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 2016  novembre 11 Venerdì calendario

Un figlio in provetta per il killer di Rabin YGAL AMIR

• Un figlio in provetta per il killer di Rabin YGAL AMIR. Il Giornale 22 gennaio 2006. Non si è mai pentito.Ygal Amir,36 anni,l’uomo che il 4 novembre 1995 uccise con un colpo di pistola alla nuca il premier israeliano Yizhak Rabin,vive nell’isolamento perpetuo nel carcere di Beersheba, ma a sentire i sondaggi due israeliani su dieci lo vorrebbero libero.L’estate scorsa ha presentato domanda al tribunale di Tel Aviv:vorrebbe avere un figlio con l’inseminazione artificiale dalla moglie Larissa Trimboler,sposata in carcere e già madre di quattro bimbi.Domanda respinta:« un pessimo esempio per i giovani ».La mamma gli ha aperto un sito internet.Per dimostrare che Ygal,in fondo,non è così cattivo...
• Primo Natale a casa dopo oltre 24 anni. Il Giornale 22 gennaio 2006. 24 anni che non passava il Natale a casa, abbracciato ai suoi genitori. Da quando, il 30 marzo 1981, sparò sei colpi di pistola a Ronald Reagan, da soli due mesi presidente degli Stati Uniti. John Hinckley Jr ha 46 anni e più di metà della sua vita l’ha passata nell’ospedale psichiatrico di Washington, dove è stato ricoverato perché giudicato malato di mente. diventato un detenuto modello: scrive poesie, cucina da dio ed è un ottimo pollice verde. Da un paio d’anni può anche uscire, ma solo scortato da personale sanitario. Tranne che l’ultimo Natale. L’hanno lasciato solo con i suoi. Piangeva.
• C’è un dossier choc che può liberarlo. Il Giornale 22 gennaio 2006. Bishara Shiran, il palestinese di origini giordane, che il 5 giugno 1968 sparò a Robert Kennedy, ha oggi 62 anni e vive nel carcere di Corcoran, uno dei più esclusivi della California dove è detenuto anche Charles Manson. un prigioniero modello ma per 12 volte si è visto respingere la richiesta di libertà vigilata. Pochi mesi fa è uscito un libro-dossier del giornalista inglese Peter Evans: sostiene che Sirhan Sirhan la notte dell’omicidio fu ipnotizzato e che il vero killer è un terrorista palestinese di nome Mahmoud Hamshari. Ci sono le prove: il caso ora potrebbe essere riaperto.
• L’assassino di Lennon diventa star in un film. Il Giornale 22 gennaio 2006. Ha perso tutti i capelli e non sembra più lui. Mark David Chapman, l’assassino di John Lennon, ha 50 anni, ma ne dimostra molti di più. Si è rifatto vivo l’8 dicembre scorso, nel 25° anniversario del delitto, per spiegare alla NBC che «niente avrebbe potuto fermarmi quella sera, ero un treno in corsa».Chapman, nel carcere di Attica si è sposato con Gloria, di origini giapponesi come Yoko Ono, e per tre volte gli è stata negata la libertà vigilata. Nel frattempo sono appena iniziate a New York le riprese di un film su di lui Chapter 27. Lo interpreterà il bellissimo Jared Leto, fidanzato di Cameron Diaz. Diventerà una star...
• Il principe omicida decapitato in piazza. Il Giornale 22 gennaio 2006. A volte succede: un principe attentatore, un re regicida. Come Faisal bin Musad, 31 anni, nipote e assassino di re Faisal. Gli sparò a tradimento durante la visita di una delegazione kuwaitiana. Era il 1975, fu in diretta tv. La televisione saudita registrò le terribili immagini del regicidio: il re che si avvicina al nipote per salutarlo, bin Musad che estrae la pistola e gli spara in faccia, gridando vendetta per la morte del fratello Khaled. Si parlò di complotto ma ad armare la sua mano furono la droga e i fallimenti personali. Lo dichiararono pazzo, poi lo condannarono a morte. Fu decapitato in piazza. Come un uomo qualsiasi.
