Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 11 novembre 2016
Fiocco celeste a Parigi l’8 aprile 1962 per la nascita di Alberto Angela, primogenito del giornalista Piero, allora corrispondente Rai dalla capitale francese
• Fiocco celeste a Parigi l’8 aprile 1962 per la nascita di Alberto Angela, primogenito del giornalista Piero, allora corrispondente Rai dalla capitale francese. Circa due anni all’ombra della Tour Eiffel poi, sempre al seguito di mamma e papà, a Bruxelles. Trasloco a Roma per frequentare tutti gli anni di scuola in un istituto francese. (Inquadratura su Alberto Angela)
• Così chiacchierone da aggiudicarsi all’asilo un ”premio all’eloquenza” e così vivace da finire 11 volte all’ospedale. D’altronde il piccolo Alberto, già appassionato di preistoria e di oceanografia, aveva tentato, ad esempio, di passare attraverso una finestra chiusa (e si è rotto il vetro) oppure è caduto su una canna di bambù (e si è rotta la gola). Pieno di punti di sutura ma soddisfatto del suo rapporto con i genitori («non mi hanno mai forzato in nulla»). (Inquadratura su Alberto Angela)
• Infanzia e adolescenza da ”sacco a pelo”, scandita dai lunghi viaggi con i suoi in Indonesia o sull’Himalaya. Ovviamente quando studiava si sentiva in gabbia. Però le ”sbarre” non gli hanno impedito di laurearsi in Scienze naturali con 110 e lode nel 1987. Militare nei vigili del fuoco. «Ho frequentato solo il Car, perché poi mi sono rotto un legamento. E pensare che da bambino sognavo di diventare pompiere...». (Inquadratura su Alberto Angela)
• Universitario anche in America. Ha esordito alla tivvù svizzera nel 1989 con Albatros poi trasmesso su Tmc. In Rai dal 1991. Ha partecipato a Pianeta Dinosauri, a tanti Speciale Quark e a Viaggio nel cosmo di Angela & Angela. Le ultime fatiche di Alberto sono state Passaggio a Nord Ovest (sabato pomeriggio su Raiuno) e Ulisse - Il piacere della ricerca (sabato sera su Raitre). Giornalista pubblicista, membro del Centro Ligabue di Venezia. Insieme al papà, che lui chiama solamente Piero, ha scritto otto libri di divulgazione scientifica. (Inquadratura su Alberto Angela)
• Sposato dal 1993 con Monica, che prima del sì si occupava dell’organizzazione di congressi. Due figli: Riccardo, di 3 anni, ed Edoardo, di 2. La dote che Alberto Angela apprezza di più nelle donne è il senso dell’umorismo («non bado all’estetica, la bellezza può sfiorire e addirittura risultare uno svantaggio, l’ironia è un dono immenso»), seguito a ruota dalla sensibilità nei dettagli («mai dimenticare che il matrimonio è solo il punto di partenza di un’unione»). Dal canto suo si dichiara romantico da mazzi di fiori regalati all’improvviso. (Inquadratura su Alberto Angela)
• Ottima forchetta. Goloso soprattutto di pastasciutta (ammette di non resistere a un piatto di spaghetti alla bottarga) e non di dolci. In viaggio assaggia qualsiasi specialità locale («mi è capitato di mangiare anche degli ottimi fiori fritti»). Angela è alto un metro e 80, pesa 75 chili. Il suo problema non sono i chili in più, ma quelli in meno («mi muovo molto e quindi brucio molto»). (Inquadratura su Alberto Angela)
• Si trova buffo nell’imitazione di Neri Marcoré («mi fa morire dalle risate»). Allo specchio non si piace da impazzire («credo che capiti a chiunque») però è contento di non perdere i capelli. E confessa di andare in giro sempre spettinato. Nel guardaroba di Alberto solo abbigliamento super comodo e pantaloni con mille tasche («però odio stare in giro per casa con la tuta da ginnastica»). Non soffre il freddo e dorme senza pigiama anche in pieno inverno. (Inquadratura su Alberto Angela)
• Non si separa mai dal suo coltellino svizzero multiuso. Alberto colleziona sabbie del deserto. Dice della sua casa: « un museo delle curiosità, dei ricordi di viaggio. Mi piace vivere tra scudi di popolazioni primitive, pezzi di lava e pesci imbalsamati». Spende parecchio in libri. Auto sempre di seconda o terza mano. (Inquadratura su Alberto Angela)
• Se si arrabbia («non sopporto le scorrettezze») esplode, cioè urla. ”Le formiche nel loro piccolo s’incazzano” è la lettura preferita di Alberto Angela. Puntuale, disponibile, pronto alla battuta, fan di Benigni-Troisi-Verdone, ricorda volentieri che un suo bisnonno è stato iscritto al ”Circolo del buonumore ” di Torino. (Inquadratura su Alberto Angela)
• Non vive più con scorpioni e vedove nere («da bimbo li preferivo a cani e gatti»). Alberto, alla terza generazione di Angela viaggiatori («nonno Carlo, psichiatra, andò volontario in Congo») non è ancora stato al Polo nord: «E neanche in Patagonia. Non ancora». (Inquadratura su Alberto Angela)