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 2016  novembre 11 Venerdì calendario

A casa Cirillo addirittura due pecore un po’ nere: Bruno, ballerino-coreografo, e Marcello, che ha scelto la strada della musica

• A casa Cirillo addirittura due pecore un po’ nere: Bruno, ballerino-coreografo, e Marcello, che ha scelto la strada della musica. «Noi due - spiega Marcello Cirillo, di nuovo nel cast di Mezzogiorno in famiglia su Raidue - siamo gli unici della famiglia ad aver evitato professioni ”serie”. Con i genitori insegnanti e gli altri fratelli che sono, nell’ordine, professore di matematica, avvocato e chirurgo». (Inquadratura su Marcello Cirillo)
• Un bimbo piuttosto bizzarro. Basti pensare che il piccolo Marcello (nato a Caulonia, in provincia di Reggio Calabria, il 24 maggio del 1958) metteva da parte trenini, automobiline e pistole per lavorare a maglia («ho realizzato decine e decine di sciarpe che poi regalavo agli amici») o per ricamare. «Ero considerato un buonissimo bambino e preferivo di gran lunga i giochi da femminuccia alla guerra tra maschietti. Però guai a toccarmi la bicicletta». I Cirillo decidono di trasferirsi a Roma nel 1968. (Inquadratura su Marcello Cirillo)
• Fantasiosi si nasce. Così Marcello, a 13 anni o giù di lì, comprava jeans usati nei mercatini per trasformarli in gilet, che poi rivendeva a parenti e conoscenti a 2.500 lire. I guadagni gli servivano per rinnovare il guardaroba o per acquistare strumenti musicali. Ovviamente il giovane Cirillo aveva già deciso che avrebbe dedicato la sua vita alla sette note. D’altronde a sei anni papà Pasquale gli aveva regalato una fisarmonica. Il primo pezzo suonato non si scorda mai ed il suo è stato ”Tequila tequila mambo’. (Inquadratura su Marcello Cirillo)
• Le esercitazioni in casa dei fratelli Cirillo al sassofono e alla batteria non entusiasmavano i vicini («loro battevano al soffitto con la scopa e noi rispondevamo con una canzone»). Diploma di geometra, 4 esami a Medicina («per rimandare il servizio militare») e tanta gavetta nei piano bar. Nel 1982 l’incontro con Antonio Maiello e nasce il duo ”Antonio e Marcello”. Tre anni dopo con Renzo Arbore in Quelli della notte. Esibizioni in giro per il mondo, mille puntate dei Fatti vostri, la commedia musicale ”Affari di casa”. Nel 1999 si dividono le strade di Antonio e Marcello, che comincia la sua avventura con Michele Guardì e con Mezzogiorno in famiglia. (Inquadratura su Marcello Cirillo)
• La mezza mela di Marcello si chiama Antonella. Colpo di fulmine scoccato in discoteca («per una volta ero là solo per ballare e non per cantare»). Si sono sposati nel 1983. «Antonella è la mia donna ideale nel fisico e nel carattere. Scura con gli occhi chiari, non alta, disponibile, dolce, onesta». Nel 1984 è nata Maria Elisa, nel 1986 è arrivata Maria Sofia, tutte e due liceali. La prima sogna di diventare giornalista musicale come Mario Luzzato Fegiz, la seconda adora gli studi di psichiatria ed il suo mito è il professor Vittorino Andreoli. «Con loro ho un rapporto splendido, di rispetto e di risate, ma credo di essere ancora immaturo per fare il papà». (Inquadratura su Marcello Cirillo)
• Metterebbe il peperincino pure nel caffè («lo adoro e lo coltivo, ne ho 32 piante»). Marcello si considera un mago degli spaghetti alle vongole («li preparo rosati cioè con un’ombra di pomodoro, roba da leccarsi i baffi»). Ammette di essere goloso di tutti i cibi che non fanno gioire il fegato e la linea, dai fritti ai piatti superconditi («inoltre a casa, con tre donne, sono condannato alla dieta perenne»). Comunque Cirillo si mantiene in forma giocando a calcio con la Nazionale attori. (Inquadratura su Marcello Cirillo)
• Allo specchio vorrebbe vedere un Marcello più alto, biondo e con gli occhi azzurri («però piaccio persino così come sono»). Giura di non essere fanatico, ma confessa di rubacchiare le creme idratanti della consorte. Nel suo guardaroba parecchi pantaloni scampanati («li metto per accontentare le mie figlie»), cinque smoking e almeno cinquanta paia di scarpe. «Sono una fissazione, la mia attuale collezione. In realtà vado a periodi. Ho avuto anche la fissazione delle pipe e delle macchine fotografiche». (Inquadratura su Marcello Cirillo)
• Impegnatissimo nei progetti di solidarietà. Come autore-regista-musicista Marcello cura eventi patrocinati dall’Unicef e dal Telefono Azzurro per sensibilizzare sui temi della Carta dei diritti del Fanciullo. Amante degli animali, nella casa di campagna alle porte di Roma ospita il cane RIccardo, il gatto nero Giuliano, il gatto bianco Leonardo, il rospo Valentino. (Inquadratura su Marcello Cirillo)
• Ottimista. Testa tra le nuvole al punto di dimenticare dove parcheggia l’auto. Mani bucate perché il suo motto è ”l’importante è fare vivere bene chi amo”. Marcello perde le staffe solo quando è convinto della malafede altrui. Superstizioso quanto basta per tenere in ogni stanza decine di gufetti (di legno, di pietra, ecc.) per un totale di 400 pezzi. (Inquadratura su Marcello Cirillo)
• Lo considera un marito speciale. «Il nostro segreto dopo anni di convivenza - spiega Antonella, innamoratissima consorte di Marcello - è l’amicizia e la complicità. E anche i fiori che non smette di regalarmi senza nessuna ragione. Un difetto? E’ disordinatissimo. Continua ad abbandonare ogni sera le scarpe in giardino». (Inquadratura su Marcello Cirillo)