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 1999  agosto 23 Lunedì calendario

Emanuele Scieri 26 anni, è il parà di Siracusa trovato morto lunedì 16 agosto nella caserma Gamerra di Pisa

• Emanuele Scieri 26 anni, è il parà di Siracusa trovato morto lunedì 16 agosto nella caserma Gamerra di Pisa. Il cadavere si trovava ai piedi di una torre di asciugamento dei paracaduti, luogo usato spesso dai ”nonni” per le prove di coraggio che servono a esere accettati nel corpo d’élite. La morte risaliva a tre giorni prima, l’autopsia ha stabilito che il parà ferito per le cadute riportate dalla caduta è rimasto agonizzante parecchie ore. Lo Scieri, laureato in giurisprudenza, avrebbe voluto diventare ufficiale ma non avendo superato la selezione aveva chiesto di frequentare l’addestramento dei paracadutisti, dove era arrivato la mattina di venerdì 13 agosto.
• Qualche anziano gli ha ordinato di salire sulla scala che porta in cima alla torre dalla parte non protetta issandosi solo con le braccia: lo si fa con le scarpe legate tra loro in modo da rendere impossibile l’uso dei piedi. Scieri aveva le scarpe slacciate e gli inquirenti sospettano che qualcuno abbia sciolto il nodo dopo la caduta (sembra inverosimile che le portasse di proposito in questo modo). Nel marsupio sono state trovate ricette per farmaci antidepressivi.
• Falco Accame, ex ufficiale di Marina: «Hanno scoperto il corpo dopo tre giorni per avere il tempo di accordarsi sulla versione da dare. Come può un soldato restare in terra per tre giorni all’interno di una caserma senza che nessuna ronda lo trovi? Come si può rispondere a chi lo cerca che non sa se sia dentro o fuori? Se qualcuno muore in un albergo e lo trovano dopo tre giorni il giudice arresta tutti e chiude l’albergo».
• Il generale Calogero Cirneco, comandante della caserma addestrativa ”Gamerra” di Pisa (rimosso dall’incarico alla fine della settimana scorsa). I Verdi hanno chiesto lo scioglimento della ”Folgore”. «Questa è un’assoluta sciocchezza». Prego? «Si, chi dice questo sa cosa sembra?» Cosa? «Il marito che per fare dispetto alla moglie si taglia i co... Ci siamo capiti». Generale, credo sia meglio che si spieghi. «Dico questo perché sono una persona sincera. E allora tanto vale dirsi le cose come stanno. E in questo paese le cose stanno in questo modo. Bisogna decidere se si vuole formare dei paracadutisti o dei seminaristi. Se si vuole una forza armata di pronto intervento o degli effemminati con divise da effemminati». E c’è bisogno di sopportare il nonnismo per formare una Forza armata? «Ma chi lo sopporta? Io no. Ho 52 anni, moglie e figli. A me a fine mese cosa torna del nonnismo? Nulla. Per me il nonnismo è un problema e Dio solo sa quanto facciamo in questa caserma per fronteggiarlo».
• «Di fronte a un’inchiesta in corso il dovere di ogni buon ufficiale è quello di mantenere il massimo riserbo. Cirneco, invece, ha parlato. E ha detto qualche frase di troppo». Quale in particolare? «Battute del tipo, ”dieci flessioni per ordine dei nonni non hanno mai fatto male a nessuno” non possono essere tollerate: sono espressioni di un’indulgenza decisamente fuori posto» (Massimo Brutti , sottosegretario alla Difesa a Roberto Zuccolini).
• « fatale tener conto dell’immagine dell’ufficiale sovrappeso. Mentre parla con tono enfatico, noi vediamo l’immagine fisica di qualcuno che, da tempo, non si esercita a fianco con i suoi uomini. Da tempo vive a molti piani e a molti corridoi di distanza dall’ultima recluta. fatale allora che, nel vasto spazio intermedio fra l’alto e il basso si formino posti di blocco più gravi e insuperabili della normale gerarchia dei gradi. Il tono, così come mi è parso di sentirlo in televisione, è un tono da Padreterni. C’è un fastidioso accento assoluto che racconta di un rigoroso distacco dalla vita dei cittadini, di una presunzione formata non dal legittimo orgoglio professionale ma essenzialmente dalla solitudine. Quanto alle cose che dicono, suscita allarme un’inclinazione vecchia, stantia a dare stoccate sprezzanti al politico che si è permesso di mettere il naso nelle loro faccende che, è bene ricordare, sono le nostre faccende, le faccende di giovani che saranno reclute o volontari, di genitori, di cittadini votanti, di contribuenti».
