Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 11 novembre 2016
Caro Andre, benvenuto tra gli Immortali
• Caro Andre, benvenuto tra gli Immortali. La Repubblica 5 settembre 2006. New York. Il ritiro di Agassi ha retrocesso alle seconde pagine l´uragano Ernest e i quotidiani necrologi che non cessano di giungere dall´Iraq. Campeggia, la sua foto, su tutti i quotidiani, dal New York Times allo Washington Post, e la grande Hall of Fame chiede ai suoi associati, lo Scriba e Collins, una classifica dei Primi Dieci contemporanei, dei protagonisti di un´era che si potrebbe definire delle Racchette Spaziali.
Gianni Clerici
• Pete Sampras, Usa, 1971, 14 Slam. Fu, la sua, la potenza più esplosiva del tennis contemporaneo, certo incoraggiata, sulla battuta, dal perfezionamento e dall´ampliamento dell´area delle racchette in grafite. Fortunato nell´incontrare un grande allenatore dilettante, il dottor Fisher, che lo costrinse ad un rovescio a una mano, tanto più adatto per le discese a rete. Incredibilmente capace di condividere la sua vita sportiva con un´ereditaria anemia mediterranea, non trovò tuttavia, come altri attaccanti quali Connors, Becker, Lendl, la regolarità per affermarsi nel più duro dei tornei, sulla più lenta delle superfici: il Roland Garros. E´ questa, nonostante il suo record negli Slam, la lacuna che impedisce di classificarlo come il migliore di tutti i tempi. Capace comunque di affermarsi a Wimbledon del ´93 al 2000 smarrendo soltanto un match contro Krajicek, altro terribile giardiniere.
Gianni Clerici
• Bjorn Borg. Svedese, nato nel 1956. 11 Grand Slam. Il suo nome, tradotto, significa Orso e Roccaforte, e rende bene l´idea di un difensore inattaccabile , se non da geni della rete, quali McEnroe, o il nostro Panatta. Bjorn fu il primo ad usare racchette composite, legno mescolato a plastica, con uno scheletro di grafite. Pesantissime, oltre le 14 once, che gli consentirono di sviluppare per primo un movimento rotatorio sul diritto, mentre il rovescio gli fu gentilmente offerto dalla pratica giovanile dell´hockey su ghiaccio. Atleta capace di emergere in qualsiasi altro sport (batté Edwin Moses in un amichevole mille metri), Borg dominò dal 1975 all´81, vincendo non solo 6 Roland Garros, ma 5 Wimbledon, con sbalorditivo adattamento dei suoi gesti a prati. La fine della sua carriera fu causata, al di là di sfortunate scelte umane, dall´arrivo di McEnroe, che lo scoraggiò nella finale di Wimbledon 1981.
Gianni Clerici
• Jimmy Connors. Usa, nato nel 1952. Mancino. 8 Grand Slam, di cui cinque a New York. Utilizzò, per primo, una racchetta metallica, la T2000 derivata da un´invenzione del grande Lacoste, con un ovale ancora simile alle lignee. La sua grande annata fu il 1974, quando una squalifica della Federazione Internazionale gli impedì, forse, un successo a Parigi che l´avrebbe ammesso al poker del Grand Slam. Precursore, se non inventore, del rovescio bimane, mai si arrese alla superiorità di Borg, né, come l´Orso si fu ritirato, a quella di Mac. Non meno antisportivo di Mac, non meno disonesto nel carpire punti, riuscì ad incendiare come nessuno, eccettuato Agassi, il pubblico del nuovo Flushing Meadows, inaugurato nel 1978.
Gianni Clerici
• Ivan Lendl, 1960, Ostrava. 8 Slam. Figlio d´arte, la fuga dalla Cecoslovacchia comunista non fu estranea al trauma che causò ben quattro sconfitte negli Slam, prima dell´affermazione a Roland Garros 1984, storico match che negò a Mac, in vantaggio quasi decisivo, la miglior chance di accedere al Mondiale Rosso. Avrebbe dato qualsiasi cifra per raggiungere una vittoria a Wimbledon, che le armi di regolarista sempre gli negarono.
Gianni Clerici
• Andre Agassi (Usa). Pronosticato campione sin dalla culla, fu dirottata infelicemente dal coach Bollettieri dall´istintivo serve and volley, per divenire tuttavia il più razzente attaccante da fondo dell´Era contemporanea. Già semifinalista di due Slam a diciotto anni, la sua carriera subì slanci e contronde per ragioni extrasportive e sentimentali. La rivalità con Sampras lo vede perdente, per sei Grand Slam a tre, e venti match a quattordici. E tuttavia Andre è stato capace di spalmare i suoi Slam su tutte le quattro superfici, a differenza di Pete. Carriera ammirevole, di un niente seconda ad un altro immortale, Big Bill Tilden, capace di vincere Wimbledon a trentasette anni. Nel 1930. Altri tempi.
Gianni Clerici
• Roger Federer, Svizzera, 1981. 8 Slam. Il sottotitolo di queste notarelle andrebbe definito Slam in corso. Fra sei giorni, infatti, questo nuovo fenomeno si potrebbe essere issato a nove. Gli resterebbero quindi a disposizione altri cinque anni, per raggiungere i trentuno di attività di Sampras, e eguagliarne, o superarne, il record. Ancor più completo di Pete, più creativo, anche se un tantino meno esplosivo, Federer è afflitto di analoga impotenza sul rosso, dove ha peraltro raggiunto almeno la finale, quest´anno, perdendola da un Nadal che è in attesa di essere ammesso in questo gruppo di Immortali.
Gianni Clerici
• John McEnroe. Usa 1959. (7 Slam). Il più creativo dei contemporanei, in grado di prescindere dalla muscolarità dilagante dei nostri tempi. Mancino, capace di scoraggiare Lendl, di sfruttare al meglio l´erba di Wimbledon (tre titoli) e l´atmosfera di New York (quattro titoli) Mostro di talento, di egocentrismo.
Gianni Clerici
• Mats Wilander. Svezia, 1964. (7 Slam). Secondo soltanto al suo connazionale Borg per doti podistiche, imbattibile oltre le quattro ore di gioco, ebbe l´intelligenza di alternare ad un nativo rovescio bimane un gesto ad una sola mano. Mancato il poker nel 1988 per inadeguatezza all´erba, parve appagato da quella grande stagione, e si lasciò sedurre da divagazioni oppiacee.
Gianni Clerici
• Boris Becker. Germania, 1967 (6 Slam). Nato per errore fuori dalla Gran Bretagna, non fu meno volleatore di Edberg. Più precoce, vinse Wimbledon a diciassette anni, e raggiunse per sette volte la finale. Soprannominato Bum Bum da cronisti incompetenti, ebbe, oltre al vigore, manina fatata.
Gianni Clerici
• Stefan Edberg. Svezia, 1966. (6 Slam). Stupendo volleatore, rovescio angelico, perenne eleganza e correttezza, si implicò in una fiera rivalità con Boris Becker in tre deliziose finali, vincendone due. Ultimo rappresentante, insieme con l´avversario, di una specie di tennista ormai scomparsa, il serve and volleyer.
Gianni Clerici