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 2001  ottobre 06 Sabato calendario

Lettere al figlio

• Lettere. Indirizzate al figlio, illegittimo, Philip dal 1737 (quando questi era un bambino di cinque anni) al 1768 (quando morì, cinque anni prima del padre).
• «Se è vostra intenzione diventare un uomo di Stato, vi dovete alzare presto. Negli uffici eminenti cui vi eleveranno il talento, il rango e la fortuna, dovrete essere in grado di ricevere visitatori a qualsiasi ora del giorno, sicché, se non vi alzerete sempre molto presto non vi avanzerà tempo per voi» (consigli di Lord Chesterfield, che non si alzò mai dopo le otto).
• «Spero che tu non trascuri l’equitazione, la scherma e la danza, ma soprattutto quest’ultima... saper danzare è assolutamente indispensabile per star seduti o in piedi con proprietà e camminare con scioltezza. A dire il vero, amico mio, ho il lieve sospetto che a volte tu trascuri o tralasci i tuoi esercizi, per dedicarti a studi più seri» (lettera di Lord Chesterfield al figlio Philip).
• «Non metterti mai, per nessuna ragione al mondo, le dita nel naso o nelle orecchie, come tanti sono soliti fare. una delle villanie più ripugnanti, indecorose e volgari che si possono infliggere al prossimo: provoca il disgusto, dà il voltastomaco; per quel che mi riguarda, preferisco sapere che un uomo ha le dita nella patta piuttosto che vedergliele nel naso. Lavati bene le orecchie tutte le mattine, e quando è necessario soffiati il naso nel fazzoletto, ma senza poi guardarci dentro».
• «Raccomanda al tuo insegnante di curare il capitolo relativo all’uso delle braccia: da esse infatti, più che da qualsiasi altra parte del corpo, si giudica della distinzione o meno di una persona. La torsione o la rigidezza di un polso sono sufficienti a far apparire goffo chiunque. Un altro aspetto da coltivare con attenzione è il modo di entrare in una stanza e di presentarsi a chi ha già vi si trova: è la prima impressione quella che conta, anche perché in genere perdura» (lettera di Lord Chesterfield al figlio Philip).
• «Legati sempre a persone che ti siano superiori, sì da assuefarti al rispetto e alla cortesia; con i propri pari si tende alla noncuranza, e lo spirito si assopisce» (lettera di Lord Chesterfield al figlio Philip).
• «Preferirei di gran lunga vederti follemente innamorato di un’esperta coquette del bel mondo, che ti dirozzerebbe accompagnandoti ai balli e addestrandoti agli usi e ai modi della buona società, che non sentirti recitare a memoria Platone e Aristotele» (lettera di Lord Chesterfield al figlio Philip).
• «Sono le donne, in verità, a raffinare l’oro maschile: non gli aggiungono peso, certo, ma gli conferiscono luce e splendore. A proposito, mi dicono che Madame de Blot, pur non avendo lineamenti regolari, è bella come il sole, e ciononostante finora è rimasta scrupolosamente fedele al marito, pur essendo sposata ormai da più di un anno. Evidentemente non ci pensa, ha bisogno di essere dirozzata: dunque, dirozzatevi a vicenda. Insistenza, assiduità, attenzioni, teneri sguardi e dichiarazioni appassionate da parte tua non potranno non far nascere in lei, se non altro, qualche velleità: e quando si arriva a quel punto, il resto non tarda a venire» (lettera di Lord Chesterfield al figlio Philip).
• «Che ne pensi di Madame Dupin?... Per un legame la preferirei alla petite Blot; per una semplice tresca, invece, preferirei la petite Blot a lei: sono dunque compatibili, et l’une n’empêche pas l’autre. Adieu! E ricordati la douceur et le grâces».
• «Quando lasciai Cambridge avevo acquisito tra i pedanti di quel gretto seminario una certa sfrontatezza letteraria... e un fortissimo, petulante spirito di contraddizione. Entrato in società, però, mi ci volle pochissimo a capire che tutto ciò non si addiceva affatto, e adottai prontamente il comportamento opposto: tenni per me la mia cultura, e cominciai ad applaudire anche quando non approvavo, ad assentire anche quando non ero convinto» (lettera di Lord Chesterfield al figlio Philip).
• Motti. «Volto sciolto e pensieri stretti»: viso aperto e pensieri nascosti.
• «Senza una certa dose di dissimulazione nessun affare può essere condotto a buon fine. Falsa, spregevole e criminale è invece la simulazione... un’arma non solo ingiusta ma illegale, il cui uso può essere scusato raramente, e giustificato mai. La dissimulazione è invece uno scudo, come il segreto una corazza» (lettera di Lord Chesterfield al figlio Philip).
• «Gli stupidi e gli inferiori accolgono come un favore qualsiasi gesto cortese e ogni piccola attenzione: se ne ricordano e sanno mostrarsi riconoscenti; per me questo vuol dire che si comprano con poco, e che di conseguenza valgono la spesa».