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 2016  novembre 11 Venerdì calendario

Da bambino Remo Girone era appassionato di fantascienza

• Da bambino Remo Girone era appassionato di fantascienza. Nell’officina meccanica di papà Rolando trasformata in set giocava al ”Pianeta proibito” con gli amichetti. Non si faceva mancare neanche i western e stava sempre dalla parte degli indiani. Si calava talmente nel ruolo che una volta, scambiandolo forse per una freccia, ha infilato un fiore di camomilla nel naso del fratellino. Urli di dolore. E quello ”yankee” di suo padre l’ha punito. (Inquadratura su Remo Girone)
• Fiocco celeste ad Asmara. Remo Girone è nato nel capoluogo dell’Eritrea l’1 dicembre 1948 da genitori italiani. Il fratello Franco è geometra alla Snam, la sorella Fiorella insegna in un asilo nido. Mai stato un genio a scuola. Al liceo scientifico era abbonato agli esami di riparazione a settembre. Il suo futuro sembrava segnato già dall’asilo: a cinque anni era sul palcoscenico a leggere poesie. E alle medie si è esibito nella commedia ”Do di petto” organizzata nell’istituto dei Fratelli Cristiani de la Salle. (Inquadratura su Remo Girone)
• Bravo a pallacanestro, portiere di calcio, studente di ingegneria. Poi Remo cambia idea e passa a Economia e commercio. Ad un soffio dalla laurea altra folgorazione e si iscrive all’Accademia d’arte drammatica. Da lì tanta strada come attore, a teatro e al cinema. All’improvviso, in tivvù, l’incontro superfortunato con Tano Cariddi e la Piovra. (Inquadratura su Remo Girone)
• Forse per via di ”quella faccia un po’ così, di quell’espressione un po’ così”, insomma a Girone affidano soprattutto ruoli da cattivo. Lui ci ride, ma non per caso ora è in onda su Raidue con Sospetti, dove interpreta un perfido avvocato traffichino. E il prossimo anno sarà di nuovo Cariddi nella decima Piovra e, proprio in questo periodo, è pronto anche per il debutto teatrale con lo Stabile di Palermo in ”La rappresentazione della Croce”, scritto da Giovanni Raboni. Inutile dire che Remo sarà ovviamente uno splendido Giuda. «Ma nel 2001 ho già in programma ”Amleto”, che in fondo tanto cattivo non è». (Inquadratura su Remo Girone)
• Primo bacio da ”Settimio”, un ristorante a due passi da piazza Navona. E non si sono più lasciati. Remo ha conosciuto la donna della sua vita, l’attrice Vittoria Zinny, nel 1976. Si sono sposati la prima volta, civilmente, durante il festival di Spoleto nel 1982. Hanno confermato la scelta dicendosì sì in chiesa nel 1995. «Un matrimonio piuttosto curioso, nella nostra parrocchia e con il rinfresco casereccio organizzato dal comitato di quartiere. Piatti di carta, porchetta di Ariccia e vino dei Castelli». (Inquadratura su Remo Girone)
• Fa finta di essere buono. «In realtà Remo - spiega ridendo Luigi Perelli, regista di Sospetti e della Piovra - ha un’ottima conoscenza della cattiveria. D’intensità pazzesca come attore e come amico, è infatti capace di metterti a terra con una battuta. E se ne pente un attimo dopo». (Inquadratura su Remo Girone)
• Fuma troppo, ammette di essere distratto e molto permaloso. Però ogni mattina Girone porta il caffé a letto alla sua consorte Vittoria, che confessa: «Remo è molto simpatico, un dono di natura. Magari non è particolarmente ottimista. Ad esempio, se non gli rispondono al primo squillo riattacca e decide che in quella casa non c’è nessuno». (Inquadratura su Remo Girone)
• Sei anni fa gli diagnosticano un tumore alla vescica. «All’inizio ero sconvolto e frastornato. Le angosce più terribili prima dell’intervento. Grazie al professor Pagano di Padova sono guarito». Si considera un ”Paperino” («come il personaggio di Disney sono nevrotico e non sopporto i rimproveri»). (Inquadratura su Remo Girone)
• Felice di essere alto. Allo specchio si sofferma solo per controllare soprattutto che i denti siano sempre a posto. Si concede qualche accurata periodica pulizia del viso perché l’immagine di un attore è importante. Negli armadi parecchi abiti scuri, due smoking, un numero incredibile di giacconi, pantaloni sportivi con tante tasche. Zaini di tutti i tipi, altrettante valigie e borse da viaggio. E molte scarpe. Remo Girone è fissato con le calzature. Ne ha per qualsiasi occasione. Tempo fa si è comprato un paio di scarpe adatte per camminare sulla neve. E pure sul fango. (Inquadratura su Remo Girone)
• Una settimana di digiuno, ogni sei o sette mesi per disintossicare l’organismo, è un toccasana. Ne è convintissimo Girone che, nei giorni in cui ignora volentieri pastasciutta e bistecche, si nutre solo di liquidi (tisane, centrifugati di verdura, tanta acqua). «Tutti dovrebbero fare quest’esperienza. E’ incredibile come poi ci si senta meglio. Si acutizzano i sensi, la lucidità mentale». E’ alto 1 metro e 80, pesa 78 chili. (Inquadratura su Remo Girone)