Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 6 agosto 2005
Olivetti
• Idealisti. Diventato direttore dell’azienda familiare nel 1932, e presidente nel 1938, Adriano Olivetti assomigliava più alla madre, Luisa Revel, di origine valdese, donna religiosa e inquieta, che al padre Camillo, famiglia ebraica di appartenenza, commercianti e proprietari terrieri: "Tu hai preso più dai Revel che dagli Olivetti. La tua mente è portata alle ideologie più che alle cose pratiche, al pensiero più che all’azione" (Camillo Olivetti).
• Socialisti. Camillo Olivetti, ingegnere industriale, spiccate capacità manuali, era solito affiancare gli operai per istruirli sugli ingranaggi delicati delle macchine da scrivere. Inventore della M 1, la prima macchina da scrivere prodotta industrialmente in Italia, era un socialista militante: membro del Consiglio comunale di Ivrea, dall’agosto 1919 all’ottobre 1920 fu editore del settimanale ”L’azione riformista”.
• Ristrutturazione. Laureato in ingegneria chimica nel 1924, dall’agosto 1925 al gennaio 1926 Adriano Olivetti visitò centocinque fabbriche negli Stati Uniti per farsi un’idea del capitalismo industriale. Assimilati i Principi di organizzazione scientifica del lavoro, di Frederick Winslow Taylor, nel 1927 avviò la ristrutturazione aziendale, per passare dalla dimensione artigianale alla produzione di massa, e abbandonò il modello gerarchico a struttura piramidale per un’organizzazione funzionale avvalendosi di specialisti tecnici usciti da università e politecnici: alla fine della sua razionalizzazione, attuata sotto lo sguardo del padre, per produrre una macchina da scrivere ci volevano quattro ore e mezzo anziché dodici.
• Cento. Morto il padre da tre anni, nel 1946 rivoluzionò il ciclo produttivo, ultimando il processo nel 1958, quando l’impresa compiva cinquant’anni. Assegnando il valore cento registrato nel 1946 ai principali valori aziendali, il capitale fisso passò a 1.050, l’investimento per una unità lavorativa a 453, la produzione per ora-uomo a 479, l’esportazione a 1.787, l’occupazione a 258, i salari medi a 386.
• Immagine. "Adriano è stato il primo a comprendere l’importanza del design di prodotto, dell’immagine pubblicitaria, dei negozi" (Renzo Zorzi, responsabile dal 1965 al 1986 dell’immagine dell’impresa). Aperto un negozio Olivetti nel 1954 sulla Quinta Strada di New York, fece installare fuori una macchina da scrivere, un foglio di carta nel rullo, con l’invito ai passanti di fermarsi per scrivere un messaggio.
• Immagine/2. "L’immagine è il processo che consente di proiettare, come su un grande schermo cinematografico, la filosofia di un’impresa. Non prende forma nulla di posticcio, ma viene alla luce soltanto ciò che è reale" (Adriano Olivetti).
• Estetica. "L’estetica industriale deve improntare di sé ogni strumento, ogni espressione, ogni momento dell’attività produttiva, e affermarsi, nella più complessa espressione, nell’edificio della fabbrica che l’architetto deve disegnare sulla scala dell’uomo, e alla sua misura, in felice contatto con la natura, perché la fabbrica è per l’uomo, non l’uomo per la fabbrica" (Adriano Olivetti, nel 1955, durante il discorso tenuto a Milano, ricevendo il Compasso d’oro, premio istituito un anno prima dalla Rinascente e dall’ADI, l’Associazione per il Disegno industriale).
• Assolutezza. "Il potere di Adriano era assoluto, ma veniva mitigato dal raziocinio e dai conti del dottor Pero" (Nerio Nesi, direttore dei Servizi Finanziari dell’azienda dal 1958 al 1970, riferendosi a Giuseppe Pero, dirigente amministrativo, assunto subito dopo la laurea da Camillo Olivetti).
• Musei. L’Olivetti fu la prima industria a entrare nel Metropolitan Museum of Modern Art di New York, che nel 1952 espose le sue macchine da scrivere e le sue realizzazioni grafiche.
• Calcolatori. Prima in collaborazione con l’Università di Pisa, poi autonomamente, nel 1954 l’Olivetti investì in un progetto per realizzare il primo calcolatore italiano, affidandolo a Mario Tchou, che nel 1957 mantenne la promessa di portarlo a compimento in tre anni, creando la ”macchina zero”, un prototipo con tecnologia a valvole, perfettamente funzionante. La produzione in serie e l’entrata sul mercato arrivò nel 1959, quando fu esposta alla Fiera di Milano la Elea 9003, calcolatore con tecnologia a transistor disegnato da Ettore Sottsass (il primo fu venduto alla Marzotto).
• Trombosi. Adriano Olivetti morì all’improvviso, per una trombosi cerebrale, su un treno diretto in Svizzera, il 27 febbraio 1960.
• Matti. "Adriano? Adriano è matto" (Cesare Musatti).