Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 11 novembre 2016
Silenzio stampa su mamma e papà
• Silenzio stampa su mamma e papà. Gaia Bernani Amaral (nata a San Paolo del Brasile il 13 settembre 1980), la biondina dello spot Tim ed ora conduttrice su Raidue di Stracult, non ne vuole parlare. Tutt’al più svela i loro nomi: Maddalena e Francisco. E dà una spiegazione telegrafica. «Si sono separati quando avevo nove anni. Subito dopo ho lasciato il Brasile con la mamma». (Inquadratura su Gaia Bernani Amaral)
• Del periodo sudamericano ha comunque bellissimi ricordi: Gaia bimba molto allegra che si divertiva a giocare con il Lego in giardino, Gaia che si mascherava da gatto o da farfalla a Carnevale, Gaia che non sapeva cosa fosse il freddo. «Trovarmi a Milano è stato un piccolo trauma. All’improvviso mi dovevo per forza vestire con maglioni pesanti e calzettoni di lana». A parte il clima a Gaia però non andavano proprio giù le suore delle elementari. «Forse non per cattiveria, ma volevano che i bambini fossero diversi da ciò che erano». (Inquadratura su Gaia Bernani Amaral)
• Voleva fare la giornalista o la pittrice. «Studiavo al liceo classico ma preferivo passare ore a disegnare cartoni animati, paesaggi e mi divertivo anche a copiare capolavori. Ero diventata piuttosto brava con la Venere del Botticelli». Gaia non ce la fa a diventare giornalista («in realtà non ho mai provato»), non sfonda come pittrice e non dà neanche un esame alla facolta di Lettere, dove si era iscritta, perché nel 2000 viene catturata da una famosa agenzia di modelle. Tra spot e servizi fotografici non ha più un attimo libero. (Inquadratura su Gaia Bernani Amaral)
• Fra centinaia di candidate Gaia Bernani Amaral viene scelta per far parte del trio delle belle figliole testimonial Tim. «Ancora non mi rendo conto di ciò che è successo. Da un giorno all’altro sono diventata quasi un tutt’uno con il telefonino. Non mi dispiace per niente e quest’estate continuo a pubblicizzare il marchio in giro per l’Italia con i musicali Tim Tour. Il mio futuro professionale? Forse è già cominciato in parte con l’impegno settimanale a Stracult di Marco Giusti. Però il mio sogno sarebbe prima il teatro e poi il cinema. Mi piacerebbe interpretare ruoli in film impegnati ma non troppo. I miei idoli sono Uma Thurman e Julia Roberts». (Inquadratura su Gaia Bernani Amaral)
• Innamorata pazza da sette mesi di un misterioso giovanotto, studente in economia e commercio, di cui Gaia non vuole dire neanche il nome di battesimo. «Ci siamo conosciuti a Cortina a Natale. Un autentico colpo di fulmine. Magari non è l’amore definitivo della mia vita ma sono davvero cotta. Che tipo è? Sicuramente gelosissimo, poi non è un uomo plastico, cioè fissato con i muscoli, e dall’aspetto impeccabile. Preferisco i capelli sconvolti e le magliette stropicciate». Anche sul tema della seduzione Gaia preferisce i silenzi. «Se incontro chi mi piace non parlo, ma mi faccio capire lo stesso. Però sono categorica: è l’uomo a dover fare il primo passo». (Inquadratura su Gaia Bernani Amaral)
• Intollerante a latticini e uova. «Sono stata perciò costretta a parecchie rinunce. Niente biscotti, niente torte, ma mi sono potuta consolare alla grande con i gelati alla frutta». Gaia è alta un metro e 73, pesa 50 chili, non sa dire di no alla pastasciutta, alla pizza e agli hamburger in tutte le salse. Particolarmente ghiotta di sushi e di scaloppine al limone. Il suo profumo è al muschio. Esperta in maschere di bellezza per i capelli, non per il viso. (Inquadratura su Gaia Bernani Amaral)
• Non vede l’ora di andare a vivere da sola in una casa dove ogni stanza abbia un colore diverso. «Con la mamma sto benone, ma vorrei realizzare il mio desiderio di piazzare un’amaca al centro del salotto». Collezionista di carte da lettera, pollice verdissimo. Amante delle vacanze in posti deserti o giù di lì. Gaia fa shopping nei negozi ”vintage’ per trovare abiti usati super griffati. Non importa la lunghezza delle gonne ma per l’Amaral sono obbligatori stivaloni d’inverno e sandaletti d’estate. (Inquadratura su Gaia Bernani Amaral)
• Lunatica («anche se riesco a cambiare umore almeno duecento volte al giorno mi sforzo di essere sempre disponibile»). Pignola, testarda. Non si considera romantica («sicuramente non sono una smielosa, sono tenera senza banalità»). Memoria di ferro nel bene e nel male («non dimentico chi mi vuole bene e soprattutto chi mi fa dei torti»). (Inquadratura su Gaia Bernani Amaral)
• Non riesce a trovarle neppure un difetto piccolo piccolo. Dalla bocca dello stilista Antonio Frana, curatore d’immagine di Gaia, escono solo mega-complimenti. « una ragazza speciale che non si dà le arie, giovane e matura allo stesso tempo, gentilissima, educata, con gambe stupende. Un micro appunto? Non vuole mai vestirsi di bianco». (Inquadratura su Gaia Bernani Amaral)
• Non si vedono spesso ma, ovviamente, tra cellulare e messaggini si sentono dieci volte al giorno. «Conosco Gaia dal ginnasio - spiega l’amica Margherita - ed è rimasta identica. Piace sempre molto ai ragazzi, è sempre fissata con il sushi e con gli orecchini particolari e, come sempre, non è mai puntuale». (Inquadratura su Gaia Bernani Amaral)