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 1999  luglio 17 Sabato calendario

Planetario

• Ariete. Secondo un mito greco del IV secolo avanti Cristo, Ammone, per ottenere la protezione di Dioniso, camminò col suo gregge dall’Africa fino in Egitto e così insegnò agli uomini il mestiere del pastore. Dioniso, in segno di gratitudine, gli donò un pezzo di terra e incastonò un ariete nel firmamento. Gli antichi, per infondere energia ai bambini appena nati, li appendevano nella naca, specie di bozzolo fatto col vello d’ariete. Il rito della naca si celebra tuttoggi in Basilicata (il bozzolo, però, è in vimini).
• Toro. In Egitto il sole nascente era rappresentato da un vitello che, col passare delle ore del giorno, si trasformava in un toro maestoso. Presso i babilonesi e gli Ittiti, il toro era sacro al dio della pioggia e della fecondità.
• Gemelli. Quando Zeus trasformò Castore e Polluce in stelle, Poseidone donò loro dei cavalli bianchi e il potere di salvare i naufraghi. Plinio il Vecchio racconta di stelle che durante la notte si posano sugli alberi delle navi: se appaiono in coppia, sono segno di buon augurio. Nel Medioevo queste stelle diventano i fuochi di sant’Elmo, deformazione di sant’Erasmo di Formia, protettore dei marinai.
• Cancro. Mentre Ercole lottava contro l’Idra di Lerna un granchio uscì dalla palude e cercò di morderlo. L’eroe lo calpestò e ne fece poltiglia. Giunone, nemica di Ercole, volle salvare il granchio dandogli un posto tra le stelle. In Mesopotamia la costellazione del Cancro era detta AL.LUL, che significa granchio, ma il suo simbolo era anche la tartaruga. In Grecia la costellazione era simboleggiata dal granchio, dal gambero, da vari crostacei di mare e d’acqua dolce ma anche dal polpo. Secondo alcuni studiosi tutti questi animali, avendo in comune la lentezza, simboleggiano il rallentamento apparente del Sole quando raggiunge il segno solstiziale.
• Leone. Secondo alcuni studiosi furono gli egizi, nel IV millennio a.C., ad associare la figura astrale del Leone al solstizio d’estate: i leoni del deserto infatti, per fuggire alla siccità, si riversavano nella valle del Nilo proprio quando il fiume stava per straripare (l’arrivo del Leone, quindi, come annuncio della piena). Sui cancelli che aprivano le chiuse dei canali di irrigazione, erano spesso scolpite teste di leone. Della costellazione del Leone fa parte un ammasso di stelle non troppo brillanti dette Chioma di Berenice. Berenice, moglie del faraone Tolomeo III, bellissima, era apprezzata soprattutto per i capelli biondo ambra, rari nell’Africa settentrionale. Quando Tolomeo partì per la guerra contro la Siria, Berenice fece voto di tagliarsi la chioma se il marito fosse tornato a casa incolume e vittorioso, voto che mantenne al ritorno del re. Deposte nel tempio, le trecce di Berenice sparirono misteriosamente. Gli astrologi placarono il furore di Tolomeo mostrandogli la "nuova" costellazione: la chioma di Berenice era stata sollevata alla gloria del firmamento.
• Vergine. La Vergine è la seconda costellazione in ordine di grandezza (è superata dall’Idra, che però è meno luminosa). Ha le sembianze di una donna alata che tiene in mano una spiga di grano. La cristianizzazione di questo segno fu piuttosto semplice: nel suo "periodo" si svolgono due feste dedicate alla Madonna, l’8 settembre (Natività della Beata Vergine) e il 12 settembre (Santissimo Nome della Beata Vergine). La Regina Coeli cristiana ha ereditato molti simboli precristiani, tra cui la spiga di grano.
• Bilancia. La Bilancia è l’unico segno zodiacale che non ha le sembianze di un essere vivente (la sua raffigurazione si deve ai Sumeri). E’ simbolo di equità universale e spirito di giustizia. Il periodo del segno si armonizza al suo significato: nei giorni della Bilancia la durata del giorno e della notte è quasi pari.
• Scorpione. Artemide uccise Orione che si era gettato in mare per sfuggire allo Scorpione. Poi volle porre entrambi nel cielo, per sempre, uno di fronte all’altro. Quando Orione tramonta il suo aggressore, Scorpione, sorge.
• Sagittario. E’ quasi sempre raffigurato, nelle antiche mappe del cielo, come un arciere col corpo di cavallo e il torso umano, che tende l’arco verso lo Scorpione. In India, però, è indicato semplicemente come un arco con una freccia. In Mesopotamia era un "ippocentauro" con le zampe posteriori d’aquila.
• Capricorno. Il Capricorno è un animale fantastico, per metà capro e per metà pesce. Per i Greci era un travestimento del dio Pan. La figura del capro con corpo di pesce fa parte della tradizione sumerica (era l’immagine del dio Ea).
• Acquario. L’Acquario viene rappresentato come un uomo che porta un’anfora sotto un braccio e con l’altra mano sorregge il lembo di un mantello oppure un’assicella. Secondo molti miti quell’uomo è Ganimede, il giovane pastore così bello da far innamorare Zeus (nell’Olimpo Ganimede è il coppiere degli dei, Zeus lo fece rapire da un’aquila e gli donò l’immortalità incastonandolo nel firmamento).
• Pesci. Le due figure che compongono la rappresentazione del segno dei Pesci si chiamano Austrinus e Boreus, e nuotano in direzioni contrarie. In sumerico la costellazione dei pesci era chiamata KUN.MES, che significa "code". Era composta da un pesce (l’attuale Boreus) e da una rondine (l’attuale Austrinus) con le code che si toccavano.