Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 11 novembre 2016
Gabriel è il suo secondo nome, il primo è Dario
• Gabriel è il suo secondo nome, il primo è Dario. Garko, invece, è il cognome preso in prestito dalla nonna materna di origine greca, per l’anagrafe in realtà è Oliviero. Comunque Dario Oliviero, o meglio Gabriel Garko, è nato a Torino il 12 luglio del 1974 sotto il segno del Cancro. Papà Claudio pasticciere, mamma Isabella casalinga, tre sorelle: Laura, Sonia e Nadia. (Inquadratura su Gabriel Garko)
• Bimbo al guinzaglio. Il piccolo Dario, non ancora Gabriel, era così vivace da meritarsi robuste imbracature per farsi portare a spasso. E non è un’esagerazione visto che il piccino, ribattezzato ”piccolo Nerone”, adorava il fuoco. Infatti il suo gioco preferito era incendiare i pezzi del Lego, che poi lanciava in casa. Non è mai riuscito a ridurre in cenere l’appartamento paterno, ma un giorno ha raso al suolo un campo di fieno. Tra un falò e l’altro si abbuffava con i dolci della premiata ditta Oliviero. (Inquadratura su Gabriel Garko)
• Ai suoi piedi quantità industriali di fanciulle adoranti sin dall’adolescenza. «Comunque non ero un farfallone, tant’è che a 16 anni ho avuto la mia prima storia seria durata un anno e mezzo». Gabriel ha preso il diploma di ragioniere, ha fatto il militare nei carabinieri e si è iscritto alla facoltà di psicologia senza avere le idee chiare sul suo futuro. Un pensierino sul mestiere di attore insieme a tanta voglia di pilotare aerei. La mamma l’avrebbe voluto avvocato. (Inquadratura su Gabriel Garko)
• Sogna di recitare in costume. Non gli dispiacerebbe il ruolo di Napoleone. In attesa di diventare imperatore Gabriel Garko, reduce da Il bello delle donne e interprete su Retequattro delle fiction Occhi verde veleno e Il morso del serpente, gira a Venezia con Anna Galiena e la regia di Tinto Brass ”Angelo nero”, remake del ”Senso” di Luchino Visconti («ma nel film non mi spoglio - sottolinea - anzi sono vestitissimo»). Ha debuttato nel 1995 al fianco di Francesca Dellera nel corto ”Troppo caldo”, scritto dal poeta Dario Bellezza. Nel 1999 è stato l’unico attore italiano immortalato sul calendario di ”Max”. (Inquadratura su Gabriel Garko)
• Macché top model con la linea da grissino e le gambe chilometriche. Gabriel Garko giura infatti di preferire donne non alte e abbastanza formose. L’importante è che non siano permalose e gelose. Attualmente sul fronte sentimentale si dichiara ”senza fissa dimora”. «Non è un modo di dire. In questo momento non ho una fidanzata e neppure un domicilio. Vivo in albergo nell’attesa di traslocare in una casa vicino Roma. Il mio rapporto con Eva Grimaldi? Ci siamo lasciati ma ogni tanto vado da lei perché nel suo appartamento ci sono ancora molti miei effetti personali». (Inquadratura su Gabriel Garko)
• La dieta di Gabriel (un metro e 92 di altezza, 84 chili) a sentir lui è soprattutto a base di noccioline americane e di Nutella a cucchiaiate. Trasgressioni autorizzate perché Garko è fissato con la ginnastica. Corsa, bicicletta, nuoto, canottagggio, ore e ore impegnato in palestra con i pesi, con il pugilato o con le arti marziali. Ma non chiedetegli, ad esempio, di rifarsi il letto. «Sono un pessimo casalingo. E ai fornelli sono ancora peggio». (Inquadratura su Gabriel Garko)
• Bontà sua, Garko allo specchio si trova piuttosto carino. Gli occhioni verdi-azzurri di Gabriel sono però delicatissimi («il mio punto debole, si arrossano con grande facilità e, per una minaccia di distaccamento della retina, ho dovuto già subire un paio di interventi chirurgici»). Nel suo guardaroba molte scarpe da ginnastica, un numero esagerato di pantaloni larghi con tantissime tasche e almeno 40 paia di jeans. Colleziona occhiali da sole e felini di ceramica («non i gatti. Mi piacciono tigri, pantere e leoni»). (Inquadratura su Gabriel Garko)
• Disordinatissimo: «Anche a livello interiore. Ogni tanto, negli affetti e negli armadi, vado in paranoia e allora cerco di mettere un po’ di ordine». Non butta via niente, conserva per giorni e giorni pure gli scontrini della spesa. Gabriel si considera sincero che più sincero non si può e super puntuale («agli appuntamenti arrivo un quarto d’ora prima»). (Inquadratura su Gabriel Garko)
• Maniaco delle novità tecnologiche. «Sarei capace di fare carte false magari per l’ultimo modello di macchina fotografica digitale». Gabriel Garko ha quattro telefoni cellulari, due computer portatili (che dimentica regolarmente negli alberghi), un’agenda elettronica che non consulta mai. Gli piace circondarsi di televisori: ne ha uno anche in macchina. (Inquadratura su Gabriel Garko)
• Non va in giro a sbandierare che il bel Gabriel Garko è suo fratello. «A lui - spiega Laura Oliviero - non importa perché non si è mai dato le arie. Siamo sempre stati complici e si divertiva quando le mie compagne di scuola facevano a gara per studiare con me. Erano solo scuse per incontrarlo». (Inquadratura su Gabriel Garko)