Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 11 novembre 2016
Il re di Francia Luigi XV, detto ”il Beneamato”, proprietario, secondo Giacomo Casanova, di "una bellissima testa, mirabilmente piantata sul collo", sposato con la principessa polacca Leszczynska, di sette anni più vecchia, che si rifiutava di assolvere al dovere coniugale rimproverandolo di puzzare di champagne
• Il re di Francia Luigi XV, detto ”il Beneamato”, proprietario, secondo Giacomo Casanova, di "una bellissima testa, mirabilmente piantata sul collo", sposato con la principessa polacca Leszczynska, di sette anni più vecchia, che si rifiutava di assolvere al dovere coniugale rimproverandolo di puzzare di champagne.
• Vezzi. Nel 1744 moriva Madame de Châteauroux, favorita di Luigi XV, succeduta alla sorella maggiore Madame de Mailly che aveva il vezzo di dormire ingioiellata ma piangeva di continuo, pure la notte (il sovrano, svegliato dai singhiozzi, si alzava per un atto di penitenza e subito dopo tornava nell’alcova).
• Cocchio rosa. Tra le aspiranti al ruolo di nuova favorita del re, Madame Le Normant d’Etiolles, ventiquattro anni, alta, vita snella, occhi grigi, fluenti capelli castani, irresistibili fossette sulle guance ogni volta che sorrideva scoprendo denti bianchissimi. Per farsi notare dal re, impegnato in una battuta di caccia vicino al suo piccolo castello d’Etiolles, ebbe l’idea di comparire sempre sulla sua strada vestita di azzurro in un cocchio rosa, o di rosa in un cocchio azzurro.
• Domino nero. Il 25 febbraio 1745, durante un ricevimento a Versailles, il re, mascherato da tasso, invitò Madame Le Normant d’Etiolles a un altro ballo in costume fissato all’Hôtel de Ville il 28 febbraio. I due, irriconoscibili perché indossavano un domino nero, proseguirono la notte in casa di lei, in rue Croix-des-Petits-Champs. Nel maggio successivo, la signora ottenne dal re il marchesato di Pompadour e si separò dal marito Monsieur Le Normant d’Etiolles.
• Seduttori. "Luigi XV aveva una bellissima testa, mirabilmente piantata sul collo. Mai pittore fu così abile da rappresentare efficacemente il movimento che faceva col capo il monarca quando si voltava a guardare qualcuno. Fui certo che Madame de Pompadour si fosse innamorata di quel viso a prima vista" (Giacomo Casanova).
• Corte. Madame de Pompadour fece l’ingresso ufficiale a corte il 14 settembre 1745, accompagnata da due madrine scelte dal re. L’incontro con la regina risultò eccezionalmente lungo: furono contate ben dodici frasi. Da allora Madame de Pompadour rese omaggio ogni giorno al re, alla regina, agli altri componenti della famiglia reale, ebbe il diritto di salire sulla carrozza del sovrano e della sua consorte, fu invitata a tutte le cene negli appartamenti del re e a tutti i balli della sovrana.
• Scaletta del re. Dal 1738 il re, per trovare intimità, fu spesso costretto a rifugiarsi nel guardaroba. Sentendosi a disagio nella sontuosa camera del Re Sole, in cui si sottoponeva alle cerimonie pubbliche del lever (risveglio) e del coucher (preparazione alla notte), dormiva in una camera più modesta dove si svegliava prima del lever ufficiale. Per accedere ai petits cabinets, i suoi appartamenti privati, si passava dalla "scaletta del re", che dava su un cortile interno. Madame de Pompadour non ne aveva bisogno: il suo appartamento comunicava con quello del re, inoltre poteva servirsi di un apposito ascensore costruito a suo tempo per Madame de Châteauroux. Dopo la toilette era il re a scendere dall’amante, dove restava fino all’ora della messa, poi tornava da lei e insieme mangiavano minestra e cotoletta.
• Notti. In tutto il 1750 Luigi XV trascorse a Versailles solo cinquanta notti (sessantatré l’anno successivo): il resto del tempo lo passava in altri castelli con la favorita.
• Regina. La regina non era ostile a Madame de Pompadour, perché da quando era diventata l’amante del consorte questi era più premuroso anche con lei e sovvenzionava generosamente le sue opere di carità.
• Recite. Tra le trovate di Madame de Pompadour per mantenere il favore del sovrano, fondare una compagnia teatrale in cui riservarsi il ruolo di protagonista (una sera il re si divertì al punto da esigere una replica in presenza della regina, nel teatro allestito nei suoi appartamenti privati).
• Doveri. "La vita che conduco è terribile. Riesco a trovare a malapena un minuto per me, tra prove e rappresentazioni e, due volte alla settimana, continui spostamenti sia al piccolo castello sia alla Muette e via dicendo. Doveri considerevoli e indispensabili: la regina, il delfino, la delfina... tre figlie e due infante. Giudicate voi se è possibile avere un attimo di respiro e compiangetemi" (da una lettera di Madame de Pompadour a madame de Lutzelbourg).
• Madam-putain. I figli di Luigi XV avevano soprannominato la Pompadour ”Madame-putain”.