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 2005  gennaio 30 Domenica calendario

Nel 1948 la senatrice socialista Lina Merlin propose di chiudere le case di tolleranza in base a tre articoli (2, 32 e 41) dell’allora recente Costituzione

• Nel 1948 la senatrice socialista Lina Merlin propose di chiudere le case di tolleranza in base a tre articoli (2, 32 e 41) dell’allora recente Costituzione. La battaglia in Parlamento durò dieci anni: nel 1958, con la legge Merlin, cessò la ”prostituzione di Stato”. Fino a quel momento, infatti, il ”mestiere più antico del mondo” veniva esercitato in case chiuse legalmente registrate (nel 1958 i bordelli erano 560). Qui le lucciole venivano sottoposte a controlli sanitari periodici e avevano l’obbligo di pagare le tasse sui proventi delle loro prestazioni. Dopo la Seconda guerra mondiale l’Onu stabilì che doveva cessare lo sfruttamento della prostituzione in tutti i Paesi membri e l’Italia dovette adeguarsi. Ma le resistenze furono enormi: oltre al fatto che le prostitute avrebbero esercitato la loro professione per strada e senza controlli, si pensava che con l’abolizione delle case di tolleranza ci sarebbe stata una diffusione incontrollata delle malattie veneree (cosa che in realtà non avvenne). figlia di n.n. Onorevole, sono una di ”quelle” e seguo con interesse quanto Lei vuol fare. Le dirò soltanto perché a 25 anni faccio questa vita. Ho fatto le scuole medie e poi mi sono impiegata. Il mio principale quando ha visto che sull’atto di nascita risultavo, senza mia colpa, figlia di N.N., ha subito preteso di approfittare di me. Il resto va da sé. Ora ritornando alla vita normale, come potrò rifarmi se dappertutto, anche all’affittacamere, dovrò mostrare i miei dati più privati? Perché non cerca di rimediare anche a questo? Perché tutti devono sapere i nostri fatti personali? La ossequio.
• Libera professione. Senatrice Merlin, La sottoscritta (...) di (...) da M., abitante nel (...), esercente la libera professione di prostituta nella propria abitazione, le autorità locali di P.S. hanno obbligato la sottoscritta di esercitare il proprio mestiere nelle case di tolleranza. Poiché la scrivente non intende essere sfruttata dalle padrone, chiede un modesto lavoro in qualsiasi sede e con qualsiasi retribuzione mensile acché possa vivere un’altra vita seria e onesta. In attesa di tale ringrazia ed ossequia.
• Figli da mantenere. Egregia Signora Senatrice, da tanto tempo si parla del suo progetto di chiudere le case. Per fortuna che sono passati mesi e mesi e non si è fatto niente. Dico per fortuna perché io e tante come me, non vorrei proprio che venissero chiuse. Non perché sia contenta di andare ogni giorno con venti trenta uomini che tante volte sono così stanca e con tanta nausea che vorrei sputare in faccia a quelli che mi cercano. Però io ho un figlio di mantenere e devo fare queste cose per forza: il mio bambino è in collegio che non ci dico dove perché lui non deve mai sapere, e costa moltissimi soldi a mantenerlo, però non posso fare altrimenti. Io sono entrata nelle case di mia volontà spontanea, però non sapevo più cosa fare, erano mesi che mangiavo una volta ogni due giorni e nessuno mi dava lavoro e tante volte non potevo andarci io al lavoro perché capivo che mi volevano però non per lavorare. Infine mi sono decisa a mettermi con un uomo però era peggio degli altri e allora sono tornata a cercare di lavorare ma senza trovare niente. Allora sono entrata nelle case: che qui almeno il mangiare è assicurato anche se fanno tante ruberie e tante ingiustizie, e posso mantenere il mio figlio. Oramai ho trentacinque anni e non posso trovarmi ancora in mezzo di una strada e forse morirò presto perché sono malata per adesso leggera ma potrei anche gravarmi. Io dico allora che fino a che può devo rimanere dentro le case e guadagnarmi più soldi che posso. Non è possibile che ricomincio da capo. Lei la prego di non insistere nel suo progetto di far chiudere le case perché rovinerebbe tante come me. Sperando che facci come dico la saluto rispettosamente.
