Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 11 novembre 2016
Omphalòs - La parola ”ombelico” deriva dal greco omphalòs che vuol dire ”centro”
• Omphalòs. La parola ”ombelico” deriva dal greco omphalòs che vuol dire ”centro”.
• Placenta. Ombelico: piccola cicatrice tondeggiante situata al centro della parete addominale, presente in tutti i mammiferi dotati di placenta. Indica il punto in cui il cordone ombelicale unisce il feto alla placenta. Alla nascita esso viene reciso e, dopo qualche giorno, il piccolo moncone rimasto attaccato all’addome si secca e si stacca, lasciando come residuo una cicatrice (dal ”Dizionario Medico” dell’Editoriale L’Espresso).
• Amadeus. Il presentatore Amadeus è solito chiamarlo "ombellico", con la doppia consonante.
• Bamborin. In siciliano si chiama ”buddico”, in milanese ”bamborin”, in triestino diventa ”bunigolo”.
• Semaforo. "Sta in posizione perfettamente mediana, bipartisan tra il seno e il pube, e dunque gestisce il traffico dei desideri sessuali, come un semaforo. Ma a quanto ne sappiamo nessuno si è mai eccitato concupendo l’ombelico della Bardot o della Stone... Non c’è partita tra due labbra e un ombelico, c’è molta più intelligenza in due gambe che in un ombelico... Solo un occhio cisposo e malato può avere una visione erotica dell’ombelico... Tra cavigliere, tatuaggi, piercing e tanga scoprire l’ombelico è solo innocente e simpatica inadeguatezza" (Francesco Merlo sul ”Corriere della Sera”).
• Saint-Tropez. Claudio Rinaldi su ”L’espresso” ha ricordato che "la moda delle pance nude (esibite con una sorta di divisa chiamata Saint-Tropez: pantaloni dalla vita bassa e bolerino) celebrò la sua prima apparizione nel 1964". Notava altresì che si trattava di una moda circoscritta "ai mesi caldi, alle località balneari, alle fanciulle più ardimentose".
• Venere. E’ opinione diffusa che la forma perfetta dell’ombelico sia quella ”a tortellino”. Nella tradizione bolognese si favella di Venere contenta per le accoglienze ricevute in città: tanto contenta da concedere ai cuochi di far con la pasta un calco del suo ombelico.
• Odalische. Risale agli anni Trenta il codice di autocensura dei produttori holliwoodiani, firmato dal giudice Will Hays. Vietando accenni alla sfera sessuale, considerava insopportabile oscenità l’esposizione della pancia nuda. Perciò i costumisti si arrangiarono in tutti i modi per evitare la visione della parte: dai monili strategici delle odalische (per esempio Anita Ekberg in ”Zarak Kahn”) al pagliaccetto indossato da Marilyn Monroe in ”Gli uomini preferiscono le bionde”, aperto su ogni centimetro di pelle, ma chiuso sull’ombelico.
• Tipologie. Più del 90 per cento delle opere d’arte del passato con nudi femminili rappresentano l’ombelico come una fossetta circolare. Adesso, per via dell’attenzione alla linea, si vedono soprattutto quelli a fessura verticale. La modella Tyra Banks ce l’ha ”a chicco di caffè”, l’attrice Halle Berry ”a graffetta”, Kasia Smutniak ”a mezzaluna”, mentre ”a puntino” è quello di Martina Colombari. Altre tipologie: ”a virgola”, ”a triangolo”, ”a ricciolo”, ”a chicco di riso”, ”a goccia”, ”a formichina”. Un classico è il ”bottoncino”, sfoggiato da Natalia Estrada, che ne va molto fiera: "Molti mi assicurano che lì ho un bel bottoncino tondo che vale la pena di vedere". Poco affascinante invece quello a taglio orizzontale: vuol dire che la pelle intorno non è tonica (chi l’ha visto dice che sia il punto debole di Maria Grazia Cucinotta).
• Diavolo. Secondo una leggenda turca, il diavolo sputò irritato sul primo uomo creato da Dio. Il Padreterno allora strappò dal corpo della sua creatura quel punto di pelle contaminata, proprio al centro del corpo. Il divino intervento lasciò il piccolo buco.
• Borse. L’origine dell’ombelico spiegata da Platone: prima esisteva un essere androgino, che poi Zeus volle punire tagliandolo a metà e separando così la parte femminile da quella maschile. Mentre Zeus tagliava, Apollo a ciascuna delle due parti "tirava la pelle verso quello che ora chiamiamo ventre, come le borse a nodo scorsoio, lasciandovi appena una boccuccia e la legava in quel punto preciso che chiamiamo ombelico".
• Chirurgia. L’onfaloplastica, operazione estetica per modificare l’aspetto dell’ombelico, è uno degli interventi estetici più semplici e meno costosi: si può fare in anestesia locale, non dura più di mezz’ora e si pagano al massimo 1.500 euro. Secondo i dati della Società americana di Chirurgia plastica negli Stati Uniti ogni anno si praticano almeno 80 mila operazioni di questo tipo. Il rischio è quello di avere ombelichi tutti uguali: piccoli, stretti, ”a T” (una ricerca dell’università di Columbia conferma che è il modello più sexy). Accade in Giappone, dove le ragazze allungano il loro ombelico, di solito perfettamente circolare.
• Pozzo. "Questo è l’ombelico del mondo: è qui che c’è il pozzo dell’immaginazione" (un verso della canzone ”L’ombelico del mondo” di Jovanotti).