Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 11 novembre 2016
Sicuramente da bambino non ha sofferto la solitudine
• Sicuramente da bambino non ha sofferto la solitudine. Il ”telenottambulo” di Raidue Pino Gagliardi ha infatti sette fratelli. «E di tutti mi ricordo il nome come se fossero i sette re di Roma». C’è Carmela, che si è trasferita in Germania, Bina, Giorgio Luigi, che lavora in una discoteca, Antonio, insegnante di tecniche di sala bar, Franco, impiegato comunale, Lidia, operaia in una fabbrica di wurstel, e Rosaria, studentessa a Milano. (Inquadratura su Pino Gagliardi)
• Papà Giovanni, ex bidello nella scuola elementare di Corigliano Calabro in provincia di Cosenza (dove Pino è nato il 7 febbraio 1972) e mamma Anna, casalinga per forza con quell’esercito di figlioli a cui badare, sono stati genitori con le idee chiarissime: prima la scuola e i compiti, poi il lavoro in campagna. «Per noi ragazzini era naturale dare una mano a papà che, per arrotondare il salario, il pomeriggio andava a cogliere le olive o le arance». Il gioco preferito? La ”mazza e truje”, sorta di baseball casareccio. (Inquadratura su Pino Gagliardi)
• Brutto ricordo delle elementari. Il piccolo Gagliardi era mancino e la maestra lo prendeva a bacchettate perché doveva assolutamente usare la destra per scrivere. Con i soldi della merenda preferiva comprarci il quotidiano. Ma Pino a scuola non restava digiuno. Semplicemente faceva sparire da sotto il banco i panini dei compagni («meglio se con il cioccolato bianco»). (Inquadratura su Pino Gagliardi)
• A 15 anni Pino dice «ciao» a tutti e va a vivere da solo. Scandalo. Si mormorava sul giovanotto, che studiava all’Istituto tecnico, che faceva lo speaker a ”Radio Turbo” e il cameriere. E che voleva pure l’indipendenza. Dopo il diploma si trasferisce a Milano. Fa la domanda alla scuola infermieri ma si butta nel giornalismo. Ufficio stampa di trasmissioni Rai, esordio da autore di Letto! nel 1995 a Cinquestelle, varie conduzioni tivvù (ad esempio con Marina Lante Della Rovere), nel 1997 Gabriele La Porta lo vuole per i programmi notturni Rai. Conduce Feste di luna la domenica alle 2 su Raidue. (Inquadratura su Pino Gagliardi)
• Non ha nessun appello da lanciare sul fronte sentimentale. Gagliardi giura infatti di essere felicemente single. Da quattro anni. «Non ho nostalgia della convivenza e quindi ho deciso di restarci a lungo. Almeno finché non trovo la donna che cerco». Però l’identikit che fornisce è un po’ confuso: mediterranea e prosperosa come... Florinda Bolkan. Aggiunge che la Ferilli e la Cucinotta non gli fanno né caldo né freddo. Per il momento gli amori di Pino si chiamano Zora, il suo pastore maremmano, e Cicci, micia trovatella bianca e grigia. (Inquadratura su Pino Gagliardi)
• Perfetto senza il brillantino all’orecchio e con i capelli più lunghi. La storica della moda Mara Parmeggiani critica affettuosamente Pino ma vuole dire la sua sull’amico. «Per lui - racconta - sono diventata una zietta a cui chiedere consigli non solo di lavoro. E’ un ragazzo con una dote rara: quella di saper ascoltare il prossimo». (Inquadratura su Pino Gagliardi)
• Un ”pezzo di pane” con mille difetti. L’amico Massimo Cimino, ginecologo, non ha dubbi: «Sul generoso Pino si può contare in ogni momento. Apparentemente forte, in realtà è fragile e sensibile. Però, come tutti gli uomini dello spettacolo, resta un egocentrico con le ”e” maiuscola. In compagnia vuole sempre attirare l’attenzione, è uno show continuo. Ma è davvero buonissimo». (Inquadratura su Pino Gagliardi)
• Sincero al punto di riconoscersi a volte persino un po’ arrogante. Comunque assicura di essere il tipico altruista che non chiede mai nulla in cambio di favori. L’ottimista doc Pino Gagliardi non si arrabbia facilmente. E cerca sempre di sdrammatizzare anche le situazioni più imbarazzanti. (Inquadratura su Pino Gagliardi)
• Del suo fisico da ex indossatore (ha sfilato per Laura Biagiotti e per Pal Zileri prima di dedicarsi a tempo pieno allo spettacolo) non apprezza i piedi ”troppo lunghi” ed il naso ”importante”. Promuove a pieni voti la bocca carnosa e le cosce ”da calciatore”. Buddista praticante dal 1987 («ho abbracciato il buddismo perché mi sembrava di onorare di più la mia vita»). Colleziona maialini. Vestirebbe sempre in tuta. Da poco ha traslocato in un grazioso sottoscala di tre stanze a Porta Portese, che non ha finito di arredare («non ho tanti mobili, vivevo in un monolocale»). (Inquadratura su Pino Gagliardi)
• Considera la ginnastica una perdita di tempo. Pino, che è alto un metro e 83, mantiene il suo peso forma di 75 chili andando in bici, usando l’auto il meno possibile. Golosissimo di dolci purché non ci sia ombra di frutta candita. Si nutrirebbe di risotti. Il suo pezzo forte da cuoco è la parmigiana di melanzane. In realtà Gagliardi sta volentieri ai fornelli con una clausola: qualcuno poi deve lavare i piatti. Ne sanno qualcosa i suoi ospiti. (Inquadratura su Pino Gagliardi)