Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 11 novembre 2016
Se lo dice da sola: «Da piccola ero una peste bubbonica
• Se lo dice da sola: «Da piccola ero una peste bubbonica. E se mi mettevo in testa qualcosa erano problemi per tutti». La voce della sincerità è quella di Irene Ferri, romana, 28 anni, segno dell’Ariete, un passato tivvù tutto Disney, attualmente l’Andreina protagonista su Raiuno delle Ragioni del cuore. Papà Franco ha lavorato come correttore di bozze, mamma Teresa da stilista. Un fratello maggiore di nome Andrea. (Inquadratura su Irene Ferri)
• Vivace al punto di volersene andare a zonzo da sola spesso e volentieri. Anche quando aveva meno di cinque anni. «Per strada sparivo in un attimo, ero capace di passeggiare tra le auto in corsa. Finché mamma, alle soglie dell’esaurimento nervoso, ha finalmente deciso di mettermi un guinzaglio». Una sera Ia piccola Irene ha dato il meglio di sé pure a teatro. «Magari i miei genitori erano particolarmente distratti ma, scappata via come al solito, mi sono ritrovata sul palco in mezzo a ballerini orientali. (Inquadratura su Irene Ferri)
• Fissata con i disegni («scarabocchiavo anche i muri di casa, che erano foderati di carta») e con i balletti che vedeva in tivvù. Il mito assoluto di Irene Ferri era Carla Fracci, seguita dalla Cuccarini, dalla Parisi e dalla Carrà. Fatalmente avrebbe voluto diventare ballerina classica. «Purtroppo non avevo il fisico. Per la mia età ero infatti più alta della classe e, stando alle insegnanti, non mi sapevo neanche muovere con leggerezza». Alla fine si è convinta, ha optato per i ritmi moderni ma pensando che, in fondo, non sarebbe stato malaccio un futuro da hostess. (Inquadratura su Irene Ferri)
• Liceo classico e qualche lavoretto per sbarcare il lunario, da baby sitter a dog sitter. Hostess non di aerei ma ai congressi e sotto i riflettori per spot pubblicitari. Un provino per la Buena Vista e Irene diventa il volto di A tutto Disney su Canale 5. L’esperienza tivvù per ragazzi la entusiasma. Conduce anche Solletico su Raiuno e accantona per sempre l’idea di volare. Studia recitazione sul serio e, malgrado il successo del piccolo schermo, la Ferri sparisce per un po’. Torna non da conduttrice ma da attrice doc in piccole parti con Linda e il brigadiere e altre fiction. Si fa le ossa pure al cinema d’autore ad esempio con ”L’amore violato” di Battiato, con ”Marianna Ucria” tratto dal romanzo della Maraini, con ”Milonga”. (Inquadratura su Irene Ferri)
• Vuole al suo fianco un uomo vero («qualcuno che abbia voglia di costruire qualcosa con me, odio gli eterni Peter Pan che non si sanno assumere responsabilità»). Giura di non averlo ancora trovato ed allora preferisce restare single. Irene confessa di avere avuto parecchie storie sentimentali («persino troppe») e di non badare per niente all’aspetto fisico maschile («e pensare che, fino a qualche anno fa, non degnavo di uno sguardo chi non arrivava al metro e 80 di altezza»). Aggiunge poi di avere un debole per Sean Connery e George Clooney e di considerarsi ”una all’antica”. Non disdegna, ad esempio, chi si presenta all’improvviso con un mazzo di fiori («è un gesto che anzi mi rende particolarmente felice»). Sul fronte della seduzione ha un suo metodo: «Se mi interessa qualcuno rido un sacco, rischiando di sembrare una cretina». (Inquadratura su Irene Ferri)
• Per mantenere la linea Irene Ferri (che è alta un metro e 70 e pesa 55 chili) rinuncia senza problemi al pane e allo zucchero. E magari fa pure un po’ di ginnastica. Ma non si sogna di dire no a piattoni di pastasciutta con pachino e basilico e a dosi massicce di cioccolata. Si considera discreta ai fornelli. Le sue ricette preferite? Arrostino di maiale all’ananas e tortino di patate. Il suo profumo è un bouquet di fiori primaverili e usa quantità industriali di Nivea per il viso e per il corpo. (Inquadratura su Irene Ferri)
• Le piacciono molto i suoi piedi («mi hanno addirittura detto che sono i piedi più belli del cinema italiano») e le sue mani («anche se somigliano molto a due palanche»). Ridendo definisce da ”cocker” i suoi occhi («anche se c’è chi pensa che in realtà siano da ”pesce lesso”») e ricorda che mamma Ferri ama chiamare ”conchigliette” le sue orecchie. Gli armadi di Irene traboccano di jeans e di magliettine aderenti («non ho mai potuto sopportare le camicie»). Comunque al posto d’onore un numero considerevole di abiti da sera («adoro soprattutto quelli con gli spacchi») e almeno 70 paia di scarpe con il tacco alto. (Inquadratura su Irene Ferri)
• Un appartamento tutto arredato sui toni del bianco e del blu. Qui e là candele colorate («preferisco di gran lunga le candele alle lampadine») e tante fotografie dell’amatissima isola di Stromboli dove la famiglia Ferri ha una casa. Il pezzo forte di Irene è però una gigantografia tre metri per due del fascinoso Richard Gere di ”American gigolò” piazzata all’ingresso. (Inquadratura su Irene Ferri)
• Impulsiva («ho delle reazioni talmente immediate da combinare casini incredibili»). Irene però assicura di avere imparato a contare fino a dieci. Ma non le capita se è in macchina. «Al volante divento una iena quando non vengono rispettati gli stop, le frecce e i semafori». Se si perde d’animo l’avvilimento le dura pochissimo. Le piace ridere di gusto («non a caso la mia attrice preferita si chiama Franca Valeri»). (Inquadratura su Irene Ferri)
• Un’amica impegnativa che pesa le parole e i gesti di tutti. Una ragazza spontanea tale e quale davanti alle telecamere e nella vita di ogni giorno. Questa è la Ferri vista dal suo amico Mario Rossi: «Un lato positivo di Irene è quel piccolo imbarazzo con cui affronta la notorietà. Significa che non si è montata per niente la testa». (Inquadratura su Irene Ferri)