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 2016  novembre 11 Venerdì calendario

Figlio d’arte

• Figlio d’arte. Con il papà Giacomo, giornalista sportivo, Marco Mazzocchi non ha mai avuto dubbi sul suo futuro professionale. Solo per poco ha pensato di dedicarsi al rugby. Per crescere Marco (romano, 33 anni, Ariete, il fratello minore Matteo documentarista) mamma Giuliana ha rinunciato al lavoro in banca. (Inquadratura su Marco Mazzocchi)
• Terrore dei bambini al parco. Il piccolo Marco, a 4 o 5 anni, era una peste («però ero bellissimo, con i boccoli biondi, la gente si fermava per farmi i complimenti»). Sempre pronto ad alzare le mani sui compagnucci di gioco, veniva perciò allontanato dalle mamme delle sue ”vittime”. Invece la mamma di Marco ha addirittura comprato un gelato-premio all’unico piccino che un giorno osò dare un paio di schiaffoni al suo agitatissimo figliolo. (Inquadratura su Marco Mazzocchi)
• Faceva (a volte) la pipì allo stadio di rugby sugli spettatori delle gradinate di sotto. Non era facile, insomma, tenere a bada il vivace bimbo-bello Marco con gli occhioni azzurri, che ha esordito nel mondo dello spettacolo con uno spot Vespa. Crescendo si è calmato. Abbastanza. (Inquadratura su Marco Mazzocchi)
• Buttava i libri giù dalla finestra della scuola, ha mandato a quel paese una professoressa («dovevo uscire dalla classe per mettermi il collirio e lei non credeva alla mia congiuntivite»). Lo studente Mazzocchi non era un modello di comportamento. Diploma di liceo classico con 46. Nessun esame alla facoltà di lettere perché già aveva iniziato a lavorare come giornalista sportivo, prima a ”Tuttosport” e poi alla ”Stampa” («naturalmente papà mi ha dato una mano»). (Inquadratura su Marco Mazzocchi)
• A rugby ha giocato nel ruolo di ”estremo” con il Cus Roma. Riformato al servizio di leva per ”blocco atrio-ventricolare”. Nel 1988 prima opportunità con regolare contratto offerta da Aldo Biscardi, che lo vuole nella redazione del Tg3 Sport come esperto di tennis («ho speso 200mila in libri perché non ne capivo niente»). Nel 1992 a Derby, consacrato dalla moviola nel 1996 a Domenica sprint con Antonella Clerici. Sportivamente con Marco Civoli e ora padrone di casa della Domenica sportiva. (Inquadratura su Marco Mazzocchi)
• Alle signore apre sempre la portiera dell’auto. «Di Marco mi colpisce anche l’allegria - spiega la sua compagna Loredana - e il suo romanticismo. Mi manda rose, mi scrive bigliettini affettuosi, sparsi persino sul pianerottolo. Non conosce vie di mezzo, però è simpaticissimo». (Inquadratura su Marco Mazzocchi)
• Non bionde, non alte. A Marco le donne piacciono brune e piuttosto minute. Da un paio di anni è innamoratissimo di Loredana, promotore finanziario. Vive con lei e con la piccola Flavia. «Quando ci siamo conosciuti ho avuto subito il colpo di fulmine, Loredana no. C’è voluto qualche giorno per conquistarla. E’ eccezionale, altrimenti non resisterebbe accanto a me». (Inquadratura su Marco Mazzocchi)
• Egocentrico («ma sono anche generoso»), sincero («e pronto a pagare di persona le conseguenze di ciò che dico in faccia»). Quando si arrabbia (e gli capita spesso) è meglio ignorarlo. La memoria lo assiste poco, la gelosia non lo lascia un attimo. Marco ci resta malissimo se qualcuno si permette di riprenderlo in pubblico. (Inquadratura su Marco Mazzocchi)
• Si piace molto con i capelli rapati a zero. Sei anni fa il barbiere l’ha convinto al grande passo e Marco, con le chiome che già lo stavano abbandonando, non si è mai pentito. Sulla testa nuda ama comunque mettere le bandane. Ne possiede una cinquantina di diversi colori («la più cara è quella rosa che ho da almeno quindici anni»). Non fa follie per la tecnologia e viaggia su Internet senza esagerare. L’entusiasmo lo riserva ai film thriller e ha un’autentica venerazione per ”Arancia meccanica” e per ”Pulp fiction”. (Inquadratura su Marco Mazzocchi)
• Mai senza gorgonzola. Sugli gnocchi, con gli straccetti. Marco mangerebbe gorgonzola dalla mattina alla sera. Malgrado qualche etto da smaltire (è alto 1 metro e 80, pesa 83 chili) non rinuncia ai gelati e beve solo Coca Cola. E’ un fumatore part time, cioé butta via le sigarette a metà. Odia le cravatte, veste di blu o verde. Da qualche mese sfoggia baffi, pizzo e ”mosca” di un bel biondo platino. (Inquadratura su Marco Mazzocchi)