Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 11 novembre 2016
All’asilo la sua maestra era la mamma Antonietta
• All’asilo la sua maestra era la mamma Antonietta. Il papà Francesco insegnava fisica e matematica al liceo. Emilio Solfrizzi non è quindi particolarmente stupito di interpretare Sei forte maestro su Canale 5. Barese, 38 anni festeggiati il 5 aprile, Emilio ha avuto un’educazione molto severa. «Anche all’asilo, che frequentavo con mio fratello Vincenzo, più grande di me di tredici mesi, gli scappellotti di mamma erano tutti per noi». (Inquadratura su Emilio Solfrizzi)
• Entusiasta dei padri Gesuiti. «Ricordo infatti con grande gioia il periodo delle elementari nel loro bell’istituto. Soprattutto perché lì c’era ogni ben di Dio di palestre e soprattutto un delizioso teatro. E non mi hanno fatto neppure crescere con l’incubo delle preghiere da recitare per forza». Emilio da piccolo era comunque docile, ”ammammato”. I suoi giochi preferiti erano lo ”strifone” e lo ”sguincio” (traduzione dal barese: nascondino, il primo, e una specie di salto sugli altri bambini, il secondo). (Inquadratura su Emilio Solfrizzi)
• Come Omar Sharif. Mamma Solfrizzi sognava per il suo Emilio, con la carnagione piuttosto scura, un futuro cinematografico magari da sosia dell’attore egiziano. Lui, che non voleva deluderla, ha cominciato a pensarci seriamente. E con l’amico di infanzia Antonio Stornaiolo ha debuttato sul palcoscenico al liceo classico in ”Dio” di Woody Allen. (Inquadratura su Emilio Solfrizzi)
• L aurea in Scienze dello Spettacolo prima di ”Toti e Tata” a TeleNorba. Emilio (Toti), con il famoso pezzo di carta nel cassetto, si è dedicato al cabaret e, con l’amico Antonio (Tata), ha messo su il simpatico duo ed il locale ”La Dolce vita” a Bari («una specie di ”Zelig” pugliese»). Allestiscono e producono spettacoli dal ’90 al ’94. Dal 1995 per Emilio anche cinema (da ”Selvaggi” di Vanzina a ”Matrimoni” e ”Liberate i pesci” di Cristina Comencini). Esordio di Toti e Tata a Striscia, altre occasioni tivvù in coppia, ora Solfrizzi è l’interprete di Sei forte maestro su Canale 5. (Inquadratura su Emilio Solfrizzi)
• Lei gli mandava rose rosse. Lui, che non voleva legami impegnativi, ne era felicissimo ma si è lasciato corteggiare per un bel po’. La graziosa bionda Renata, responsabile dell’ufficio legale del parco scientifico ”Tecnopolis” e signora Solfrizzi dal 1994, era rimasta folgorata dal giovanotto Emilio che una sera al pianoforte le aveva dedicato ”Lascia che sia” di Baglioni. Si sono conosciuti in una palestra dove Solfrizzi teneva corsi di formazione per animatori. Il 24 aprile del 1997 è nato il loro piccolo Francesco. (Inquadratura su Emilio Solfrizzi)
• A Trieste più ti è simpatica una persona e più la strapazzi. Così giura la triestina doc Emanuela Grimalda, la professoressa Lilli in Sei forte maestro. «Punzecchio in continuazione Emilio perché è adorato da tutta la troupe. Allora ci penso io a sistemarlo. Sono arrivata persino a dirgli che guida malissimo». (Inquadratura su Emilio Solfrizzi)
• Emilio secondo Emilio? Puntuale in maniera imbarazzante, sanguigno, permaloso, mani bucate («spendo volentieri per le auto»), ex bugiardo («forse ora ho meno necessità di raccontare fandonie»). «Inoltre - aggiunge Solfrizzi - ho la presunzione di saper ascoltare il prossimo». Poi confessa di sentirsi a volte insicuro, inadeguato. Spesso sente il desiderio di essere rassicurato. (Inquadratura su Emilio Solfrizzi)
• Appassionato di Formula 1 («il mio punto debole sono le macchine veloci»), di bricolage («nella vecchia casa ho costruito con le mie mani la pergola di legno in giardino») e di fantascienza («la saga di ”Guerre Stellari ” l’ho già vista circa 50 volte»). Non ne vuol sapere di navigare su Internet. (Inquadratura su Emilio Solfrizzi)
• Goloso di ”riso patate cozze” e di ”spigola al sale’. Solfrizzi non fa i salti mortali davanti allo specchio («non mi piaccio alla follia e vorrei 10 centimetri in più di altezza»). Ancora ride per il soprannome ”casco di banane” che, per via delle dita cicciotte delle mani, gli avevano affibbiato gli amichetti a Bari. Cultore di ”tai chi chuan”. Refrattario allo shopping e alle camicie a quadretti. Gli abiti glieli compra la moglie. Lui, calorosissimo, di sicuro andrebbe senza cappotto anche in pieno inverno. Colleziona i copioni cinematografici che gli mandano in lettura. (Inquadratura su Emilio Solfrizzi)
• Non ha mai mangiato da solo in vita sua. Emilio Solfrizzi si intristisce fino a perdere l’appetito se, tra un boccone e l’altro, non fa quattro chiacchiere in compagnia. «Piuttosto che mangiare un panino in solitudine al bar sono stato capace di farmi invitare a pranzo dai muratori del cantiere sotto casa». E’ alto un metro e 75, pesa 77 chili. Negato ai fornelli ma si considera ”straordinario pulitore di pesce”. (Inquadratura su Emilio Solfrizzi)