Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 31 luglio 1999
Storia del cinema di fantascienza - vol. 1-10
• Dopo alcuni tentativi falliti, il primo film di successo su Frankenstein fu girato nel 1931. Per il ruolo da protagonista fu scelto Boris Karloff, attore pressoché sconosciuto (fino ad allora aveva recitato da comparsa). Il suo trucco definitivo richiese tre settimane di lavoro: la faccia fu coperta da strati sottili di cerone e crema di formaggio, le gambe irrigidite con protesi d’acciaio, gli angoli della bocca abbassati e allargati con fili e ami invisibili, gli elettrodi al collo applicati con un collante (l’attore ne portò le cicatrici per parecchio tempo). Durante la lavorazione del film, Karloff, accanito tabagista, non poté fumare: una scintilla sarebbe bastata ad accenderlo come un fiammifero.
• Nel 1953 la Paramount realizzò uno dei più grandi capolavori della fantascienza: ”La guerra dei due mondi”. Costo: un miliardo di lire. Servirono oltre sei mesi per elaborare gli effetti speciali e altri due per i trucchi visivi. Le riprese con gli attori durarono 40 giorni. La distruzione di Los Angeles fu simulata grazie ad alcuni modellini. La fortuna aiutò il regista il giorno in cui la superstrada di Hollywood rimase bloccata da uno spaventoso ingorgo: la scena fu ripresa e inserita nel film come fosse causata da una fuga precipitosa. Le immagini di Los Angeles completamente deserta furono ottenute isolando un quartiere ed effettuando le riprese alle cinque del mattino. Per ottenere il raggio verde intermittente emesso dalle macchine marziane fu necessario ritoccare a mano cinquemila fotogrammi.
• "La mosca". Trucco per l’effetto della pelle che si stacca dal volto del protagonista, Jeff Goldblum: il calco della sua faccia è stato costellato da frammenti di gomma pane.
• Visto che gli studi cinematografici erano troppo piccoli, per girare alcune scene di ”Stargate” venne affittata una cupola di Long Beach. Per sei mesi, 300 persone prepararono la struttura montando 700 tonnellate di impalcature. Il grande anello dello Stargate, costruito in metallo e fibra di vetro, era azionato da un motore elettrico a velocità variabile. Per due mesi, cinque tecnici assemblarono le componenti dello Stargate e le collaudarono. All’interno dell’anello, alcuni generatori di raggi laser formavano una griglia luminosa che serviva per creare l’effetto acqua col computer.
• Tutti gli edifici distrutti dagli alieni in ”Indipendence Day” (Campidoglio, Casa Bianca, Lincoln Memorial, eccetera) vennero costruiti in scala da Mike Joyce. Il regista Roland Emmerich filmò direttamente dal vivo le esplosioni dei modellini: ancora oggi il computer non è in grado di rendere il fuoco in maniera credibile. La riproduzione della Casa Bianca (alta un metro e mezzo) era talmente perfetta che fu utilizzata anche per le riprese esterne.
• Blade Runner. Per un effetto più credibile, la pioggia non è stata ottenuta con l’idrante, ma filmata a parte in controluce e inserita assieme a quella effettivamente versata in scena.
• 2001: Odissea nello spazio. Il titolo definitivo, ”Journey beyond the stars" (Viaggio oltre le stelle), fu cambiato all’ultimo momento. Il modellino della Discovery (sei metri di lunghezza, costruita in balsa e alluminio e rifinita in plastica) era fragilissimo: ogni volta che veniva sfiorato, perdeva pezzi. Così, per girare le scene dell’astronave in volo, è stata usata una fotografia animata fotogramma per fotogramma. Il film, girato dal 1963 al ’68, è costato dieci milioni e mezzo di dollari: con la stessa cifra, a Monte Palomar, fu costruito un telescopio di cinque metri di diametro, ancora oggi uno dei più potenti al mondo.
• La notte dei morti viventi. Fu uno dei maggiori successi italiani del 1970, fatto notevolissimo se si considera che il film di George A. Romero era in bianco e nero e realizzato senza ”mezzi toni” (cioè con una pellicola a grana molto grossa, ottenuta da un 16mm). Fu girato ”in casa” da un regista dilettante, con attori dilettanti. Ognuno nella vita faceva un altro lavoro, ragione per cui la pellicola fu completata in tempi lunghissimi.
• Incontri ravvicinati del terzo tipo. Durante la lavorazione del film, uscito nel 1977, i pochi addetti autorizzati ad accedere agli studi avevano il divieto di raccontare persino ai propri familiari cosa stesse succedendo sul set. Steven Spielberg, allora regista alle prime armi, era ossessionato dalla discrezione.
• Guerre stellari. Dopo un lungo pellegrinaggio per le case cinematografiche, George Lucas riuscì da accordarsi con la Fox ma solo perché il figlio di Alan Ladd, azionista della casa di produzione, difese a spada tratta il suo progetto. La Fox, però, si impegnò a finanziare il film solo in parte: il resto spettava al regista. Oggi George Lucas, che detiene il 40 per cento dei diritti del film, è uno degli uomini più ricchi del mondo.