Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 11 novembre 2016
La scienza dellíamore
• Con gli scimpanzé pigmei, l’uomo è l’unico animale che si accoppia tutto l’anno.
• In tutto il regno animale, le femmine sono più selettive dei maschi nella scelta del partner. Questo perché una donna può avere un solo figlio per volta (a parte i gemelli) e dopo una gravidanza lunga e faticosa. L’uomo, che teoricamente può avere un bambino per ogni amplesso, è invece incoraggiato ad accoppiarsi spesso e anche con donne diverse dalla partner abituale, in modo che almeno alcuni dei ”probabili figli” possano nascere e sopravvivere (fanno eccezione i cavallucci marini, dove sono i maschi a tenere in grembo i piccoli e a scegliere la compagna con la quale riprodursi). La conferma del fatto che le donne siano più selettive degli uomini si trova nel comportamento degli omosessuali. Un’indagine effettuata tra le comunità gay americane prima dell’Aids ha rivelato che tre omosessuali su quattro avevano avuto più di cento partner e uno su quattro più di mille. Le lesbiche, invece, sono stabili e fedeli: la maggior parte ha meno di dieci partner per tutta la vita, comportamento simile a quello delle donne eterosessuali. Secondo Donald Symons, studioso dell’evoluzione della sessualità umana, «i gay si comportano come uomini, solo un po’ di più; le lesbiche si comportano come donne, solo un po’ di più».
• Nel mondo, in media, un figlio su dieci non è stato concepito dal padre ufficiale. Il dato, scoperto per la prima volta negli Usa degli anni Quaranta, non venne diffuso subito per non turbare l’ordine sociale.
I mariti vengono ”imbrogliati” nell’1 per cento dei casi nelle aree ricche degli Stati Uniti, nel 5-6 per cento dei casi nelle aree a medio reddito della Gran Bretagna e degli Usa, nel 30 per cento dei casi nelle aree povere della Gran Bretagna, degli Usa e della Francia. In alcune zone dell’Africa occidentale le percentuali sono anche più alte.
• Le donne preferirebbero uomini alti per il condizionamento ancestrale che associa la prestanza fisica alla capacità di procurare il cibo, difendersi, raggiungere nel gruppo una posizione dominante. In tutto il mondo, le agenzie matrimoniali prevedono che la donna sia più bassa dell’uomo.
• Uno studio condotto in Europa e in Giappone dimostra che le donne prediligono compagni dai volti piuttosto effeminati. A due gruppi di volontarie sono state mostrate al computer le immagini di un volto maschile proposto in sfumature di maggiore o minore virilità. Risultato: le donne apprezzavano di più i volti leggermente femminilizzati, motivando la loro scelta col fatto che quelli molto mascolini facevano venire in mente infedeltà, freddezza, tendenza alla violenza.
Un altro studio ha dimostrato che le donne prediligono i volti più mascolini quando si trovavano alla metà del ciclo mestruale, ossia nei giorni più fertili. Un gruppo ”di controllo” composto di donne che assumevano la pillola (quindi non condizionate dalle produzioni ormonali), continuava a scegliere volti femminilizzati.
• Uno studio condotto su trentasette culture, scelte tra le più diverse nel mondo, ha dimostrato che la maggior parte delle donne preferisce compagni più vecchi. Si va da una media di due anni in più in paesi come Francia e Canada, ai cinque anni in più dell’Iran. Secondo le statistiche Onu, la media mondiale della differenza d’età nelle coppie sposate è di tre anni.
• A partire dai 20 anni la fertilità femminile comincia a calare, fatto che spiega come mai, in tutte le civiltà, si preferiscano mogli giovani. La differenza d’età desiderata è di pochi mesi per gli uomini sui vent’anni, arriva a cinque anni per quelli di trenta. I cinquantenni prediligono compagne con dieci, venti anni di meno.
• Le forme morbide e burrose delle donne attirerebbero gli uomini in quanto segni visibili di una alimentazione sana e abbondante (fino all’avvento dell’agricoltura industriale, due-tre generazioni fa, il problema del cibo era fondamentale). Nel seno e nei glutei di una donna si concentrano i depositi di grasso sottocutaneo che significano, per esempio, capacità di allattare. Negli anni della pubertà una ragazza accumula sui fianchi e nelle cosce fino a quindici chili di grasso, una specie di riserva di emergenza di ottantamila calorie circa che le consentirebbe di portare avanti una gravidanza anche in condizioni di carestia.
• Nelle donne giudicate più belle, il rapporto tra vita e fianchi è intorno a 0,67 (esempio: 60/90=0,67). Da venticinque anni è questo il rapporto vita/fianchi di miss America e delle ragazze di ”Playboy”, benché siano tutte più magre, in media, del 20 per cento.
Foto di donne con diversi rapporti vita/fianchi sono state mostrate a uomini delle tribù isolate dell’Amazzonia: anche loro sceglievano quelle con rapporto 0,67. Questo valore indicherebbe una buona capacità riproduttiva, in quanto segno di un ottimo equilibrio ormonale.
• Si narra che il re del Marocco Moulay Ismail il Sanguinario abbia avuto 888 figli dalle sue innumerevoli concubine.