Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 11 novembre 2016
Mamma Anna da bambino lo pettinava con il boccolo: «Una specie di unicorno sulla testa
• Mamma Anna da bambino lo pettinava con il boccolo: «Una specie di unicorno sulla testa. Sì, all’epoca ero proprio caruccio. Scuro di pelle, con le orecchie a sventola e l’aria da bambacione». Così Enrico Brignano ricorda il look sfoggiato fino alla prima elementare. Romano, il 18 maggio compie 34 anni. Papà Nino con la consorte gestisce un frutteria a Dragona. Il fratello Rino è operatore ecologico. (Inquadratura su Enrico Brignano)
• Con l’incubo delle gambe gelate e dell’elastico dei calzettoni che gli stringeva il polpaccio. «Ho passato un’infanzia da pantaloncini corti estate e inverno. E con un ”laccio emostatico” rosso fisso sotto il ginocchio». Pestifero, Gianburrasca sempre in azione. Come quella volta che, giocando con una botte, ha tolto il tappo («e dieci ettolitri di vino fatto in casa sono finiti per strada»). O come quell’altra volta che ha quasi sterminato il pollaio dello zio rimpinzando di granturco le galline. (Inquadratura su Enrico Brignano)
• Diploma di perito meccanico e nessuna voglia di lavorare in un ufficio («i miei, naturalmente, insistevano per il posto fisso») o tra la frutta e verdura di famiglia. Anche perché già da ragazzino Brignano deliziava il prossimo
(ad esempio sul treno che lo portava a scuola) con le imitazioni. «Però avevo ambizioni piccole piccole, di borgata: meglio non esagerare con i sogni, se no poi ci resti male». (Inquadratura su Enrico Brignano)
• Dal treno al palcoscenico nel 1985, in occasione di una festa patronale. Il pubblico rideva a crepapelle ed Enrico, l’imbranato pacioccone Giacinto di Un medico in famiglia, si è subito iscritto a un corso di dizione, recitazione e canto. Otto anni nel Laboratorio di Gigi Proietti. Esordio da barzellettiere in tivvù a La sai l’ultima?, poi teatro, cabaret, cinema, fiction (da Per amore o per amicizia al Maresciallo Rocca), in giro per l’Italia col suo ”Enrico Brignano Show”. Sta per uscire il film ”Si fa presto a dire amore”, con Vittoria Belvedere, diretto e interpretato da lui. (Inquadratura su Enrico Brignano)
• Cerca l’anima gemella. «Non capisco le donne oppure sono loro che, con me, magari non si sanno spiegare. Non le comprendo, ma le controllo». Enrico, controlli a parte, confessa di avere perso la testa almeno quattro volte nella sua vita. In attesa del grande amore (a sentir lui è romantico fino all’inverosimile, roba da ”ti amo” scritto sulla sabbia) si guarda intorno puntando l’attenzione su tipi poco formosi e con poca simpatia per la chirurgia plastica: «Odio i capelli tinti alla stessa stregua dei seni rifatti». (Inquadratura su Enrico Brignano)
• Testardo, maniaco dell’ordine, buono come il pane. «Enrico - aggiunge l’amico Mauro Rosini, che due mesi fa ha condiviso con lui una divertente vacanza in Messico - non si è mai montato la testa. Si preoccupa degli altri e spesso viene ripagato con solenni fregature. Del lavoro è soddisfatto, gli manca solo l’amore». (Inquadratura su Enrico Brignano)
• Bravo comico, pessimo marinaio. La cugina Chiara Longobardi ride ricordando il debutto di Enrico con il suo gommone nuovo: « stato capace di farlo uscire in mare dal canale di Ostia con le ruote di alaggio ancora giù. una sagoma, un attore nato. Da ragazzo fingeva di avere problemi a una gamba per fermare le macchine e attraversare in santa pace». (Inquadratura su Enrico Brignano)
• O rdinato, ottimo casalingo (stira alla perfezione), pollice verdissimo. Brignano tifa Lazio. Tende all’ottimismo. convinto di essere ”bono de core”: «Però sono come un cerino. Mi freghi una volta sola». Parsimonioso con i soldi. Ha festeggiato il primo cachet con un motorino usato. Poi ha comprato un’auto di seconda mano. (Inquadratura su Enrico Brignano)
• Quando si guarda allo specchio pensa: «Ma che magnifico colore di occhi, ma che splendida bocca, denti compresi». In questo periodo gli piacciono le giacche di pelle. Sulla casa ha le idee chiare: non deve mancare il caminetto né l’idromassaggio. E il suo letto deve essere ”cicciotto”, ossia con tanti cuscini sparsi qui e là. Colleziona film di Al Pacino, dischi di Placido Domingo, saponette profumate e candele colorate. Ha l’hobby del bricolage. Non si tira indietro davanti ai lavori in muratura. Si è costruito da solo alcuni armadi e pure il letto. (Inquadratura su Enrico Brignano)
• Si dichiara ”mago delle bistecche”. Perché le fa apparire spesso e volentieri nel suo piatto e perché si diletta a cucinarle alla brace per parenti e amici. Enrico vive con l’angoscia delle diete (è alto 1 metro e 76, non ricorda quando pesa) ma continua ad essere goloso di pizza, di millefoglie, di sfogliatelle e di pastiera napoletana. Dopo un peccato di gola palleggia con un pallone finché non pensa di essere dimagrito. (Inquadratura su Enrico Brignano)