Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 11 novembre 2016
Papà Alvaro Marchini, partigiano a Monterotondo, era ricercato dai tedeschi
• Papà Alvaro Marchini, partigiano a Monterotondo, era ricercato dai tedeschi. Mamma Giuliana naturalmente sapeva dove stava e lo aiutava procurandogli le armi, che nascondeva tra broccoli e carciofi nella borsa della spesa. Insomma genitori avventurosi per Simona Marchini che, nata a Roma il 19 dicembre del 1943, ha sempre pensato di essere stata un ”prodotto bellico” e per questo una bambina ”adulta da subito”. (Inquadratura su Simona Marchini)
• A due anni cantava a squarciagola ”Un bel dì vedremo”. A quattro declamava poesie di Trilussa nel teatrino che aveva aperto papà Alvaro, costruttore, appassionato d’arte e amatissimo presidente della Roma alla fine degli anni Sessanta. Ma la piccola Simona Marchini, folgorata a sette anni da una ”Madama Butterfly” all’Opera, continuava a pensare che da grande avrebbe voluto fare l’ostetrica o, in alternativa, l’acrobata in un circo. Finché non ha finalmente deciso che sarebbe diventata cantante lirica. (Inquadratura su Simona Marchini)
• Adolescenza complessata per via dei ”polpaccetti sviluppati”. «Non ero grassa ma andavano di moda le Audrey Hepburn o le maggiorate. E io portavo la seconda misura». Valanghe di corteggiatori nonostante le festicciole blindate, da uscite serali con il contagocce e sempre con la scorta dei cugini. Laurea in lettere moderne con 110 e lode. Un amore infelice per il pittore Vespignani, amico di famiglia. Grande entusiasmo per la galleria d’arte ”La nuova pesa”, inaugurata nel 1966 da papà Marchini e punto d’incontro degli intellettuali con la i maiuscola. (Inquadratura su Simona Marchini)
• Pigmalioni furono Delia Scala e Don Lurio, che hanno notato la frizzante Simona a Cortina. Era il 1978. Romolo Siena la sceglie per A tutto gag e così diventa la lucciola Iside Martufoni. Deliziosa segretaria, tutta Robi e telenovelas, in Quelli della notte. Varietà, da Prossimamente non stop a Piacere Raiuno, film brillanti. E la lirica? Sempre nel cuore di Simona, che si è dedicata alle opere da regista. Direzione artistica del Festival di Todi, di quello del musical a Prato. Orgogliosa del ruolo di ambasciatrice Unicef, la Marchini ha messo a punto il progetto ”Punto E” per promuovere nelle scuole l’interesse per teatro e musica. Ora nel cast di Cuccioli su Raidue e sul palcoscenico ne ”L’avaro” con Alessandro Haber. (Inquadratura su Simona Marchini)
• Da nove anni Simona è rimasta sola. Dopo la scomparsa del suo compagno, lo scenografo Pierluigi Maritani («siamo stati insieme tre anni, un rapporto bellissimo, spiritualissimo e per me anche straordinariamente educativo»). Poi confessa: «In realtà poi ho vissuto un nuovo episodio affettivo. Più che altro amichevole e consolatorio ma che comunque è finito». E da diciassette mesi l’unico vero amore della sua vita è Shane Gabriele, il nipotino avuto dalla figlia Roberta. Alle spalle della Marchini due matrimoni. Il primo da giovanissima con un nobile calabrese, papà della sua unicogenita. Il secondo nel 1970 con il calciatore romanista Ciccio Cordova. «Negli uomini continuo ad apprezzare la delicatezza d’animo e la profondità dell’intelligenza. Il mio tipo ideale? Senza dubbio ho un debole per i non bellissimi ma affascinantissimi». (Inquadratura su Simona Marchini)
• Non beve, non fuma. Sta soprattutto attenta ad osservare gli orari dei pasti e a non ”massacrarsi” a tavola («cerco semplicemente di evitare fritti e salumi»). E così Simona, che è alta un metro e 63 e pesa 54 chili, mantiene la linea. Si considera bravina ai fornelli. Le sue ricette più riuscite sono la ”genovese” («è un piatto meridionale, uno stracotto sommerso dalle cipolle che, a furia di cuocere, diventano una crema con cui si può condire la pasta») e la ”nociata” di noci e miele. (Inquadratura su Simona Marchini)
• Dice che ormai ha imparato ad abituarsi agli anni che passano («credo di invecchiare dignitosamente») e aggiunge ridendo che in fondo, più del mezzo secolo, l’ha turbata il quarantesimo compleanno. Da sempre le piace in modo particolare il suo sguardo («trovo che sia un misto di tenerezza, malinconia e limpidezza»). Negli armadi di Simona Marchini c’è un po’ di tutto, dagli abiti da ”signora” in puro stile Chanel o griffati Romeo Gigli, ai pantaloni comodi di cotone comprati al mercatino sotto casa. Grande attenzione agli accessori e agli abbinamenti di colore. Profumi preferiti; Miss Dior, Chanel 5 e Sable. (Inquadratura su Simona Marchini)
• Colleziona vetri e porcellane. Ex collezionista, per motivi di spazio, di santi di gesso, di carillon e di posaceneri antichi. Simona ammette di non avere il pollice verde, ma continua a parlare con le piante per ringraziarle di accontentarsi solo di un’innaffiata ogni tanto. Ha l’hobby del lavoro a maglia («attualmente sono impegnata con una coperta per mio nipote»). (Inquadratura su Simona Marchini)
• Dispersiva («però anche concreta e comunque non mi sogno di abbandonare per nessun motivo i progetti iniziati»). Ordinatissima. Propositiva. Indulgente ma severa («uno dei regali della maturità»). In Simona massicce dosi di ottimismo («quello gramsciano della volontà»). Stufa di mettere tutto in discussione («è uno degli errori della mia generazione, che forse alla fine ci ha fatto diventare troppo possibilisti»). (Inquadratura su Simona Marchini)
• Simona le ripeteva che era una bimba adottata. «La tipica gelosia da sorella maggiore - ricorda sorridendo Carla Marchini, creatrice del teatro per ragazzi ”Talìa delle maschere” - che crescendo è sparita. Simona è magica, capace di spiazzarti in ogni situazione. Il suo difetto più grande? Il cellulare sempre incollato all’orecchio». (Inquadratura su Simona Marchini)