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 2016  novembre 11 Venerdì calendario

Vivace ma non cattivo

• Vivace ma non cattivo. Primo della classe ma non ”secchioncello”. «Insomma - spiega il giornalista Paolo Giani, romano, 45 anni appena compiuti, segno dell’Acquario - sono stato un bimbo assolutamente normale». La conferma? Giocava con i soldatini e guai a chi gli toccava la ”rossettina”, la sua sgargiante automobile a pedali. (Inquadratura su Paolo Giani)
• Scuola privata, dall’asilo alla maturità classica, per il giovane Paolo Giani che voleva fare l’attore o il regista («ma non mi sarebbe neppure dispiaciuto la telecronaca sportiva»). Però si ”distraeva” troppo con l’atletica leggera («sono stato un mezzofondista niente male»). Papà Giuliano medico, mamma Paola insegnante, la sorella Antonella ed il fratello Francesco sono stati i suoi primi ammiratori quando ha debuttato in qualche spot («ricordo quelli di Alemagna e della Coca Cola») (Inquadratura su Paolo Giani)
• Con il cinema nel cuore Giani si ritrova giornalista (quasi per ripiego). «Dopo l’iscrizione all’università Pro Deo, ai corsi di regia e comunicazione, ho cominciato a collaborare per un quotidiano romano. Scrivevo di sport, ma continuavo a sognare un futuro dietro la macchina da presa». Dalla carta stampata alla Rai. In pianta stabile dal 1979. Per il Tg1 a Linea diretta di Enzo Biagi, Unomattina. Dal 1993 caposervizio servizi speciali del Tg1. (Inquadratura su Paolo Giani)
• Felice della sua avventurosa esperienza professionale con le prime tre edizioni di Overland accanto a Daniele Valentini. «Per un viaggiatore appassionato come me, con i bagagli sempre pronti - spiega Paolo Giani - è stata un’emozione speciale arrivare da New York alla Terra del Fuoco, dal Sudafrica a Capo Nord». Con il reportage Roma - New York via terra ha vinto il premio giornalistico Saint Vincent. Conduttore di Lineaverde Orizzonti dal 1999, da gennaio sempre con il collega Valentini è alle prese ogni sabato alle 14 con Easy driver su Raiuno. «Sia però ben chiaro che il mio sogno da regista è ancora nel cassetto, non ho nessuna intenzione di buttarlo nel cestino». (Inquadratura su Paolo Giani)
• Si sono conosciuti il 10 giugno 1992 in via Teulada 66, all’uscita della sede Rai di Roma. Si sono sposati il 24 aprile 1993. «Appena mi hanno presentato Stefania ho pensato subito di rapirla». Bruna, alta, classica bellezza fiorentina, per amore di Paolo ha lasciato il capoluogo toscano e il suo lavoro per il recupero di ragazzi difficili. Dal canto suo Giani, in versione super romantica (non per niente la sua canzone del cuore è ”All the time in the world’ di Luis Armstrong), la riempe di attenzioni. E di regalini a sorpresa da cercare, tipo ”caccia al tesoro”, nei posti più strani della casa. (Inquadratura su Paolo Giani)
• Confessa di ”pesare troppo’ («in realtà ho solo due o tre chili più del consueto e sto già provvedendo per tornare in forma»). E’ alto un metro e 81. Gli piace mangiare (carnivoro, goloso di rigatoni all’amatriciana, di strudel, di sacher, di crostate all’amarena, eccetera) ma considera una perdita di tempo stare ai fornelli. Tant’è che le sue ”specialità” sono: caffellatte, panini al prosciutto o alla mortadella, insalata da condire. (Inquadratura su Paolo Giani)
• Il primo pensiero di Paolo quando si guarda allo specchio è ”ancora non ho neanche un capello bianco”. Poi aggiunge che la cura dell’aspetto esteriore è importante ma non deve diventare una fissazione. Nel suo guardaroba solo abbigliamento classico, giacche blu e completi grigi («sono classico dalla testa ai piedi, non seguo la moda e l’estro degli stilisti»). Naturalmente un numero incredibile di cravatte a righe oppure a piccoli disegni. (Inquadratura su Paolo Giani)
• Pareti color albicocca, controsoffitto in legno, stile inglese dal salotto alla camera da letto. «Il nostro appartamento rispecchia il buon gusto di Stefania e mi sono adeguato con entusiasmo». Ed è d’accordo anche Chicca, la cagnolina meticcia trovata sotto casa, e adottata, dai coniugi Giani. (Inquadratura su Paolo Giani)
• Grato a chi lo critica («ne prendo atto e ci rifletto»). Considerato ”tedesco” per il rigore sul lavoro. Paolo pretende precisione e ordine da se stesso e dagli altri. Puntuale. Ironico. Tende ad essere parsimonioso ma spalanca il portafoglio se si tratta di viaggi. Colleziona filmini dei suoi viaggi («ma non perseguito gli amici per venirli a vedere»). (Inquadratura su Paolo Giani)
• Fantasioso, innamorato ma con un difetto: il cellulare eternamente incollato all’orecchio. «Paolo - racconta la moglie Stefania - è un marito impegnativo e disponibilissimo. Capace anche di portarmi all’improvviso all’aeroporto per una fuga romantica a Parigi o a Vienna». (Inquadratura su Paolo Giani)