• Specchi americani. Egregia Senatrice Merlin, Da tanto tempo che volevo scrivere oggi mi sento in vena. Vedo con mio sommo dispiacere, che ancora non si decidono di far chiudere queste case immonde. Poveri giovani Pederasti che per pochi soldi ci stanno. Altri giovani attivi per i ticchi depravati, camerieri, garzoni, come capita. E questi specchi americani... Certi dissoluti ci vedono attraverso e assistono allo spettacolo, a pochi centimetri: lo sapevate? Così la maggione diventa sempre più ricca... Tutto il resto non conta, per quella donna diabolica. Mi fanno ridere quando vengono per far le visite di controllo. La maggioranza sono sempre d’accordo (mangiano tutti e tutti tacciono). Nel mese di marzo 1950 venne una bella giovane di anni 21 naturalmente non pratica di nulla. Incominciò il traffico, le fecero fare l’esame del sangue, dopo dieci giorni ebbe la risposta positiva. Quanti sifilitici a fatti solo lei? Mettiamo che sono solo 40 al giorno, che codesta bella signorina accontentava, dieci giorni 400 persone. Poi il resto, le conseguenze che vengono dopo. Questi luoghi abbietti. Non le dico poi delle povere ragazze! Vengono sfruttate e consumate fino alle midolle. E devono tacere e fare silenzio. Signora Senatrice faccia un’opera pia, al più presto possibile faccia chiudere.
• Finestre chiuse. Pregg. Sig. Angela Merlin, Brava, brava, da donne sfruttate dei rufianoni e con il viso stanco da vendere il sorriso. Non sanno come mandarvi benedizioni per il bel pensiero che avete avuto di levare questa piaga ingannatrice. Quante cose dietro a quelle finestre chiuse. Lì mangiano tutti. Quando poi non sanno cosa fare si fanno amante delle padrone e lì mangia. Se sapessero tutto, guai! Quando arriva una novellina la padrona invece di piangere grida: Su con la mia novellina tutto fare: non tutte ma tante. Non solo chiuderci, ma confiscarci tutto, tanto che sono lì sempre con la borsa in mano o alla cassa come leonesse. Guai se una si rifiuta al cliente di fare delle cose sconcie: Su guardi che la mia casa sono abituati i clienti a tutto senò domani se ne vada, e poverina a male in cuore bisogna fare o andarsene. L’amante vuole danari e la colpa è delle sigg. Tenutarie, come dico ma non tutte ma tante.
• Turpi abitudini. Egregia Onorevole Senatrice Sig. Merlin, Non mi meraviglio che i tenutari di queste case abbiano potuto corrompere coi loro milioni qualche professore medico che verrà inviato a Roma per cercare di parlare con qualche parlamentare onde dimostrare il danno che ne avverrebbe se chiudessero, per la gioventù, diranno questi dottori. Ma il danno non sarebbe per la gioventù, ma per i tenutari stesse che non potrebbero più fare la bella vita che conducono. Pensate che solo nella prima casa di M. composta di sei ragazze, dove la tariffa è di L. 1500, se un signore vuole intrattenersi qualche ora deve sborsare dalle 30-40-50 mille lire. Dietro quelle pareti chiuse nessuno li disturba e nessuno può immaginare ciò che succede. Altro che bisogno naturale fisiologico. Di naturale si possono contare qualche caso solo. Per questo ci sono tanti invertiti, ci pensano queste ragazze ad istruire la gioventù. Ci sono uomini con grandi nomi che il mondo ignora le loro turpi abitudini. Sempre la solita vecchia ragazza.
• Lasci perdere. Cara Merlin, alla Camera la legge non passerà! Vi sono giovani robusti che vogliono fare all’amore al sicuro, ed i militari si solleveranno se chiuderanno le nostre case! Ma perché lei non si è fatta monaca? La sua è stata solo ambizione per mettersi in mostra! Lo dicono tutti i Deputati! Pensi ai fatti suoi! 2.500 siamo buone abitanti delle case chiuse, a sufficienza per una viva reazione. Lasci perdere... non compagna Merlin.
