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 2016  novembre 11 Venerdì calendario

Trattato non da figlio unico bensì da ”esemplare unico”

• Trattato non da figlio unico bensì da ”esemplare unico”. Papà Giuseppe Caputi, direttore di un negozio di abbigliamento, e mamma Rita, impiegata alla Società Autostrade, ripetevano al piccolo Massimo: «Stai attento». E lui ce la metteva tutta per farli preoccupare, magari con i guai di salute: a 3 anni operato di ernia, a 6 di strabismo, a 9 di tonsille. (Inquadratura su Massimo Caputi)
• Dice di non aver avuto un’infanzia da campana di vetro, però Massimo (romano, classe 1961, Sagittario) non nega di essere stato una peste. «Alternavo il tranquillo gioco dei soldatini al pallone. Ovviamente i lanci in casa non erano perfetti e ciò che rompevo lo nascondevo sotto il mio letto. Ricordo ancora mamma furiosa con il battipanni perché ero riuscito a rompere persino il frigorifero nuovo di zecca. All’epoca, cioé intorno ai dieci anni, avevo la fissazione del juke-box e da grande volevo diventare giudiceª (Inquadratura su Massimo Caputi)
• Militare in aeronautica alla base di Taranto, dopo aver preso il diploma di maturità classica con 48. Sempre con la passione per la musica (da Emerson Lake & Palmer ai Genesis) al punto di diventare dee jay ufficiale in tutte le festicciole tra amici. Durante la naja Massimo Caputi ha conosciuto un ragazzo che gli aveva suggerito di presentarsi a Radio Antenna Europa. Così ha fatto. (Inquadratura su Massimo Caputi)
• Ha abbandonato gli studi di Legge a 11 esami dalla tesi di laurea. Ormai Massimo era troppo distratto dalla radio. Poi dalla tivvù. Nel 1985 passa dall’emittente romana ”Teletevere” a ”Gbr” per la conduzione di Domenica all’Olimpico, che lo consacra giornalista del pallone. Comunque neanche sotto tortura ammetterebbe il suo tifo per la Roma o per la Lazio. Esordio nello sport di Telemontecarlo con i Mondiali del Messico nel 1986. Da quattro stagioni Caputi, in coppia sempre con belle fanciulle, è il padrone di casa a Goleada. «Sto realizzando il mio sogno professionale, unire la grande passione per il calcio con il lavoro». (Inquadratura su Massimo Caputi)
• Non gli piacciono le donne remissive. Preferisce le brune esattamente come la sua Roberta che, public relation nel settore sportivo, ha conosciuto a Roma ai Mondiali del 1990 e sposato di gran carriera. Per Massimo, che si considera timido e sensibile («sono uno per nulla intraprendente, tutt’al più mi posso sbilanciare con lo sguardo»), è stato colpo di fulmine già al momento delle presentazioni. D’altronde Caputi confessa ridendo di non avere mai avuto problemi con il gentil sesso («evidentemente un minimo di fascino forse ce l’ho»). Da nove anni è papà di Lorenzo. (Inquadratura su Massimo Caputi)
• Calcio, tennis, sci. Così si tiene in forma Massimo Caputi. Soprattutto per non sentirsi in colpa dopo le abbuffate di pasta, preferibilmente di bucatini alla amatriciana. E’ alto un metro e 75, pesa 73 chili. Casalingo da applausi: va volentieri a fare la spesa, non disdegna i bucati, sa stirare persino le camicie. Si diletta ai fornelli. Una sua ricetta? Pachino al forno, farciti con olive e capperi, per condire le fettuccine. (Inquadratura su Massimo Caputi)
• Si toglierebbe un po’ di ”fianchi”: «Ho una certa tendenza alla ”maniglietta”, ma tutto sommato mi accetto. Poteva andare peggio». Usa profumi Cartier e bagnoschiuma alla menta. Attento allo shampoo («meglio tenersi stretti i capelli in testa»). Vive in un attico su due piani di 140 metri quadrati, di cui 20 riservati al bagno (doppi lavandini, idromassaggio). Colleziona cd e magliette di calciatori . Le più preziose? Quelle dell’amico Roberto Mancini e quella che Oliver Bierhoff indossava nel ”Golden gol 1998”. (Inquadratura su Massimo Caputi)
• Non risparmia coccole ai suoi cari Ronaldo, bassotto a pelo ruvido, e alla gatta siamese Pissi. Disordinato. Egoista («ebbene sì, faccio fatica a rinunciare ai piccoli piaceri personali»). Ottimista: «Mi incavolo difficilmente. Perdo le staffe solo se non riesco a trovare qualcosa in casa o se qualcuno non mantiene la parola». (Inquadratura su Massimo Caputi)
• Cambia spesso automobile, legge tutti i giorni l’oroscopo. «Sono scaramantico quanto basta per percorrere la stessa strada o indossare lo stesso abito, se mi convinco che possano portare fortuna». Mai in montagna. Massimo Caputi e famiglia hanno già deciso di partire il 24 dicembre per una breve vacanza al caldo dei tropici. (Inquadratura su Massimo Caputi)
• Un secondo figlio al più presto. E’ il consiglio di Giacomo Bulgarelli all’amico-collega Caputi. «Conosco Massimo da 15 anni, è bravo, educato, ma - aggiunge ridendo - ha un unico difetto: perde i capelli. E a tavola è un disastro. Tante volte mi ha versato il sugo sulla cravatta». (Inquadratura su Massimo Caputi)