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 2016  novembre 11 Venerdì calendario

Mostri degli anni Venti

• Comodini all’alba. Hemingway si svegliava all’alba e metteva subito mano alla bottiglia di vino sul comodino, possibilmente Valpolicella. Insonnia. Mary, terza e ultima moglie di Hemingway: "Papa e io viviamo bene insieme perché soffriamo d’insonnia alle stesse ore".
• Protagonisti. La protagonista di tutti i libri di Hemingway era quella che lui chiamava l’Eterna Puta, l’Eterna Puttana, la morte. Problemi tecnici. Secondo Hemingway non è vero che quando si muore, come sostengono tanti, ti passa davanti l’intera vita ma anzi si è presi da problemi tecnici, preoccupazioni materiali minime, banalità quotidiane. Life. Il racconto di Hemingway Il vecchio e il mare viene pubblicato da Life in un numero che venderà otto milioni e mezzo di copie.
• Merda. Hemingway sosteneva che gli avevano dato il Nobel per il racconto Il vecchio e il mare perché per la prima volta in un suo libro non compariva la parola shit, merda. Età del Jazz. In America gli anni Venti, caratterizzati da una sfrenata voglia di divertirsi, furono denominati Jazz Age per il titolo di una raccolta di racconti di Fitzgerald. Maschiette. Tra le protagoniste della Jazz Age le flappers, le maschiette, ragazze che fumano, bevono e pongono fine allo stereotipo vittoriano della donna tutta casa e chiesa.
• Speakeasy. La Jazz Age fu anche l’epoca del proibizionismo e degli speakeasy, locali clandestini dove scorreva gin a fiumi ma si poteva entrare solo se si conosceva la parola d’ordine. Teatri. Il gangster Al Capone che va a teatro e si porta diciotto guardie del corpo tutte in abito da sera. Petting parties. Scandalo nella Jazz Age quando esce il romanzo di Fitzgerald Di qua dal paradiso e le madri scoprono che le figlie vanno ai petting parties, le feste per pomiciare.
• Zingari. La moglie di Fitzgerald si chiamava Zelda come la regina degli zingari. Pantofole. Zelda e Fitzgerald, coppia bellissima e sfavillante, diverranno celebri per gli sperperi di denaro e le stravaganze come bere champagne dalle pantofole e ballare sui tavoli.
• Recensione di Zelda a un libro del marito: "Tanto per cominciare tutti devono comprare il libro, per le seguenti ragioni estetiche: primo perché so dove trovare del tessuto di lamé d’oro per un vestito che costa soltanto 300 dollari in un negozio della 42esima Strada e poi se a comprarlo saranno mucchi di gente mio marito ha bisogno di un nuovo cappotto, anche se quello che ha lo portato per tre anni".
• Cammelli. Interrompendo i romanzi Fitzgerald scrive centinaia di racconti per mantenere il folle ritmo di vita suo e della moglie, come Camel Back buttato giù in una giornata a New Orleans per poter comprare un orologio di platino e diamanti da 600 dollari. Fuochi. Fitzgerald muore alcolizzato a quarantaquattro anni e Zelda otto anni dopo in manicomio in un incendio. Belli e dannati. "Vorrei che Belli e dannati fosse stato scritto con più maturità, perché era tutto vero. Ci siamo rovinati: in realtà non ho mai pensato che ci saremmo rovinati" (Fitzgerald).
• Dogma poetico di Fitzgerald: l’azione è il personaggio. Didascalie. Dorothy Parker si fa le ossa nella scrittura con le didascalie delle foto per Vogue. Doveri. "Erano gli anni Venti e dovevo essere smarty. Non ero che una ragazzetta ebrea che tentava di far la spiritosa" (Dorothy Parker).
• Tanto vale vivere. La poesia più famosa della Parker si chiama Resumé e riassume spiritosamente le varie esperienze dell’autrice nel campo del suicidio: "I Rasoi fanno male;/ i fiumi sono freddi;/ gli acidi lasciano tracce;/ e le pillole danno i crampi./ I fucili sono illegali;/ i nodi scorsoi non tengono;/ il gas ha una puzza orrenda;/ tanto vale vivere". Pensieri. In uno dei pochi pubblici omaggi ricevuti dalla Parker i convenuti si alzarono in piedi e lei più tardi confesserà che pensava si fossero alzati per andarsene.
• Tuberose. Il profumo preferito della Parker erano le tuberose perché le usavano gli imbalsamatori per nascondere l’odore dei cadaveri. Testamenti. Alcolizzata e ormai quasi cieca la Parker fu trovata morta in uno squallido residence newyorkese, nei cassetti assegni mai incassati e un testamento in cui lasciava tutto a Martin Luther King.
• Epigrafi. "Aveva il dono di trovare qualcosa di cui ridere nelle tragedie più amare degli esseri umani" (Maugham a proposito della Parker).
• Cuore e giovinezza. "Ricordo la mia giovinezza e la sensazione che non tornerà mai più: la sensazione che sarei durato per sempre, più del mare, della terra, e di tutti gli uomini... la convinzione trionfante della forza, il pulsare della vita in un pugno di polvere, lo splendore nel cuore che di anno in anno si offusca, diventato freddo, rimpicciolisce e troppo presto muore: prima della vita stessa" (Joseph Conrad).
• Da noi il fascismo va al potere mentre l’America vive la scintillante Jazz Age, tra radio, emancipazione femminile, proibizionismo e desiderio di divertirsi. Star di quegli anni saranno soprattutto gli scrittori, Hemingway, Fitzgerald con la bellissima moglie, e altri meno conosciuti oltremare come Dorothy Parker. Mostri degli anni Venti descrive, sin dal titolo, il meccanismo a doppio taglio che li divora: l’ansia di felicità e il successo da un lato; dall’altro l’impatto con la realtà. Fernanda Pivano ha iniziato la sua copiosa attività di traduttrice di americani con l’Antologia di Spoon River sotto la guida di Cesare Pavese. autrice di vari saggi e articoli sugli scrittori americani.