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 2016  novembre 11 Venerdì calendario

Non ballava coi lupi ma l’avrebbe desiderato

• Non ballava coi lupi ma l’avrebbe desiderato. La piccola Gea Lionello adorava infatti scappare nei boschi per ascoltare («purtroppo solo da lontano») gli ululati degli animali che preferiva. Papà Alberto, grande attore di teatro-cinema-tivvù, e mamma Gabriella erano comunque abituati alle stranezze della bimba che ogni tanto si metteva un fagottello sulle spalle e dichiarava «me ne vado via». (Inquadratura su Gea Lionello)
• Un tipetto particolare che non si faceva abbracciare e sbaciucchiare da nessuno («ero un po’ animaletto e sempre con il muso»). Però Gea (romana, classe 1967, segno dei Gemelli) adorava anche stare al centro dell’attenzione e spesso si metteva a declamare all’improvviso in salotto alcuni pezzi dei copioni di papà Alberto («ad esempio ho imparato quasi a memoria ”L’anatra all’arancia”»). Se non se la filavano annunciava «mi butto di sotto» oppure raccontava barzellette a parenti e amici. (Inquadratura su Gea Lionello)
• Il suo passatempo preferito? Spiare il portiere Salvatore. «Era un gioco che, con le amichette del condominio, chiamavamo ”commando”. Ci nascondevamo, lo osservavamo mentre lavorava e poi ridevamo come pazze. Tutto qui». Un diploma di liceo artistico per assicurarsi il pezzo di carta ma, tra lezioni di danza classica e jazz, già il desiderio di recitare. Ad appena 16 anni Gea, con poco entusiasmo dei genitori («ad essere sincera papà proprio non voleva perché pensava fossi troppo giovane»), si iscrive ad una scuola di teatro. (Inquadratura su Gea Lionello)
• Bene ad un provino di Squarzina e la diciassettenne Gea si ritrova sul palcoscenico de ”La Governante ” di Brancati. Da allora tredici anni di teatro d’autore. La Lionello, tra l’altro, ha recitato PIrandello con la regia di Giuseppe Patroni Griffi. Impegnata per professione e allegra per carattere. Tant’è che nel 1991 Gigi e Andrea la scelgono per una loro commedia brillante. Da sorrisi anche in tivvù nella sit com Io e la mamma con Gerry Scotti e Delia Scala. Dal 1995 si è dedicata al piccolo schermo, da Incantesimo 3 a Ultimo con Raoul Bova. Cinema con Bertolucci e Pompucci fino all’attuale ruolo del commissario capo Regina Orlando ne La Squadra di Raitre. (Inquadratura su Gea Lionello)
• Da tre anni è single e contenta. «Dopo una convivenza durata due anni non vedevo l’ora di rivedere la mia vita, insomma di approfondire la conoscenza di Gea. Inutile aggiungere che sto benissimo». Non ha smesso comunque di guardarsi intorno. La Lionello, che diventa imbranata se le piace un ragazzo, è una passionale con le idee chiare: le piacciono gli uomini alti, non esili («da abbracci avvolgenti»), non sdolcinati, intelligenti e spiritosi. «Non pretendo che sia stupendo e che sfoggi un fisico bestiale con addominali da passerella. Non mi importa se per caso ha pure la pancetta, che può risultare persino sexy. Ma di fronte alla simpatia mi arrendo, io voglio ridere». (Inquadratura su Gea Lionello)
• Nessuna ricetta scritta («conservo giusto quella del paté di fegato che non riesco a ricordare») e da sempre una grande passione per i fornelli che fa dichiarare a Gea Lionello, golosissima di sushi, di considerarsi una cuoca provetta. «Di solito invento, preferisco pasticciare e gli amici, che mi chiamano ”maga delle spezie”, apprezzano molto i risultati». Le sue specialità? Broccoli con mele, paprika e cumino o magari orata al forno insaporita con menta e vari tipi di olive. (Inquadratura su Gea Lionello)
• Odia le palestre perché la annoiano, si tiene in forma con nuoto e tennis («una mano santa per glutei e cosce»). Gea è alta un metro e 73, pesa 59 chili, fuma abbastanza, non disdegna qualche bicchiere di vino doc («a tavola voglio trattarmi bene»). Allo specchio si trova non bella ma interessante («a volte mi vedo strepitosa, a volte somiglio ad una rana»). Bagni turchi e sudate per la pelle. Il suo profumo preferito è al fico («adoro le essenze naturali, qualche mese fa ne usavo addirittura uno al fieno e pompelmo»). (Inquadratura su Gea Lionello)
• Ogni stanza di Gea ha un colore diverso: camera da letto azzurra, cucina lilla. Salotto giallo ma con divani turchesi, tavolo da pranzo rosso e sedie verde pistacchio («e posso assicurare che l’effetto è delizioso»). Pareti vuote, solo un’enorme natura morta in salotto. Negli armadi soprattutto pantaloni. «Non ho uno stile ben definito, passo dal genere rapper all’elegante». (Inquadratura su Gea Lionello)
• Distratta («ho appena smarrito le carte di credito»). Disordinata («non arrivo ai calzini nel freezer, ma poco ci manca»). Tenace, vitale, fan dell’omeopatia («non prendo una medicina da anni»), si offende se non viene capita. Gea, ironica e autoironica, diventa una furia quando si arrabbia («non tengo nulla dentro, sputo tutto, mi lamento ed è garanzia per evitare la gastrite»). (Inquadratura su Gea Lionello)
• Severa con se stessa quando in ballo c’è il lavoro. «Come la maggior parte delle attrici - racconta l’amico Stefano - Gea difficilmente è soddisfatta di quello che fa. E non riesce a trovare pace neppure con la gradazione del colore dei capelli. Però è simpatica, disponibilissima e ospitale. Davvero indimenticabili le sue cene». (Inquadratura su Gea Lionello)