• Svantaggi Onorevole Merlin, Ho visto riprodotto sul giornale Omnibus, di nuovo degli articoli per la chiusura delle case di tolleranza. E dite che lo fate per il nostro interesse. Vi sbagliate, perché ci farebbe proprio piacere che voi non vi interessiate di noi e ci lasciaste fare la nostra vita, perché se noi si rimane qua è perché ancora non è arrivato il momento di poterci ritirare da questi luoghi. Voi chiudendo cosa credete di fare?...Tutto a svantaggio nostro e della povera gente che ci andrà di mezzo, perché se chiudono le case faremo fuori ciò che ci siamo messe da parte e non troveremo nulla da fare, allora sa che cosa si fa? Si va a rubare dove ci sarà, e se tenteranno di oltrepassarci la strada saremo anche capaci uccidere, e faremo fuori chiunque, perché non sapremo mai fare le serve, o le contadine. Voi che parlate di una certa moralità, ma pensate piuttosto a quelle povere famiglie che non anno lavoro e gli uomini non sanno cosa dare da mangiare alla sua famiglia. Abbiamo finito ora di soffrire per una guerra che ha distrutto tanto, cosa volete fare ancora soffrire chi rimane per la sua strada e non cerca nulla da voi. Pensate a tutti gli infelici che non anno niente da mangiare e che chiedono continuamente il nostro aiuto. E quelle ragazze che le scrivono di chiudere sono delle donne brutte e cattive e che non potendo avere ciò che loro vogliono sa cosa fanno? Dicono ciò che le viene nella bocca perché le padrone non pretendono che il giusto e quando noi non facciamo i nostri interessi facciamo la valigia e si parte, ma nessuno ci può mandare via. Perciò pensino loro che non si sta per le nostre soddisfazioni, stiamo solo per il nostro interesse. Ossequi Approviamo tutte
• Sempre più in giù Signora Senatrice Merlin, Fanno bene i signori Ministri ad approvare il suo progetto legge, avrebbero dovuto farlo prima. Togliere queste case non è mettere noi ragazze in mezzo alla strada perché quando siamo arrivate ai 30 o 35 anni non ci vogliono più, vogliono ragazze giovani, e noi che facciamo se nei 10 o 15 anni di vita non abbiamo avuto giudizio e come si può averne se facciamo la vita che facciamo? Quasi tutte poi abbiamo avuto l’uomo che oltre ad averci messe, ci mangia tutto e raggiunti i 40 anni andiamo in case basse senza mai poterne uscire perché prive di mezzi. Chiudendo queste si salva tante ragazze giovani. Non stando più queste aperte si cercheranno un lavoro e sarà la volta che si confonderemo con le altre donne e non saremo più guardate come bestie. Ma fino a quando staranno queste aperte scenderemo sempre più. Un gruppo di ragazze
• Contributi. Illustrissima Senatrice Merlini, Sicure di essere esaudite siamo di quelle disgraziate delle case chiuse. Noi la preghiamo lei che tutto comprende le nostre disgrazie a volere che anche noi possiamo pagare i nostri contributi delle assicurazioni Previdenza Sociale. In questo tempo faremo economia da poter pagare anche il tempo arretrato che all’età di 55 anni si possa avere almeno assicurato la pigione di una misera stanzetta e un piatto di minestra. Noi che tutti ci guardano male. Tempo fa mi recai alla casa di pena a Venezia-Giudecca e mi fu detto dalle suore che pure lì le detenute che hanno commesso i più orrendi delitti anno il suo libretto di lavoro con le rispettive marchette. Noi non domandiamo la carità ma di pagare per essere sicure. Fiduciose del suo interessamento. Doverosi ossequi con mille ringraziamenti ci firmiamo. Alcune ragazze traviate Mi raccomando di poter essere in appoggio che tutto dipende da lei. Molte grazie. Le saremo certo riconoscenti se ci può aiutare. Alcune disgraziate
• Sedute. Onorevole Signora, Noi Siamo un gruppo di signore che si guadagnano onestamente la vita nel cognito e rinomatissimo Casino della Signora (...) in A. via (...) n. (...). Siamo altamente benemerite della Umanità iniziando la gioventù ai più ardui problemi sessuali. Se lei verrà ad A. saremo liete di ospitarla e di farla assistere alle nostre originali attraentissime sedute che non anno nulla da invidiare a quelle della Camera ove lei svolge il suo proficuo lavoro. Ci consenta dunque di lavorare in pace. Per 150 lire diamo felicità perfetta ad un uomo valido e robusto. Non si opponga alla tenace nostra volontà di lavoro e si inchini alla nostra abilità professionale. Con osservanza
• Bolge infernali. Cara Signora, Sento imminente la chiusura delle Case di tolleranza. Sono contenta. da circa tre anni che vivo in queste bolgie infernali. Sono avvilita. Vi sono entrata per caso, perché ho trovato legalmente aperto. Non so uscirne. Chiudete! Non date ascolto a nessuno, nemmeno alle ragazze che dicono di avere figli da mantenere. Io dico: mia Madre, le nostre Mamme non sono entrate in Casa di tolleranza per crescerci. Aggiungo ancora: la bestia, qualunque femmina rifiuta il maschio che non le piace! Trovo più logico che si tolleri la prostituzione libera anche perché è sempre esistita. Gli Agenti di buon costume visitino gli Alberghi, le pensioni, i locali pubblici! Ecco così avvenuto il controllo delle minorenni e vistata la visita medica delle professioniste libere. Non è difficile! Non avverranno scandali. vero, saremo in molte, non dimentichiamo però che la concorrenza annienterà le meno belle, le meno giovani, che a loro volta andranno a lavorare per vivere, o torneranno in seno alle famiglie o si sposeranno. Finalmente la Donna potrà scegliere l’uomo, e questi con conquista potrà avvicinarla. Così la donna sarà libera. I nostri uomini bisogna che si abituino diversamente, che si civilizzino, che si sposino! Capisco che il Governo non incasserà più miliardi: si rifaccia dando l’ultimo colpo di grazia ai padroni, tassi e legalizzi altro commercio e non la carne delle sue Donne! Scusatemi Signora! Una voce del postribolo