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 2016  novembre 11 Venerdì calendario

Almeno 500 pizze al giorno

• Almeno 500 pizze al giorno. Le preparava con le sue mani papà Salvatore Santillo che, pizzaiolo partenopeo doc trasferito a Firenze per occuparsi di elettrodomestici, nel capoluogo toscano ha invece poi finito per aprire sette ristoranti-pizzerie. Chiamandole ad esempio ”Il Vesuvio”, ”Pizza Shop”, ”Il Buttero”. E al figliolo Walter, nato a Catanzaro il 12 luglio del 1959, è rimasto l’amore per la ristorazione («ma la pasta della pizza non la so fare»). (Inquadratura su Walter Santillo)
• Tranquillissimo da bambino. Il piccolo Walter, per la gioia di mamma Assunta (diventata una cuoca straordinaria per aiutare il marito in cucina) e della sorella Giovanna, era davvero buono. Modello ”dove lo metti sta” passava ore da solo a giocare con il Lego. Di lui, pronto a fare da paciere con gli amichetti, si diceva che ”era capace di raddrizzare gli spigoli”. Generoso alla ”Cuore”. «Quando andai ad operarmi di tonsille in ospedale ho conosciuto un bimbo orfano. Aveva la mia età e si chiamava Celestino. Senza pensarci troppo mi sono fatto portare tanti giocattoli e glieli ho regalati». (Inquadratura su Walter Santillo)
• ??to ma non statua, tipo quella volta che Walter è riuscito a conficcarsi ben tre chiodi nel ginocchio durante una partita a pallone. Da grande Santillo avrebbe voluto diventare medico («sarà perché, nell’infanzia, ho bazzicato tra i dottori per una carenza di piastrine»). Diplomato al liceo scientifico, iscrizione a Economia e commercio, poi il passaggio a Farmacia. (Inquadratura su Walter Santillo)
• Animatore turistico fino al 1986. Santillo, dopo il militare e abbandonate le ambizioni alla ”dottor Kildare”, collaborava come speaker in alcune radio private toscane. Nell’81 per scommessa la sua prima ”vacanza di lavoro” sulle spiagge. Ci prende gusto. Alterna con la presentazione di serate musicali («memorabile quella con Pupo»). Incontra il manager di Pieraccioni-Conti-Panariello. Con loro debutto su Teleregione in Vernice Fresca. Seguono varietà e provini fino al 1996 e alla fatidica telefonata da Raiuno: «Vorresti fare l’inviato della Carrà?». Si precipita. E’ ancora con lei a Carramba. (Inquadratura su Walter Santillo)
• Si considera ”buon corteggiatore”: «Mi piace rendere felice chi amo. Tantissimo tempo fa ho fatto addirittura 500 chilometri in macchina, la notte del primo dell’anno, solo per portare la colazione a letto ad una ragazza». Nel 1987 ha conosciuto Paola. Nel 1993 l’ha sposata. Il 5 ottobre del 1998 è nata la loro Eleonora. «Pensare che io non ho mai avuto la copertina di un giornale tutta dedicata a me. La mia bimba invece sì. In braccio a Raffaella l’hanno fotografata su ”Oggi”». (Inquadratura su Walter Santillo)
• Lui le scrive bigliettini d’amore. Lei, gelosa, controlla se in trasmissione lancia qualche occhiata di troppo alle ”Carrambine”. «Walter - racconta la moglie Paola - è comunque un marito adorabile, ma distratto e disordinato. Perde continuamente cellulari e occhiali da soleª (Inquadratura su Walter Santillo)
• Spera in un futuro da autore tivvù e ha già cominciato a scrivere testi teatrali. «Quando non mi occuperò più di spettacolo potrei aprire un ristorante». Walter ammette di non essere uno che si butta nelle situazioni. «Però sono uno che, da vero incosciente, è riuscito a buttarsi col paracadute da 4mila metri per una sorpresa di Carramba». (Inquadratura su Walter Santillo)
• Vorrebbe essere più ”cattivo”. «Per troppa fiducia nel prossimo prendo buggerature. Devo sforzarmi di apparire più guardingo, almeno un pochino più malizioso». La filosofia di vita di Walter è all’insegna del ”che ti arrabbi a fare?”. «Però sono uno che accumula tensioni e magari sbotta all’improvviso». (Inquadratura su Walter Santillo)
• Fissato con gli abiti, sportivi o eleganti poco importa. Walter Santillo non perde occasione per fare shopping in sartoria («il massimo è proprio provare i vestiti con gli spilli»). Tessuto preferito: il fresco di lana. Collezionista anche di cravatte. Vive a Prato in una villetta con giardino. Appassionato di vini. Da ammirare e da gustare. Nella sua cantina parecchie bottiglie pregiate («il pezzo forte è un Brunello di Montalcino del 1972»). Fan dei Beatles sin dal loro primo gorgheggio. Un desiderio? Ricominciare a girare l’Italia in camper. (Inquadratura su Walter Santillo)
• Tende ad ingrassare. Walter è alto un metro e 76 e pesa 80 chili («da sempre con la fobia dei chili in più»). D’altronde non vuole rinunciare agli antipasti, alle bruschette, ai crostini alla toscana. E poi si lamenta. O meglio si mette a camminare di buon passo per smaltire. Santillo aggiunge che non ha un affettuoso rapporto con lo specchio: «Vorrei ovviamente essere più alto e slanciato. Però ho delle bellissime mani». (Inquadratura su Walter Santillo)