayne e consorte. Nel 1954 ha esordito nel cinema con Kirk Douglas. Ha girato 62 film con registi tipo Bolognini, De Sica, Monicelli, Risi. E con partner tipo Mastroianni, Brando. Fiction tivvù e da qualche settimana debutto a Radiodue nel revival via etere C’ero anch’io. (Inquadratura su Elsa Martinelli)
• Troppo perfezionista, troppo puntuale. Una persona piuttosto impegnativa. Ne è convinto l’amico Massimo Di Forti, giornalista de ”Il Messaggero”. «Per lei un minuto è già ritardo. Elsa è una magnifica creatura agro-dolce, un mix di seduzione e realtà con uno spiccato senso di indipendenza. Sceglie e non si fa scegliere». (Inquadratura su Elsa Martinelli)
• Ha fatto l’amore per la prima volta a sedici anni su un prato ai bordi del Tevere. Due matrimoni: con il conte Franco Mancinelli Scotti (papà di sua figlia Cristiana) e con il fotografo Willy Rizzo. Non si sente attratta dai belli («perdo la testa per chi mi intriga, per chi è davvero elegante»). Non rinnega la sua love story con Frank Sinatra. Giura di non essere mai stata gelosa e possessiva. (Inquadratura su Elsa Martinelli)
• Si sveglia ogni mattina alle 8 e appena può va in palestra o a farsi una bella nuotata. La Martinelli cambia umore in un batter d’occhio. IAi torti risponde con un taglio netto dei rapporti («non torno indietro nelle mie decisioni»). Si considera fedele a 360 gradi («in amore sono un’autentica geisha»). (Inquadratura su Elsa Martinelli)
• Odia i pettegolezzi e rifare i letti. Si definisce ”grande cuoca”, in grado di preparare cene internazionali con predilezione per i menù esotici. Nel salotto della sua casa romana, a due passi da piazza del Popolo, tanti disegni con dedica firmati Renato Guttuso. Avrebbe voluto avere capelli meno fini. Sempre vestita a puntino («anche se devo scendere un attimo a comprare tre mele»). D’estate va a letto in t-shirt e pantaloni di seta. D’inverno non si addormenta mai senza i calzini e senza il suo gatto Pallino, morbido trovatello bianco-nero made in Porto Santo Stefano. (Inquadratura su Elsa Martinelli)
• Le secca pensare agli anni che passano. «Soprattutto rifletto su quelli che restano. E mi scoccia l’idea magari di dover vivere ancora solo altri trent’anni. Non ho paura di nulla, ma mi dispiacerà morire». Ora è una splendida signora (nonna di Francesca e Chiara) alta un metro e 75, 59 chili di peso, che si può permettere di andare in giro pettinata con la coda di cavallo e senza un filo di trucco. (Inquadratura su Elsa Martinelli)