Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 11 novembre 2016
Nonno Giuseppe lo chiamava ”capoccione”
• Nonno Giuseppe lo chiamava ”capoccione”. D’altronde Marco Liorni da piccolo, nonostante gli sculaccioni di papà Massimo (direttore grafico editoriale), continuava imperterrito a fare dispetti da ”Al Capone in erba”. Tipo chiudere per ore nello sgabuzzino la mamma Anna Maria. (Inquadratura su Marco Liorni)
• A 11 anni Marco (romano, 34 anni, segno del Leone) si è autonominato direttore responsabile del settimanale ”Il Notiziere” (due pagine scritte a mano) da lui fondato a Scauri dove la famiglia Liorni andava in vacanza. Unico redattore-tipografo-fattorino il fratello Gianluca, di sette anni più giovane, attualmente tecnico del suono. Insomma il futuro giornalista Mediaset da grande avrebbe voluto fare solo il giornalista. O il cameramen in un telegiornale. (Inquadratura su Marco Liorni)
• All’istituto ”Margherita di Savoia” perché lì non si fumava nei bagni e perché quell’edificio scolastico non era imbrattato di scritte. Per questi motivi fondamentali papà Liorni ha segnato il figliolo Marco alle magistrali («mi ripeteva che i giornalisti guadagnavano troppo poco»). (Inquadratura su Marco Liorni)
• In classe con 19 compagne e 2 compagni. «Gli amici mi invidiavano l’abbondanza di fanciulle». In realtà Liorni ha messo presto la testa a posto, al secondo anno delle magistrali ha conosciuto Cristina. Filarino di rito, fidanzamento ufficiale e poi il matrimonio. Ora sono separati ed hanno Niccolò di 4 anni e mezzo. Marco si è diplomato con 60 («è stata una questione di fortuna o forse ai professori facevano tenerezza quei rari giovanotti tra tante ragazze»). (Inquadratura su Marco Liorni)
• Fuciliere assaltatore durante il servizio militare a Torino. Gli mancano quattro esami per laurearsi in Pedagogia. In attesa di coronare il suo sogno da giornalista Marco Liorni ha fatto il commesso in un negozio di abbigliamento e, per tre estati consecutive, il bagnino ”di terra” a Scauri: «Aprivo gli ombrelloni, affittavo i pattìni. Non avevo il brevetto di salvataggio. Una volta, in assenza del bagnino titolare, volevo portare in salvo un uomo che in acqua agitava le braccia. Ma stava solo salutando alcuni amici a riva». (Inquadratura su Marco Liorni)
• Perfezionista, praticamente rompiscatole. Così è Liorni per il regista Duccio Forzano, che l’ha diretto in Eroi per caso di Italia 1 e che non capisce come Marco possa bere acqua minerale, invece della birra, con la pizza napoletana. «Lo perdono perché è simpaticissimo e non si è montato la testa». (Inquadratura su Marco Liorni)
• In boxer rossi con leoncini abbracciati. «Non posso non indossarli ad ogni prima puntata di un mio nuovo programma». Pigro («è soltanto una questione mentale, ad esempio nel lavoro sono un treno»). Permaloso quanto basta. Romantico da luna, stelle e concerto di cicale. Spiritoso, pronto alla battuta. Testardo. E’ rimasto il ”capoccione” di nonno Giuseppe. (Inquadratura su Marco Liorni)
• Capelli ingovernabili («in testa ho il festival delle vertigini»). Un naso fuori misura («lo vorrei una taglia in meno»). La sua faccia da bravo ragazzo l’ha un po’ stufato. Gli piacerebbe fare collezione di orologi da tavolo. Adora la montagna d’estate. Il suo tipo di donna? Super femminile («modello Laetitia Casta con i capelli più scuri»). (Inquadratura su Marco Liorni)
• Finalmente giornalista tivvù grazie al ”Messaggero”. Parecchie esperienze in piccole emittenti radiofoniche romane, cronista sportivo in una televisione regionale e, un bel giorno del 1996, Marco legge appunto che Canale 5 cerca volti nuovi per il rotocalco Verissimo. Provino ok . Nella stagione ’97/98 sostitisce la conduttrice Cristina Parodi in attesa di bebé. Segue Verissimo sul posto, real-tv con 8mm, special su Eros Ramazzotti e Padre Pio, fino all’attuale curioso Angeli, in onda su Italia 1 il mercoledì sera in prima serata. (Inquadratura su Marco Liorni)
• Si sveglia felice ogni mattina al pensiero della prima colazione (yogurt, cereali, caffé, prosciutto, ovetto cotto al punto giusto). Lo schermo non gli rende giustizia: lo abbassa. Infatti Marco è alto 1 metro e 85. Pesa 80 chili. In cucina è una frana. Si salva solo con il libro delle ricette copiate nei minimi particolari (compresi i grammi esatti degli ingredienti). La sua specialità? Le melanzane in casseruola. (Inquadratura su Marco Liorni)