• L’attentatore pazzo ha chiesto l ’espatrio. Il Giornale 22 gennaio 2006. Dice di aver pugnalato Anna Lindh perché glielo avevano ordinato «le voci ». Il 10 settembre 2003 il ministro degli Esteri svedese destinata a diventare premier era in un grande magazzino di Stoccolma senza guardie del corpo. Mijailo Mijailovic, 26 anni, figlio di immigrati serbi, aspettava lei ma cercava la notorietà, voleva diventare famoso ad ogni costo. Mijailovic è stato condannato all’ergastolo ma tre mesi fa è stato trasferito dal carcere di massima sicurezza di Kumla all’ospedale psichiatrico di Sundsvall. Ha rinunciato alla cittadinanza svedese per essere trasferito in Serbia. Tanto pazzo non è. . .
• Oscar degli ayatollah a chi sparò a Sadat. Il Giornale 22 gennaio 2006. Nell’ascoltare la propria condanna a morte Khaled al-Eslambuli, l’ufficiale egiziano che l’8 ottobre 1981 uccise il presidente Anwar elSadat disse: «Ho fretta d’essere in cielo, in comunione con Dio, vi lascio in questo basso mondo». In questi giorni il regime iraniano, che già gli ha dedicato una via nel centro di Teheran, lo celebra con il film 34 pallottole per il faraone, in gara al 24° Festival di Fajr, una specie di Oscar degli ayatollah. Il suo complice Abbud el-Zumur, in carcere nonostante abbia finito di scontare la pena da 4 anni, voleva presentarsi alle prime elezioni presidenziali egiziane da indipendente. Da erede di Sadat...
• In vendita il video della sua autopsia. Il Giornale 22 gennaio 2006. morto nel 1998, a 68 anni, di cirrosi epatica in un ospedale di Nashville: scontava 99 anni di reclusione per l’omicidio di Martin Luther King. Ma nemmeno la famiglia è più convinta che sia James Earl Ray l’omicida del leader del movimento per i diritti civili. Lui stesso dopo aver confessato il delitto ritrattò, continuando a proclamare la propria innocenza e a chiedere un nuovo processo che gli fu sempre negato. Qualche mese fa il fratello Jerry ha messo in vendita via internet, a 400mila dollari, il filmato di due ore dell’autopsia di James. Dice che lo ha fatto per finanziare la battaglia che deve dimostrare la sua innocenza.
• La rossa di Manson non vuole la libertà. Il Giornale 22 gennaio 2006. diventata suo malgrado una stella di Broadway. Lynette Squeaky Fromme, seguace di Charles Manson, nel 1975 tentò di assassinare a Sacramento in California, il presidente americano Gerald Ford. Fallì per un soffio, grazie ai riflessi di uno 007 che la bloccò all’ultimo. Ora il suo personaggio sta spopolando in un musical, Assassins, che ha come protagonisti gli attentatori dei presidenti: Oswald, Booth, Hinckley e lei. Lynette ha 58 anni e i suoi capelli da rossi sono diventati bianchi, ma non è cambiata. rimasta fedele a Manson e si è sempre rifiutata di chiedere la libertà. Pur non avendo ucciso nessuno.
• L’amara fine del padre di tutte le guerre. Il Giornale 22 gennaio 2006. il padre di tutte le guerre perché furono i colpi della sua Browning M1910 a uccidere l’arciduca Francesco Ferdinando d’Austria e la moglie Sofia e a scatenare la Primaguerra Mondiale. Nessun attentato ha avuto conseguenze più devastanti di quello di Sarajevo. Catturato Gavrilo Princip, serbo-bosniaco, nazionalista, cercò di suicidarsi prima col cianuro, che poi vomitò, e poi sparandosi in testa. Morì invece in carcere nel 1918, a 23 anni, ucciso dalla tubercolosi. Disse: «Inchiodatemi a una croce o bruciatemi vivo. Il mio corpo fiammeggiante sarà una torcia per illuminare il mio popolo sulla strada della libertà».