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 2016  novembre 11 Venerdì calendario

Vivacissimo

• Vivacissimo. Capobanda. Addirittura un po’ selvaggio. Il piccolo Klaus Davi (cognome completo Mariotti Davi, nato a Biel in Svizzera il 2 settembre del 1966) era una furia di bambino. Papà Umberto, ingegnere, e mamma Lidia, assistente sociale, riuscivano a stento a contenere il suo turbolento entusiamo. Tranquillo, si fa per dire, giusto quando giocava a guardie e ladri, alla caccia al tesoro oppure all’amatissimo Monopoli. (Inquadratura su Klaus Davi)
• Mosca bianca nelle severe scuole elementari svizzere, dove si faceva notare per la quasi totale mancanza di disciplina. Infatti Klaus, con grande disperazione di genitori e maestri, collezionava note in condotta («sacrosante e inevitabili perché mi divertivo a lanciare sassi ai miei compagni»). All’improvviso, e cioé dopo il trasferimento della famiglia Mariotti Davi in Germania, la piccola peste si trasforma. Praticamente diventa un secchione («al punto che odiavo gli intervalli, mi piaceva solo studiare»). (Inquadratura su Klaus Davi)
• Ginnasio in Belgio. Maturità liceale a Bonn. All’epoca l’adolescente Klaus si faceva notare: seguendo una moda ultimo grido andava volentieri in giro con camicie bordate di pizzi e merletti. Gli piaceva l’elettronica ma non rinunciava alla musica di Strauss. Nel 1985 è a Milano per iscriversi a filosofia. Giovane collaboratore di riviste letterarie («già dai tempi della scuola la matematica non mi faceva sognare e sapevo che avrei intrapreso una carriera umanistica»). Nel 1987 all’Unità. Nel 1991 assunzione al Corriere della Sera per l’inserto università e cultura. (Inquadratura su Klaus Davi)
• Catapultato nella pubblicità grazie a Gavino Sanna («in realtà non mi sentivo giornalista»). Dieci anni fa Davi è diventato capo ufficio stampa dell’agenzia Young & Rubicam. Nel 1994 esordisce in video a Sorgente di vita e apre l’agenzia di comunicazione d’impresa Klaus Davi & Co., che ha firmato un numero non indifferente di importanti campagne pubblicitarie. Ormai esperto delle tendenze dei mass media è spesso ospite al Costanzo Show in veste di opinionista. Appuntamento fisso con i suoi approfondimenti di costume a Nonsolomoda su Canale 5. Da lunedì sarà ”l’uomo della notte” di Raitre: gli è stata affidata la rassegna di stampa estera dopo il Tg3 di terza serata. (Inquadratura su Klaus Davi)
• Da sei anni sta con Barbara, direttrice amministrativa d’azienda, dopo tre o quattro storie sentimentali piuttosto importanti. Con lei, bruna, occhi azzurri, è stato quasi un colpo di fulmine. Si sono incontrati sulla spiaggia durante una vacanza a Sestri Levante. Klaus Davi si considera romantico che più romantico non si può: «Effettivamente sono tipo da mazzi di fiori con bigliettini e da regali inaspettati». Si definisce monogamo. E soprattutto pigro. Sarà forse per questo che gli piacciono le ragazze determinate e persino dominatrici («nel privato mi lascio gestire, nel lavoro proprio no»). Fisicamente preferisce le donne non particolarmente alte, scure di capelli, con una bella intelligenza e un altrettanto gradevole decolté. Ma guai a fargli conoscere signore o signorine capricciosette («non sopporto l’isterismo al femminile»). (Inquadratura su Klaus Davi)
• Solo verdura, quantità industriali di frutta fresca. Niente sigarette. Niente vino. «Ad essere sincero mangio poco. Però non resisto ai dolci, cominciando dai cannoli siciliani per concludere con lo strudel». Tanta saggezza a tavola («chiamiamola pure sacrificio che mi costa molto, ma nelle mie vene scorre sangue calvinista») e Klaus riesce a mantenere una linea invidiabile: 73 chili in un metro e 84 di altezza. In cucina proprio non se la sa cavare («a parte il caffé non so fare altro»). (Inquadratura su Klaus Davi)
• Si guarda allo specchio e pensa ”vorrei avere gli occhi celesti”. Per il resto Klaus Davi si piace così com’é. Non ha mai frequentato palestre. Tennis per tenersi in forma. Nei suoi armadi un numero considerevole di abiti classici accanto a giacche esagerate, magari di un bel color rosso fuoco da abbinare coraggiosamente a camicie verdi dorate. Colleziona gilet («i miei sono sicuramente più belli e più fantasiosi di quelli di Renzo Arbore»). La sua casa è un trionfo di bianco, parquet chiaro, neanche l’ombra di un tappeto («e con pochissimi mobili, è vuota per libera scelta, troppo carica di oggetti mi metterebbe angoscia»). (Inquadratura su Klaus Davi)
• Si riconosce una spiccata attitudine ad ascoltare il prossimo («riesco a dimenticare il mio io»). Fedele, tenace. Klaus se la prende soprattutto quando gli altri non hanno considerazione del suo lavoro. Bizzarro il rapporto che ha con i soldi: dimentica semplicemente di averli («e poi mi basta davvero poco per vivere»). Ha preso la patente appena qualche mese fa («non riuscivo mai a trovare il tempo»). (Inquadratura su Klaus Davi)
• Superstizioso da blocco istantaneo, e scongiuri, in caso di incontri ravvicinati con i mici neri. Impulsivo da giudizi affrettati (seguiti da riflessioni profonde). Ipocondriaco da panico se scopre di avere una linea di febbre. Meglio stare alla larga da Klaus in versione arrabbiata («ebbeni sì in quei momenti può volare di tutto»). Un curioso rito di Davi? Per strada saltella cercando di evitare le righe in terra. (Inquadratura su Klaus Davi)
• Dovrebbe evitare il gel nei capelli e prendersi meno sul serio. Gli amichevoli consigli a Davi arrivano da Alfonso Signorini, il simpatico ”perfido” di Chiambretti c’è. «Comunque Klaus - aggiunge il giornalista - è l’uomo della comunicazione del Tremila. Ha una puntualità e una precisione svizzera. Un difetto? Forse è troppo permaloso». (Inquadratura su Klaus Davi)