• Il nonnismo c’è sempre stato. « nato con le compagnie di ventura, con gli eserciti napoleonici. C’è sempre stato un anziano che dominava i nuovi arrivati, ma gli insegnava anche a sopravvivere in quanto l’addestramento era approssimativo. Poi il fenomeno è degenerato. Nel ’49 alla scuola militare ho dovuto sopportarlo in maniera pesante. A salvarci è stato il ’68. I giovani, e le vittime, si sono riscattati, hanno tirato giù dalla cattedra le autorità gratuite» (Il Generale Franco Angioni).
• L’assurdità del nonnismo si salda con le pessime condizioni nelle quali viene complessivamente gestito il servizio di leva. «Gran parte del tempo viene perduto in rituali insignificanti o in prestazioni extra ordinem a vantaggio delle famiglie di ufficiali e sottufficiali (trattandosi di manodopera a costo zero) e persino il tempo è trasfigurato, venendo regolato esclusivamente nella prospettiva della agognata ”alba”, in cui il supplizio finirà».
• Il nonnismo è un’indispensabili idiozia. «In caserma si converte la stupidità genericamente diffusa e, per così dire, spontanea, in quella forma specifica di stupidità che è funzionale alla disciplina militare. Il cosidetto nonnismo non è infatti che la forma organizzata e tramandata di questa indispensabile idiozia».
• Ettore Gallo, ex presidente della Corte Costituzionale, ha presieduto la commissione governativa per far luce sulle presunte violenze dei parà in Somalia. Quale impressione ha tratto dalla ”Folgore”? «Talvolta ci imbattevamo in espressioni poco simpatiche, ricordi dell’imperialismo fascista [...] Purtroppo resiste un vecchio malcostume e una vecchia maleducazione, e questa storia degli anziani che aggrediscono queste povere reclute che arrivano spaurite, certo non è bella».  un problema solo della ”Folgore”? «Certo che no. [...] Se lei pensa ai Marines o alla Legione straniera, beh, là è peggio... Ma non per questo vengono sciolti. Ci sono poi i momenti in cui servono eccome, e allora capisco che si porti un po’ di pazienza. Ma non troppa. Bisogna che i militari si distinguano per il coraggio e non per la ferocia». Ha letto lo ”Zibaldone – del generale Celentano? «Oh sì, Dio mio, non me ne parli. Una cosa tremenda, io lo avrei subito allontanato. Uno che nel duemila la pensa così...».
• I parà all’Italia ufficiale non sono mai piaciuti. «Li ha sopportati ma non li ha mai amati. Per Italia ufficiale si intende quell’insieme di pratiche e convinzioni che fanno sì che si abbia un esercito ma non per fare la guerra, si celebrino le sconfitte ma non le vittorie, si vantino le virtù civili, l’italiano brava gente, ma non le glorie militari. L’Italia ufficiale va al cinema a vedere i top gun, applaude i marines o i baschi rossi inglesi, cade in deliquio di fronte alle ”bombe intelligenti” ma l’idea di avere un corpo scelto non le va giù. Non è un’idea democratica, non profuma di pace, non corrisponde al cliché modaiolo e vitaiolo che ci siamo dati: sbruffoni, eleganti, buongustai, inventivi, simpaticamente cialtroni. Più che una nazione un prêt à porter, l’italian style [...] Un Paese civile, e quindi un Paese normale, di un corpo scelto qual è la Folgore farebbe la punta di diamante di un sistema difensivo riplasmato sulle necessità del nuovo mondo che ci circonda [...] Chi teme lo scioglimento della Folgore si rassicuri: questo è un paese che non è in grado di sciogliere i nodi delle scarpe economiche e istituzionali, figuriamoci se trova l’atto di imperio per chiuder qualcosa che fa comunque parte, anche se obtorto collo, della sua storia. Chi lo auspica, si tranquilizzi, se ha pazienza ne raccoglierà con il cucchiaino i resti fra qualche anno».