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 2016  novembre 11 Venerdì calendario

Figlio d’arte

• Figlio d’arte. Giuseppe Corona, detto Puccio sin dalla più tenera infanzia, ha preso infatti da papà Aurelio, capocronista de ”La Sicilia” (nonché critico letterario e scrittore di novelle), la passione per il giornalismo. nato a Catania il 9 aprile 1948, Ariete. Mamma Rita, ora arzilla novantenne, era maestra. Due fratelli: Vittorio, anche lui giornalista, e Marcello, agente immobiliare. (Inquadratura su Puccio Corona)
• Si addormentava all’improvviso pure sul tappeto. Il piccolo Puccio, bimbo tranquillo e ipoteso, giocava con i soldatini di stagno e faceva volentieri tante nanne. Gli piaceva anche leggere le avventure di Salgari e si scatenava con i fratelli nella camera da letto che, per l’occasione, si trasformava in campo polisportivo («lì succedeva di tutto, dalle gare di salto in lungo al lancio del peso, fino all’inevitabile rottura del lampadario»). Dopo il liceo classico la folle (parole sue) iscrizione alla facoltà di Fisica. Corona si è però laureato in Scienze Politiche. (Inquadratura su Puccio Corona)
• Poteva non diventare giornalista chi, appena nato e subito dopo il primo vagito, è stato avvolto nelle pagine di un quotidiano? « Andò proprio così - ricorda ridendo Corona - almeno questa è la versione ufficiale. Mi hanno ”incartato” in fretta e furia perché la mia mamma, che ha partorito in casa, aveva avuto delle serie complicazioni». Puccio si è sposato a 20 anni e, per sbarcare il lunario, a giorni alterni ha fatto il cronista sportivo domenicale, l’assicuratore, il segretario di scuola media e l’insegnante di educazione fisica. (Inquadratura su Puccio Corona)
• Giornalista professionista a 24 anni. Collaborazioni Rai in cronaca nera. Assunto nel 1976 a Catania. Da Novantesimo minuto alla Domenica sportiva, poi al Tg1 e al Tg2. A Roma nel 1985. L’anno dopo nella redazione della neonata Unomattina, che condurrà nel 1989 e fino al 1994, con Livia Azzariti. Arriva Linea blu su Raiuno con i reportage marini di Puccio Corona. Nel 1998 di nuovo al Tg1 per seguire da inviato speciale, ad esempio, la guerra in Kosovo, il terremoto in Turchia. Telecronista fisso alla regata storica di Venezia. Da un paio di mesi si sveglia alle 5 per l’appuntamento con Unomattina estate e con Monica Leofreddi. (Inquadratura su Puccio Corona)
• Dal 1995 la compagna di Puccio Corona è la regista televisiva di documentari sull’ambiente Elvira Grilli, conosciuta a Linea blu («è stato un colpo di fulmine»). Separato e papà di tre figlie: Daniela, Luana e Manuela. Le prime due sono grafiche pubblicitarie, la terza si è appena laureata in Medicina. Romantico quanto basta («purtroppo ho il vizio di razionalizzare troppo le situazioni»), idem sul fronte della gelosia («divento un siciliano doc solo se occorre»). Nelle donne (possibilmente non alte, ben fatte, mediterranee classiche) apprezza l’ironia, il rispetto per la coppia, la dolcezza. Non gli piacciono invece i tipi mascolini che vogliono comandare a tutti costi. (Inquadratura su Puccio Corona)
• Astemio. Per tenersi in forma rinuncia volentieri a grassi, salumi e fritti. Lo sportivissimo Puccio Corona (non si fa mancare nuoto, tennis, equitazione, eccetera) è alto 1 metro e 72, pesa 69 chili. Confessa di avere sempre desiderato un naso ”normale” («il mio è troppo a patata») e un palmo di gambe in più. Nei suoi armadi tanti abiti sportivi, poche cravatte che non mette mai e quasi una collezione di sahariane («sia modelli estivi che invernali»). (Inquadratura su Puccio Corona)
• Vive al centro di Roma in un appartamento arredato in stile etnico (c’è l’angolo tutto siciliano con attrezzi contadini e quello internazionale zeppo di souvenir). Gli piace andare per mercatini dell’antiquariato. Non bada a spese per viaggi in posti al sole («odio il freddo, a Natale emigro al caldo»). Fan del mare («nelle mie vene forse scorre una certa percentuale di acqua salata»). Per Puccio, nel 1998, naufragio in barca al largo della Calabria («salvo per miracolo dopo 4 ore aggrappato alla scialuppa»). (Inquadratura su Puccio Corona)
• Si considera un ottimo ascoltatore a cui non piace stare al centro dell’attenzione. I lati negativi del suo carattere? «La pigrizia. Non alzerei neppure un dito e ciondolerei 24 ore su 24 se non ci fosse il lavoro, che invece mi dà la carica. E poi sono un po’ superficiale. Mi capita di cercare la strada più breve per uscire dai problemi senza approfondire». (Inquadratura su Puccio Corona)
• Di lui ama molto la gioia di vivere. «Puccio - spiega la sua compagna Elvira - è uno che morde la vita. E non mi importa se non è il tipo da pensierini teneri ad ogni ora. Il massimo del suo romanticismo l’ha infatti espresso con una cena romantica, ma nel periodo in cui non lavorava per un incidente di calcetto. Il suo difetto più grande? Dimenticare ovunque gli occhiali da vista». (Inquadratura su Puccio Corona)
• Almeno quattro i difetti di Corona. Lo giura scherzando il suo amico Oliviero Sorbini, coordinatore di ”Vivere il mare”: «In ordine di gravità Puccio, golosissimo di carpaccio di pesce, è juventino. Poi crede di essere un bravo giocatore di poker, inoltre vivrebbe su una barca e, soprattutto, non smette mai di fumare». (Inquadratura su Puccio Corona)