Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 11 novembre 2016
Il papà Alfonso Tozzi, un dirigente del ministero del Tesoro dall’avventuroso passato: «Era corriere diplomatico italiano con i paesi dell’Est - spiega Mario Tozzi, romano, classe 1959, Sagittario, geologo, titolare per il secondo anno consecutivo di Gaia su Raitre - se ne può parlare perché è trascorso moltissimo tempo»
• Il papà Alfonso Tozzi, un dirigente del ministero del Tesoro dall’avventuroso passato: «Era corriere diplomatico italiano con i paesi dell’Est - spiega Mario Tozzi, romano, classe 1959, Sagittario, geologo, titolare per il secondo anno consecutivo di Gaia su Raitre - se ne può parlare perché è trascorso moltissimo tempo». La mamma Marilena, ex assistente sociale e poi impiegata. Cristina, l’unica sorella di Mario, insegna chimica. (Inquadratura su Mario Tozzi)
• Chiuso in una stanza al buio, su consiglio dei medici, perché era un bambino ”troppo stimolato”, cioé iperattivo al limite della sopportazione familiare. «Succedeva quando avevo appena quattro anni e, ovviamente, mi è rimasta la paura del buio. In realtà ero un bimbo vivace e particolare che, grazie alle zie Valeria e Maria Grazia, ha imparato prestissimo a leggere e a scrivere». Ad esempio a tre anni ha scritto alla mamma il biglietto ”scusa se ho rotto la lavatrice”: l’avevo smontata con una chiave inglese. (Inquadratura su Mario Tozzi)
• La piccola Cristina in costante pericollo di vita («mi capitava spesso di spingerla giù dalle scale») per colpa del fratello maggiore, che frequentava le elementari con il metodo Montessori («comunque mi è servito per imparare a cucire e a cucinare»). Alle medie scuola pubblica e abbonamento al 5 in condotta («c’era anche lo zampino dei preti della parrocchia, che riferivano ai professori il mio vezzo di schiacciare uova sode nel confessionale»). Mario, all’epoca grasso e timido, però aveva bei voti e già gli piaceva seguire lo zio Biagio, geologo, nelle sue escursioni. (Inquadratura su Mario Tozzi)
• Al liceo classico sognava di diventare filosofo. Ancora irrequieto, e con la complicità di alcuni compagni di classe, Mario è persino riuscito a mandare in pensione (per disperazione) un paio di insegnanti. Dopo la maturità va all’università per iscriversi a lettere e invece prende i moduli della facoltà di geologia. Lì si è laureato con 110 e lode. Dottorato a Parigi, ricercatore al Consiglio Nazionale delle Ricerche. Da sempre divoratore di libri scrive recensioni scientifiche per la rivista ”L’Indice”. La Colò nel 1996 lo invita a Geo & Geo. Firma almeno duecento documentari per Rai International. Da King Kong, di nuovo al fianco di Licia, alla conduzione di Gaia, l’appuntamento del sabato di Raitre con le meraviglie della natura. (Inquadratura su Mario Tozzi)
• Sposato da quattro mesi con la collega geologa Antonella conosciuta all’università. Fedi nuziali e confetti bianchi per Mario Tozzi, che dichiara sinceramente di avere avuto un considerevole numero di storie sentimentali («forse per insicurezza, per il mio continuo bisogno di ricevere conferme»). E di aver tenuto, spesso e volentieri, il piede in due staffe («per me è difficilissimo lasciare qualcuno e ho una predisposizione naturale a ficcarmi in situazioni impossibili»). Si considera romantico ”da cose memorabili”, roba da decidere da un momento all’altro di prendere magari un aereo per sorprendere l’amata lontana. Il suo tipo ideale? Formosa, un po’ sfuggente e soprattutto determinata. «Anche al punto - aggiunge ridendo - di mollarti un paio di ceffoni. Così ha fatto Antonella per farmi decidere una buona volta al grande passo del matrimonio». (Inquadratura su Mario Tozzi)
• Sempre più vegetariano per convinzione («per amore degli animali e della mia salute»). Qualche corsetta giusto per tenersi in forma: pesa 79 chili. Giura di essere in cucina particolarmente bravo nella preparazione dei sughi. Il suo cavallo di battaglia è quello con pomodori pachino, mozzarella e basilico. Le calorie non lo spaventano più di tanto, altrimenti non sarebbe un ammiratore accanito della crema di mascarpone sul pandoro e dei dolci alle castagne. (Inquadratura su Mario Tozzi)
• Non si guarda volentieri allo specchio («diciamo pure che ne ho orrore»). Aggiunge di non essere un fan del suo naso e di avere sempre desiderato un fisico più atletico e muscoloso. Fiero di non avere mai indossato la cravatta. Gli armadi di Mario (niente fuori posto, è un maniaco dell’ordine) sono un trionfo di abiti super casual, di pantaloni comodi con mille tasche («in realtà mi vesto come capita»). E potrebbe quasi aprire un negozio di borse, borsoni, zaini e zainetti («sono molto graditi, utili per il lavoro e me li regala mio padre»). Tozzi usa da anni un personalissimo profumo ”agli agrumi del Portogallo”. (Inquadratura su Mario Tozzi)
• Non guida l’automobile. In città gira con il motorino o a piedi. Non sa cosa siano i locali notturni, va raramente al cinema o al ristorante. Di solito alle 23 è già a letto. Vive in un quartiere popolar - chic di Roma, in un appartamento con il parquet di ciliegio e le pareti azzurrine. Nessun lampadario, solo luci soffuse. Una marea di libri («ecco, io sperpero i miei soldi in libreria»). (Inquadratura su Mario Tozzi)
• Pessimista. L’ironico Tozzi ti spiazza quando, seriamente, si definisce ”triste e cupo” («sono dominato dal pensiero della morte, insomma non riesco davvero a rassegnarmi che tutto debba finire»). Follemente innamorato dei gatti, meglio se rossi. Egoista doc. Egocentrico. Polemico («mi faccio parecchi nemici, ma sono in grado di chiedere subito scusa appena mi accorgo di avere sbagliato»). (Inquadratura su Mario Tozzi)
• Si conoscono da più di trent’anni. Roberto Di Salvo, economista bancario, dice dell’amico Mario Tozzi: «Con un aggettivo lo definirei ”straripante”. Poi è intraprendente e intellettualmente vivace proprio per esorcizzare le paure del futuro. Il suo difetto più grande? Il naso. Ma sembra proprio che le donne non ci facciano caso». (Inquadratura su Mario Tozzi)