Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 28 giugno 1999
Edoardo Raspelli, maturando di 29 anni fa: «Avevo impiegato sette anni per arrivare alla maturità
• Edoardo Raspelli, maturando di 29 anni fa: «Avevo impiegato sette anni per arrivare alla maturità. [...] I professori adoravano quel ragazzo biondo e segaligno che aveva impiegato così tanto tempo fatica e sacrificio pur di uscire da quel liceo che gli aveva incusso per anni terrore e depressione. [...] Ed ora, 29 anni dopo, un’altra maturità classica, sconvolgente, coinvolgente, emozionante, quella di mia figlia Simona, ritratto sputato di suo padre fin da bambina, carognetta quasi quanto lui, palato straordinario (molto più del mio) e mano fatata nello scrivere di getto, una dopo l’altra, centinaia di righe su letteratura italiana, critica, filosofia e greco [...] L’altro giorno, dopo tanti anni, Simona ha avuto bisogno di me: mi ha chiamato da parte e mi ha raccontato la sua affascinante tesina sul Simbolismo, piena di ricerca, di arguzie personali ma, anche, carica di fatica e sudore intellettuale».
• Sono questi del ’99 i primi esami dopo la riforma. Giovanni Raboni: «Le riforme scolastiche hanno, a quanto pare, la strana, insidiosa caratteristica che non ce n’è una che, di fatto, e a dispetto delle più lodevoli intenzioni, non finisca col peggiorare le cose».
• Il punteggio per valutare i candidati al nuovo esame di Stato è espresso in centesimi (voto di sufficienza: 60/100): un massimo di 15 punti per ciascuna delle tre prove scritte, e un massimo di 35 per l’orale. Gli altri 20 punti sono per il credito scolastico (punteggio maturato durante l’anno) e quello formativo delle attività extrascolastiche (3 punti). Infine la commissione potrà aggiungere un ”bonus” di 5 punti nel caso in cui lo studente abbia raggiunto i 70 punti.
• I crediti extrascolastici riguardano «qualificate esperienze extra scolastiche, debitamente documentate, dalle quali derivino competenze coerenti con il corso cui si riferisce l’esame di Stato». «Si sono avuti consigli di classe che non hanno valutato la partecipazione a seminari universitari, pur inerenti le materie di studio, poiché giudicata ”uditiva” e non ”attiva” diversamente dalle attività sportive o di volontariato; altri hanno rifiutato di valutare la partecipazione a stage o corsi che non avrebbero potuto essere conseguiti dai meno abbienti; chi ha attribuito maggior punteggio ad attività invernali rispetto a quelle estive, in quanto comportanti maggior sacrificio».
• Rifondazione Comunista ha fatto approvare una disposizione che prevede l’innalzamento del credito formativo oltre i tre punti se lo studente durante il triennio si è impegnato a recuperare «situazioni di svantaggio» legate a gravi situazioni familiari o personali. Questo comma non ha trovato applicazione. Rosario Drago, dirigente scolastico e responsabile del settore legislativo dell’Associazione nazionale presidi: «Oltre alla sarabanda dei certificati per l’attribuzione del credito formativo - che hanno mobilitato parrocchie e palestre - rischiavamo di dover fare i conti con un mare di certificati medici e degli assistenti sociali».
• Come si forma il punteggio maturato nell’anno scolastico: al 6 corrisponde un punteggio da 8-11, a 6/7 da 11-14, a 7/8 da 14-17, a 8/10 da 17-20: « stato rilevato che la coincidenza del punto massimo della fascia inferiore col punto minimo della fascia superiore può dare luogo a una valutazione non equa, soprattutto può ingenerare negli alunni il sospetto di avere subito un trattamento ingiusto. Quale sostanziale differenza c’è tra il 17, punto apicale della fascia 14-17, e il 17, punto più basso della fascia 17-20?».
• Con la riforma si portano agli orali tutte le materie. Rosario Drago: « vero: gli studenti hanno studiato di più. Ma non sappiamo ancora se hanno anche imparato di più; perché i curricoli di studio, quanto a numero e contenuti delle materie, sono diventati intollerabili. Sono un ”blob” nozionistico”».
• La prova scritta d’italiano prevedeva sei tracce dattiloscritte in otto fogli «scritti fitti fitti». «Il nuovo esame prende atto della realtà: la nostra è la civiltà della lettura. I temi non si dettano più, si distribuiscono in fotocopia» (molti istituti hanno acquistato la nuova fotocopiatrice o il ciclostile elettronico, capace di sparare 100 fogli a minuto).
• Giorgio Bocca sul tema da svolgere in forma di articolo di giornale: «Tra le altre cose questa prova suona un po’ a beffa in un paese in cui si entra nel giornalismo solo per raccomandazioni».
• «Là dove il sapere diventa lo scopo, e il profitto il metro per misurarlo la scuola fallisce, perché livella, quando non mortifica, soggettività nascenti, in nome di un presunto saper oggettivo che serve a dare identità più ai professori che agli studenti in affannosa ricerca [...] Diciamolo chiaramente: la vera riforma della scuola non parte dall’esame di maturità che, così com’è combinato, sembra più idoneo a misurare la prontezza dei riflessi degli studenti che il loro livello di formazione. [...] La vera riforma incomincia con la selezione e con la formazione degli insegnanti, affinché il disinteresse emotivo e intellettuale di molti di loro non sia l’unica cosa che si trasmette allo studente».